Gian Lorenzo Bernini
28 Marzo 2019   •   Redazione

Gian Lorenzo Bernini: i capolavori romani dell’artista

«Oggi andremo alla scoperta di alcuni dei più straordinari capolavori di Gian Lorenzo Bernini custoditi in una cornice meravigliosa: quella di Roma!»

Il 7 dicembre del 1598 a Napoli nasce uno degli artisti italiani più amati e importanti di tutti i tempi, il grande Gian Lorenzo Bernini. Architetto, scultore, pittore e urbanista, è a 360° l’emblema del barocco europeo e ancora oggi fonte d’ispirazione per tutti gli artisti contemporanei. Sebbene Gian Lorenzo Bernini fosse napoletano, è nella capitale che ha lasciato davvero il segno. Alcune delle opere più straordinarie e importanti di Roma infatti sono proprio opera sua, dalla magnifica fontana di Piazza Navona fino al colonnato di San Pietro.

Ecco alcuni dei maggiori capolavori che Gian Lorenzo Bernini ha realizzato a Roma e per Roma, donandole alcune delle principali meravigliose opere che ogni anno attirano nella caput mundi milioni di turisti… e che ogni giorno deliziano la vista di tutti i romani!

Gian Lorenzo Bernini

Gian Lorenzo Bernini a Roma: La Fontana dei Quattro Fiumi

Iniziamo da uno delle meraviglie più famose della nostra capitale, la straordinaria Fontana dei Quattro Fiumi a Piazza Navona.  Commissionata da papa Innocenzo X, ci vollero solo 3 anni per realizzarla, e il risultato fu a dir poco stupefacente. Stiamo parlando infatti di una delle opere barocche più belle non solo di Roma, ma di tutta Italia. La fontana è composta da quattro colossali e imponenti figure, che impersonano i grandi fiumi dei quattro continenti: il Nilo, il Danubio, il Gange e il Rio de la Plata. A sovrastare tutto il corpo scultoreo un altissimo obelisco egizio, un’imitazione dell’epoca romana.

Le quattro enormi statue dei fiumi sono circondati da animali delle specie più diverse (un cavallo, un leone, un delfino, due serpenti e un coccodrillo) e da piante esotiche e particolari, tutte rappresentate in scala più elevata. L’energia che trasmette questa meravigliosa fontana, il movimento dei corpi delle personificazioni dei fiumi e la bellezza esotica che traspare da ogni elemento che la compone, rendono questo gruppo scultoreo di Gian Lorenzo Bernini uno dei capolavori barocchi più belli in assoluto, che nella vostra vacanza a Roma non potrete proprio fare a meno di ammirare!

Gian Lorenzo Bernini a Roma: l’Estasi di Santa Teresa

Nella nostra capitale è conservato un altro dei capolavori assoluti del Bernini. Stiamo parlando infatti de La Transverberazione di Santa Teresa D’Avila, conosciuta da tutti come l’Estasi di Santa Teresa, situata nella chiesa di Santa Maria della Vittoria. Anche qui a trionfare è assolutamente lo stile barocco berniniano.

La cappella Cornaro, dove è collocato il gruppo scultoreo, fu trasformata dallo scultore napoletano in un vero e proprio teatro. L’energia e il sentimento che si percepiscono sono davvero sconcertanti. L’angelo sorridente trafigge il cuore di santa Teresa con un dardo dorato, e la donna è appagata a pieno dalla sua fede. Un vero e proprio capolavoro dell’arte italiana, conosciuto in tutto il mondo per la sua straordinaria bellezza. 

Gian Lorenzo Bernini a Roma: i lavori per San Pietro 

Piazza San Pietro

Gian Lorenzo Bernini diede un contributo fondamentale nella realizzazione di una delle piazze più famose al mondo. Stiamo parlando infatti di Piazza San Pietro, che ogni anno attraverso il suo colonnato abbraccia milioni di turisti. Il Bernini ideò una duplice piazza: la prima è quella antistante alla basilica attraverso la quale si può ammirare la facciata; la seconda invece più larga e di forma ellittica consente di ammirare tutta la bellezza della Basilica alla giusta distanza. Un vero e proprio capolavoro architettonico!

Il Baldacchino di San Pietro

All’interno della Basilica di San Pietro si trova un altro capolavoro: il Baldacchino che segna il luogo del sepolcro del santo. Venne realizzato ovviamente dal nostro Gian Lorenzo Bernini, con l’aiuto anche del Borromini e di altri architetti. Quest’opera, finita nel 1633, è la prima in cui il nostro artista fonde l’architettura alla scultura. E il risultato è a dir poco straordinario. 4 colonne tortili che si avvitano su stesse, alte 11 metri e decorate con piante, animali e stemmi in bronzo, vi faranno sentire davvero piccoli e inghiottiti in un mondo barocco, regalandovi un’esperienza estetica davvero unica nel suo genere.

Gian Lorenzo Bernini a Roma: Galleria Borghese

Nella splendida Galleria Borghese si trovano 4 delle sculture più belle e famose del Bernini, che esprimono tutta la sua bravura in questa nobile arte. Gli furono tutte commissionate dal cardinale Scipione Borghese, il quale credette da subito nella straordinaria bravura dell’artista, appena ventenne. 

