30 Novembre 2018   •   Redazione

Ovidio. La leggerezza del praeceptor amoris in mostra a Roma

«Alle Scuderie del Quirinale di Roma fino al 20 gennaio 2019, Ovidio. Amori, miti ed altre storie, la mostra che racconta uno dei più celebri e amati autori della latinità attraverso le opere figurative ispirate dalla leggerezza e dalla poeticità dei suoi versi. A duemila anni dalla sua morte.»

Publio Ovidio Nasone nacque a Sulmona nel 43 a.C. da una ricca e importante famiglia equestre ma si trasferì giovanissimo a Roma per intraprendere gli studi di Retorica. Dopo il completamento dei suoi studi, svolto in Grecia, come era abitudine presso le famiglie più ricche, decise di smettere con la carriera politica, che peraltro lo aveva visto impegnato soltanto per cariche minori.

Si avvicinò alla poesia. Cominciò a frequentare il cosiddetto Circolo di Messalla dove venne in contatto con i maggiori letterati e poeti dell’epoca; divenne amico fra gli altri di Tibullo e Properzio. Ben presto si fece conoscere dal pubblico grazie alle sue opere leggere e ben congeniate, di grande fluidità. Ovidio divenne il diamante grezzo della società raffinata di Roma anche se l’imperatore, Augusto, sembrava l’unico a non poterne comprendere appieno l’arte.

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Auréola [Public domain], from Wikimedia Commons

Il praeceptor amoris

Ovidio fu infatti un autore molto moderno e molto audace per l’epoca; passò alla storia con l’appellativo di praeceptor amoris  ossia insegnante dell’arte amatoria, appellativo appropriato ai suoi virtuosismi retorici e ai suoi versi dedicati proprio all’amore, in tutte le sue sfaccettature. Negli Amores per esempio, opera giovanile, troviamo il grido disperato di un innamorato totalmente sottomesso a Corinna, la donna-domina che gli spezza continuamente il cuore a causa della sua infedeltà. Nelle Heroides assistiamo agli scambi di epistole tra eroine del mito e i loro mariti o amanti, amori sapientemente e raffinatamente raccontati per iscritto dal sagace poeta di Sulmona, che assume un atteggiamento da fine conoscitore finanche della psicologia femminile.

Un tema che tornerà con tutta la sua forza nell’Ars Amandi (o Ars Amatoria), culmine della materia erotico didascalica. Ovidio si fa maestro di seduzione, elencando punto per punto agli aspiranti conquistatori, le migliori strategie di conquista del gentil sesso operando nello stesso momento una specie di consulting anche per le fanciulle: devono conoscere tutti i segreti per riuscire a tenersi i propri uomini. Certo, c’era una concezione della donna piuttosto avvilente: un oggetto, un congegno complesso ma di cui, una volta capito il funzionamento, si poteva usufruire a proprio piacimento.

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Lawrence Alma-Tadema [Public domain]

Gli scandali e l’esilio

Che fosse quest’atteggiamento sfacciato a risultare indigesto all’imperatore Ottaviano? Forse per i temi trattati, che andavano ben oltre ciò che era considerato consono a rappresentare i mores del perfetto civis romano, forse per la sottile ironia che ne caratterizzava l’opera, nell’ 8 d. C. Ovidio fu mandato in esilio a Tomi, sulle rive del Mar Nero. Aveva fatto in tempo a sposarsi tre volte prima di trovare la sua stabilità, anche se le malelingue raccontano di un coinvolgimento del poeta latino nello scandalo che colpì Giulia, figlia di Ottaviano, accusata di adulterio da suo marito Tiberio. Prima di lasciare per sempre Roma, fra l’1 e il 2 d.C., Ovidio riuscì comunque a completare la sua opera più bella e famosa che lo avrebbe consacrato definitivamente all’immortalità, Le Metamorfosi.

Le Metamorfosi

Una vera e propria elegia eziologica, volta a ricercare le cause delle cose. Fil rouge dei 15 libri è proprio il concetto di filosofale memoria di Eraclito «Tutto si trasforma, nulla perisce»: si narra di circa 250 trasformazioni mitiche, metamorfosi appunto. Una serie di racconti concatenati fra loro grazie a piccoli espedienti retorici, come se si trattasse di ricordi lontani, come se si raccontasse una favola ad un bambino.

Ed ecco che ci ritroviamo ad ammirare il corpo di Adone assieme a Venere e un attimo dopo siamo in volo con Dedalo ed Icaro; piangiamo l’amore non corrisposto di Narciso, innamorato solo di se stesso, assieme ad Eco e ci tramutiamo poi in alloro insieme a Dafne, stanca delle avance insistenti del dio Apollo. Dalla creazione del cosmo fino alla trasformazione di Giulio Cesare in costellazione e all’elogio dell’impero di Ottaviano Augusto, Le Metamorfosi sono l’opera che maggiormente ha influenzato le arti figurative contemporanee ad Ovidio e successive, grazie all’enorme potere evocativo delle storie dipinte dal poeta.

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John William Waterhouse [Public domain]

La mostra

Ovidio. Amori, miti ed altre storie, cerca proprio di far entrare il visitatore nel favoloso mondo del poeta latino, grazie a più di 200 sculture, dipinti, manoscritti, affreschi ispirati dallo scanzonato praeceptor, capace di mettere alla berlina dei e semidei, di mostrarne i lati umani. Le opere sono state concesse in prestito da circa 80 musei fra italiani e stranieri, fra cui il Louvre di Parigi, la National Gallery di Londra, gli Uffizi di Firenze, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Dalla Venere Pudica di Botticelli, agli affreschi provenienti da Pompei, dalla Venere Callipigia del Museo di Napoli fino alle contemporanee istallazioni al neon di Joseph Kosuth, ispirate direttamente dai testi ovidiani.

Molte le proposte che accompagnano la mostra grazie ad incontri, letture e approfondimenti consultabili sul sito ufficiale delle Scuderie del Quirinale oltre alla possibilità di portare con sé dopo la mostra, i miti narrati da Ovidio raccontati da Piero Boitani (è possibile anche scaricarli in formato PDF direttamente sul proprio computer).

«Dio ha dato all’uomo la statura eretta e gli ha ordinato di guardare il cielo e di ergere il volto verso le stelle»

Volgiamo lo sguardo verso le stelle ancora una volta: il nostro amico Ovidio ci attende a braccia aperte.

Orari e Biglietti

  • Da domenica a giovedì dalle 10.00 alle 20.00 Venerdì e sabato dalle 10.00 alle 22.30
  • Intero € 15,00 (comprensivo di audioguida) – Ridotto € 13,00.

Lavinia Micheli