roma nascosta
24 Aprile 2018   •   Redazione

Roma nascosta fra i ricordi degli artisti e della storia

«Oggi andiamo alla scoperta di un altro lato della Roma nascosta, ossia quello delle targhe commemorative, che, fra le vie di città, rievocano le anime dei più celebri artisti e eventi del passato»

È un’ardua impresa, se non impossibile, definire se sia più bella la Roma come tutti noi la conosciamo o la Roma nascosta. Ma noi di Snap Italy siamo davvero curiosi, e il fascino della Roma nascosta, della Roma che non ti aspetti ci ammalia di più: dopo avervi fatto scoprire i lati più esoterici della capitale, i suoi monumenti meno famosi e la Roma sotterranea, oggi vi presentiamo un altro tesoro che la caput mundi custodisce, ossia quello delle targhe commemorative.

Poeti, cantanti, artisti ma anche soldati e personalità celebri hanno lasciato il segno nella capitale, che ha deciso di ricordarli così, appendendo alle sue pareti lastre che ne ricordassero l’importanza. E in fondo le targhe commemorative fanno parte a pieno titolo della Roma nascosta: stanno lì, affisse ai lati delle strade, sulle mura degli edifici e la maggior parte delle volte non ce ne accorgiamo neanche. Ma tranquilli: vi forniamo noi gli itinerari perfetti per scoprire tutte le targhe più interessanti.

Roma nascosta: un itinerario fra le targhe commemorative degli artisti 

Gian Lorenzo Bernini

Bernini è stato uno dei più grandi scultori di tutta la storia italiana, che tra l’Apollo e Dafne, e l’Estasi di Santa Teresa ha davvero lasciato una traccia indelebile nella capitale. E Roma ha deciso di ringraziarlo con ben due targhe commemorative.

  1. La prima la troviamo a via delle Mercede, proprio dove il Bernini visse e morì: la targa, sormontata da un busto che rappresenta lo scultore, opera di Ettori Ferrari, lo ricorda come il sovrano dell’arte, davanti al quale tutti si inchinavano. Niente di più azzeccato per definire il genio di questo inimitabile artista.
  2. L’altra targa invece si trova a via Liberiana, dove Bernini abitò con il padre, che ci svela che proprio qui Gian Lorenzo scolpì alcuni dei suoi capolavori, come il Ratto di Proserpina e il David, oggi custoditi alla Galleria Borghese.

Michelangelo Buonarroti

A piazza della Madonna di Loreto, accanto a Piazza Venezia, vi sono delle targhe commemorative per il pittore più celebre del Rinascimento, affisse sul Palazzo delle Assicurazioni Generali. La prima ricorda infatti che Michelangelo morì in una casa che sorgeva in questa zona, e proprio qui probabilmente concepì il Giudizio Universale; la seconda informa che dopo la demolizione della casa, quella targa fu spostata proprio su questo edificio. Sotto una terza targa, invece, ricorda che proprio in questo punto l’Italia, nel lontano 1916, riconobbe la Cecoslovacchia come stato.

Antonio Canova

Un altro dei massimi scultori italiani ha meritato le sue targhe tra le vie romane: ad Antonio Canova ne sono state dedicate ben 3, tutte affisse nello stesso punto, ossia in quella che era la sua casa-studio in via delle Colonnette, a pochi passi dal Museo dell’Ara Pacis. La prima targa esposta risale al 1822, anno della morte di Canova; la seconda fu posta nel 1871 e, ornata da bassorilievi, celebra la bravura dell’artista; la terza targa è invece sormontata da un busto del Canova, realizzato anche questo da Ettore Ferrari.

 

 Roma nascosta: un itinerario fra le targhe commemorative per i poeti

Giacomo Leopardi

A via Condotti si trova una targa che ricorda il poeta più pessimista, ma anche uno dei più profondi e straordinari mai esistiti: Giacomo Leopardi. Egli qui soggiornò alcuni mesi presso lo zio; ma quello tra la capitale e il poeta maledetto è un amore poco reciproco. Se Roma ricorda con orgoglio lo scrittore, il genio di Recanati non fu così entusiasta della capitale. Leopardi infatti rimase molto deluso dalla città, che non soddisfò le sue aspettative dallo studio dei classici.

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Lucio Dalla

Sì lo so, è un cantautore, ma un musicista di questo calibro può essere definito anche tranquillamente come un poeta. Fresca fresca, in quanto non ha nemmeno un anno, la targa commemorativa per Lucio Dalla è stata affissa sulla parte di quella che era la casa dell’artista, al vicolo del Buco, in Trastevere, dove il cantautore bolognese visse per dieci anni. Qui compose la celebre e mitica canzone La notte dei miracoli.