Apollo e Dafne 

Nella collezione della Galleria Borghese potrete ammirare lo splendido gruppo scultoreo di Apollo e Dafne, realizzata tra il 1622 e il 1625. Il dinamismo e l’emozione che traspare dai due corpi avvinghiati è sconcertante. Apollo è ritratto nel momento in cui sta per afferrare la povera Dafne, la quale però sta per trasformarsi in un albero dorato, che da quel momento in poi sarà sacro addio della poesia.

Il gruppo scultoreo si riferisce infatti ad un episodio della mitologia greca riportato nelle Metamorfosi di Ovidio, dove si narra che Cupido scoccò la freccia d’oro nel cuore di Apollo e quella di ferro nel cuore di Dafne: così in questo modo il primo si innamorò perdutamente della ninfa, la quale invece respingeva il dio. Apollo cominciò a rincorrerla e lei, per disperazione, chiese aiuto a suo padre Peneo, che la trasformò in un albero. Il Bernini colse il momento cruciale con la sua enorme maestria, donando alla scultura un’energia e una carica espressiva unica.

Ratto di Prosperpina

Un anno prima di iniziare a scolpire l’Apollo e Dafne, Gian Lorenzo Bernini si dedicò alla realizzazione del Ratto di Proserpina. Il pathos e l’attenzione ai dettagli di questo gruppo scultoreo è davvero unico. Anche in questo caso il Bernini ha deciso di ritrarre un momento del tutto dinamico, in cui Plutone afferra la bellissima Prosperpina. La sua mano affonda nella carne della coscia della ragazza, con un realismo straordinario.

Il racconto è tratto sempre dalle Metamorfosi di Ovidio: Plutone, il re degli Inferi, vide la bellissima Prosperpina, figlia di Giove e Cerere, la dea della fertilità e se ne innamorò perdutamente. Così la rapì ma Cerere, distrutta dal dolore abbandonò i campi causando un’enorme carestia. Mercurio allora spinse i due a raggiungere un accordo: Proserpina avrebbe trascorso sei mesi con la madre, così non ci sarebbero più stati problemi per i raccolti; gli altri sei mesi sarebbe rimasta nell’Ade al fianco di Plutone. 

Enea, Anchise e Ascanio

Questo gruppo scultoreo fu il primo che Gian Lorenzo Bernini realizzò per Scipione Borghese, tra il 1618 e il 1619. Il momento rappresentato è quello ripreso dall’Eneide di Virgilio, dove Enea scappa da Troia in fiamme con suo padre Anchise e suo figlio Ascanio. Tre generazioni a confronto, che hanno dato la possibilità al Bernini di dimostrare tutta la sua bravura nei dettagli: la pelle del piccolo Ascanio è infatti vellutata e morbida, quella di Enea è turgida di Enea mentre le sembianze del vecchio Anchise sono molli e raggrinzite. Il volto di Enea è serio e pensieroso: egli sulle spalle porta il padre malato e alla gamba ha avvinghiato suo figlio. Il peso è tutto su di lui, e noi dal marmo scolpito dal Bernini possiamo percepire tutta la solennità del momento.

David

Tra il 1623 e il 1624, mentre realizzava l’Apollo e Dafne, Gian Lorenzo Bernini diede vita anche ad un’altra delle sue sculture più famose, il David. Prima di lui, già Michelangelo, Donatello e il Verrocchio avevano scelto questo soggetto, ma tutti e tre lo avevano rappresentato dopo la morte di Golia. Invece il Bernini, da bravo esponente del barocco, ama il dinamismo e decide di rappresentare il suo David nel momento in cui sta per lanciare il sasso contro Golia. Dal volto del ragazzo possiamo cogliere tutto lo sforzo dell’atto, con un misto di determinazione e paura. Maggiore energia è data dal gioco di luci e ombre che compongono tutta la statua. Una curiosità? Si dice che in realtà il volto del David sia l’autoritratto del Bernini stesso!

Gian Lorenzo Bernini a Roma: Sant’Andrea delle Fratte

A pochi passi da Piazza di Spagna si trova la chiesa di Sant’Andrea delle Fratte, all’interno del quale si trovano due meravigliose sculture del Bernini. Certo, non sono così famose come le precedenti, ma meritano assolutamente di esser viste se avrete la fortuna di trovarvi a Roma… ma anche se siete romani e non avete mai avuto il piacere di visitare questa chiesa! 

Le due sculture angeliche del Bernini erano state pensate inizialmente per il ponte di Castel Sant’Angelo, ma Papa Clemente IX le considerò troppo belle per essere esposte in quel luogo, all’esterno. Molti credono che in realtà volesse tenerli per sè, ma, poiché morì poco dopo, tornarono in mano al loro autore. Anni dopo, gli eredi del Bernini donarono i due angeli alla chiesa. I due angeli di Sant’Andrea delle Fratte sono davvero delle chicche della Roma nascosta, da non perdere assolutamente! 

Foto copertina: By Sailko [CC BY 3.0 ], via Wikimedia Commons

Francesca Celani