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14 Novembre 2018   •   Redazione

Firenze da vedere: itinerario tra i luoghi di Lorenzo de’ Medici

«Ecco i posti più incredibili della Firenze da vedere, rivisitata grazie ad alcuni dei luoghi più suggestivi che hanno caratterizzato la vita di Lorenzo de’ Medici.»

Il nome di Firenze è indissolubilmente legato a quello della famiglia che più di tutte ha contribuito all’affermarsi della città sul panorama politico del Quattrocento e oltre. Nella spasmodica ricerca dei turisti sui segreti della Firenze da vedere, in effetti, c’è proprio lo zampino de Il Magnifico. Ma non solo, visto che alla famiglia de’ Medici, e a Lorenzo detto il Magnifico, in particolare, dobbiamo quel rinascimento della arti e della cultura di cui lui, come grande mecenate del suo tempo, ne sarebbe diventato  il sostenitore più conosciuto. Un rinascimento quello della città e della figura di Lorenzo de’ Medici a cui ha contribuito in questi ultimi anni il successo della serie tv I Medici, produzione italiana e internazionale con attori del calibro di Dustin Hoffman nel ruolo di Giovanni, Richard Madden che veste i panni di Cosimo de’ Medici e Stuart Martin in quello di Lorenzo il Magnifico.

Da un lato la storia, gli intrighi e le svolte narrative della serie tv hanno spinto più di uno spettatore a rimettere mano ai libri di scuola o molto più semplicemente a cercarsi informazioni sul web relative alle vicende reali della famiglia. Dall’altro Firenze, dove sono state girate gran parte delle scene della prima stagione: la città è diventata la protagonista indiscussa della narrazione che ha toccato una media del 27,7% di share, con 7 milioni di spettatori. E sapete qual è stato uno dei temi più discussi sui social relativi alla serie tv? Non certo le avventure amorose o gli intrighi di palazzo, ma la “cupola autoportante del Brunelleschi”. È sulla scia di questa suggestione di uno degli edifici simbolo della Firenze da vedere che partiamo alla scoperta delle location più iconiche della Firenze medicea.

Cupola e il Palazzo Vecchio

Nel nostro tour sulla Firenze da vedere non potevamo che iniziare dalla Cupola del Brunelleschi le cui scene sono state girate per ovvi motivi, visto che la cupola al tempo di Lorenzo era in costruzione, all’interno di un teatro di posa. L’enorme cupola che copre la struttura ottagonale del Duomo di Firenze è un miracolo di ingegneria e come miracolo aveva bisogno di un uomo che fosse all’altezza della sua realizzazione. Il Brunelleschi fu scelto dopo un concorso bandito il 16 agosto del 1418 per scegliere il progetto migliore. Dei diciassette partecipanti alla fine ne rimasero solo sue. Lo stesso Brunelleschi e Lorenzo Ghiberti. Per la vittoria del primo fu determinante un plastico costruito in legno che dimostrava come fosse possibile costruire un cupola così gigantesca senza l’ausilio di una struttura interna di sostegno. Voilà l’invenzione della cupola autoportante. Che poi un conto è un modellino delle dimensioni di un forno a legna, un conto è una struttura il cui diametro interno e di 45 metri, mentre quello esterno sfiora i sessanta. Ma tant’è, Filippo Brunelleschi riuscì a terminare questo faraonico progetto il 31 agosto del 1436. E la Cupola, alla faccia degli invidiosi del tempo, ha retto fino a oggi.

Molto meno chiacchierato sui social, ma di certo uno dei simboli della Firenze da vedere è Palazzo Vecchio da secoli centro e cuore della città. È di certo uno degli edifici civici più conosciuti del mondo e la sua storia inizia come Palazzo dei Priori ovvero come sede del governo cittadino. Fu con Cosimo I de’ Medici che lo acquistò nel 1540 che divenne residenza privata di una delle famiglie più potenti della Toscana. Le sale del palazzo poterono così ospitare importanti artisti ben accolti alla corte della famiglia Medici visto il loro grande supporto alle arti e alla cultura. Una specie di filantropi ante litteram.