Pier Paolo Pasolini

Nel cuore di Monteverde, a via Giacinto Carini, si trova la targa commemorativa di uno degli intellettuali italiani già influenti del XX secolo, lo stravagante Pier Paolo Pasolini. La targa celebra il rapporto tra il quartiere e l’artista, che visse qua per gran parte della sua vita.

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John Keats

Rimaniamo nel romanticismo inglese, spostandoci a piazza di Spagna, sulla Scalinata di Trinità dei Monti: proprio qui, nell’edificio in cui è affissa la targa, il genio inglese John Keats, visse e morì, a soli 26 anni. Qui infatti, sorge anche la Keats-Shelley Memorial House, sebbene solo il primo ci dimorò. Keats è sepolto nel cimitero acattolico romano, ma non cercate il nome e il cognome sulla sua lapide, ma una frase profonda e enigmatica che il poeta volle sulla sua tomba: “Qui giace un uomo il cui nome fu scritto nell’acqua”.

Percy Bysshe Shelley

La targa per il famoso poeta romantico inglese è davvero antica: venne affissa nel 1892, in via del Corso, dove Percy Bysshe Shelley soggiornò. Infatti questo grande esponente del romanticismo amava tantissimo l’Italia, specialmente la capitale, dove è sepolto anche lui nel cimitero acattolico, e lo splendido Golfo dei Poeti, dove dimorò a lungo.

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Roma nascosta: un itinerario fra le targhe dei simboli della romanità

Alberto Sordi

A San Cosimato, dove il celebre attore comico romano nacque, una targa ricorda quel 15 giugno 1920, un giorno fondamentale per ogni romano in quanto segna la nascita di Alberto Sordi. Definito come interprete della storia di ogni italiano, Alberto Sordi ha lasciato un segno indelebile in ogni abitante di Roma, non solo grazie alla sua comicità, ma anche alla sua intelligenza e acutezza di spirito.

Claudio Villa

Rimaniamo in Trastevere, a via della Lungara: qui vi è la targa per Claudio Villa, che nacque proprio in questa via. Il cantante sarà per sempre ricordato dai romani, e soprattutto, dai trasteverini: nessuno, come lui, riuscì mai ad esprimere così schiettamente attraverso la musica e il canto, l’anima romana.

Trilussa

Anche se è uno dei massimi poeti, Trilussa rappresenta a pieno l’essenza romana. Oltre ad una piazza intitolata nel cuore di Trastevere con tanto di scultura, per Trilussa sono state realizzate altre due targhe commemorative. La prima targa, quella collocata a via Maria Adelaide, vicino Piazza del Popolo, è accompagnata da uno straordinario dipinto che rappresenta il poeta, proprio sul palazzo dove morì. L’altra targa invece si trova a via del Babbuino, situata sull’edificio dove il poeta nacque. Trastevere, Campo de Fiori e Piazza del Popolo: Trilussa si trova ancora tutt’oggi nel cuore della romanità.

 

Aldo Fabrizi

A vicolo delle Grotte una targa ricorda, l’altro attore, insieme a Sordi, che ha incarnato al meglio l’essere romani de Roma: stiamo parlando di Aldo Fabrizi. Fratello della mitica Elena, la Sora Lella,  l’attore amante della cucina, per i romani non se ne è mai andato, e la sua risata, come recita la targa, riecheggia ancora in quella via al centro di Roma.

Roma nascosta: non solo memoria di artisti, ma anche di storia e umanità

I Guerra mondiale

Non è facile parlarne dopo aver discorso su Aldo Fabrizi, ma la memoria non serve solo a ricordare personaggi d’oro, ma anche a riflettere su determinati eventi per far sì che non riaccadano. Affissa in via della Madonna dei Monti, una targa ricorda infatti i caduti nel corso della Grande Guerra, in maniera molto toccante.

II Guerra mondiale

  • A via degli Zingari invece, come suggerisce il nome, un’altra targa ricorda la memoria dei Rom, Sinti e Camminanti, che, insieme agli ebrei, furono deportati, torturati e uccisi nei campi di sterminio.
  • Al Liceo Classico Giulio Cesare invece, una targa ricorda i fratelli Finzi, studenti della scuola, che nel 1938 furono espulsi per le leggi razziali, e vennero deportati ad Auschwitz dal quale non fecero più ritorno.
  • Nel quartiere Tiburtino, a via dei Latini, una targa ricorda il tragico 19 luglio 1943, giorno del bombardamento del quartiere di san Lorenzo. Nella targa vi sono frasi di Elio Filippo Accrocca, che ricorda quel drammatico giorno.

 

Foto Copertina: By Pmk58 [CC BY-SA 3.0], from Wikimedia Commons

Francesca Celani