Il rapporto tra i Medici e Palazzo Pitti

La cosa singolare rispetto al mecenatismo della famiglia Medici è che molti degli edifici a loro appartenuti sono oggi diventati alcuni tra i più importanti musei del capoluogo toscano. Un esempio ne è Palazzo Pitti, che all’epoca della sua costruzione diventò la residenza più grande di tutta Firenze. Una reggia realizzata per volere di Luca Pitti, acerrimo nemico della famiglia Medici, che per ragioni dettate dall’invidia – perlomeno così vuole la leggenda, ma non è che siamo poi così distanti dalla verità – fece costruire questa imponente struttura.

Le finestre, a sentire le voci dell’epoca, avrebbero dovuto essere per volere dello stesso Pitti più grandi delle porte della residenza di famiglia Medici. È un po’ quello che accade oggi tra i miliardari in vena di acquistare yacht. Più lungo è meglio è. E cosa accade, visto che il buon detto la ruota gira, non è mai stato così valido come in questa occasione? Che nel 1549 la famiglia Pitti, in seria crisi finanziaria, gli affari gli erano girati male, si trovò obbligata a vendere il palazzo a Eleonora di Toledo che guarda caso era la moglie di Cosimo I de’ Medici. Ora non è che parteggiamo per i Medici – anche se la fiction un po’ gioca a loro favore – ma la vicenda fa davvero sorridere. Un po’ meno alla famiglia Pitti. Oggi Palazzo Pitti ospita al proprio interno cinque musei gestiti dalla Direzione della galleria degli Uffizi ed è sede di notevoli iniziative culturali. Cosa che, come abbiamo accennato prima, sarebbe piaciuta parecchio ai mecenati della famiglia Medici.

Il successo della famiglia Medici

Ma torniamo a Lorenzo il Magnifico il vero protagonista della storia familiare, colui che più di tutti ha contribuito al successo seriale e agiografico di tutto l’albero genealogico. Un personaggio carismatico, capace di suscitare al contempo invidie feroci e passioni smisurate. Una figura eclettica autore di poesie e sonetti e appassionato di arte e cultura. Così come desideroso di non lasciarsi sfuggire nessun divertimento e nessun sollazzo. Fu del resto un grande appassionato di giochi di carte di cui ci parla anche in alcuni sui componimenti lirici. Dobbiamo a lui se oggi conosciamo giochi da casinò come la bassetta e il frusso, che menzionò spesso in poesia, e non disdegnò neppure di inventare alcuni nuovi giochi di carte. E dove abitava il rampollo della casata? A Palazzo Medici Riccardi, oggi situato al civico numero 3 di via Cavour.

La Firenze da vedere in chiave medicea

Tanto per dare un’idea la cameretta di Lorenzo, poi diventato il Magnifico, aveva alla parete il corrispettivo di un poster dell’epoca, solo che era stato realizzato da Paolo Uccello e rappresentava la Battaglia di Anghiari. Il resto della casa conservava quelle due o tre cosucce che non potevano mancare in una delle case più ricche della città. Il David di Donatello, quello originale ovviamente, mica una patacca. Qualche Botticelli, dei Ghirlandaio, una bella collezione di gemme e così via. Vale la pena visitare Palazzo Medici Ricciardi per avere un assaggio del life-style quattrocentesco: quello dei Medici ovviamente, perché mica tutti se la spassavano così.

Altro palazzo, nuovo museo della Firenze da vedere. Ma questa volta la storia del palazzo del Bargello non è quella di una residenza sontuosa, quanto piuttosto la sede, fin dall’epoca di Cosimo de’ Medici, della giustizia cittadina, nelle vesti del bargello, vale a dire il Capo delle Guardie. E fino all’Ottocento l’edifico è strettamente legato a questa funzione, diventando successivamente prigione o luogo di detenzione più in generale con funzioni che di poco variarono con il susseguirsi dei governi cittadini. Solo nella seconda metà del XIX secolo il Bargello divenne sede Museo Nazionale. E arriviamo così alla fine di un percorso che ci ha portati a toccare alcuni dei luoghi più suggestivi della Firenze da vedere legati alla sua famiglia più celebre. Altri itinerari potrebbero toccare Palazzo Budini Gattai in via de’ Servi, così come Palazzo Ramirez de Montalvo in Borgo degli Albizi, oppure il Giardino dei Boboli. Tutti luoghi vicini ai Medici, ma del resto è così stretto il legame tra loro e la città che hanno fino col rappresentarne un’intera epoca. L’epoca d’oro dei Medici.

Foto copertina: By LP8484 [CC BY-SA 4.0], from Wikimedia Commons