Progetto LADO
12 Gennaio 2024   •   Snap Italy

Progetto LADO: come contrastare l’abbandono sportivo giovanile

«Con la conferenza stampa tenuta al CONI si è chiuso il progetto LADO, il percorso per contrastare l’abbandono precoce – da parte dei giovani – della pratica sportiva.»

Con la conferenza stampa dello scorso 12 Gennaio, tenuta nella sede del CONI, si chiude il Progetto LADO (Lotta Al Drop Out), un percorso che ha avuto come obiettivo conoscere, contrastare e agire contro l’abbandono sportivo da parte dei più giovani. Il Drop Out sportivo giovanile, in effetti, è un fenomeno molto attuale, trasversale a tutte le discipline, che vede l’abbandono precoce – da parte dei giovani – della pratica sportiva.

In quest’ottica LADO è nato e si è sviluppato con l’obiettivo di comprendere e diffondere la conoscenza di questo fenomeno, analizzandone le principali cause e i rischi ad esso legato. Un percorso conoscitivo molto approfondito, che ha portato alla redazione di 80 raccomandazioni attraverso le quali contrastare l’abbandono sportivo precoce.

L’importanza del Drop Out

Come anticipato in precedenza quello legato al drop out è un fenomeno preoccupante, legato a tutte le discipline sportive e in rapida espansione, tanto in Italia quanto nel resto del mondo. Eloquenti a questo proposito i dati raccolti, con la survey di LADO che sottolinea come il drop out sia molto esteso in Italia, almeno secondo l’opinione degli oltre 100 esperti e stakeholder coinvolti.

Dati che restano preoccupanti anche ad un livello più generale: in Italia così come in Europa e nel resto del mondo il tasso di abbandono della pratica sportiva in età adolescenziale si attesta in un intervallo compreso dal 30% al 50%. Numeri che spingono ad una profonda riflessione, evidenziando come fare sport nel corso tempo – a partire dall’infanzia – si tramuti spesso in un’esperienza negativa.

I rischi e l’impegno del progetto LADO

Le motivazioni e le cause attorno a questo fenomeno sono molteplici, anche perché restano legate al singolo adolescente e all’esperienza maturata nella disciplina praticata, mentre le conseguenze, purtroppo, restano sempre le stesse. Ragazzi e ragazze di tutte le età, in effetti, non abbandonano una singola disciplina ma la pratica dello sport in generale, privandosi di uno strumento estremamente utile (in un’età cruciale) per il proprio sviluppo fisico, motorio, psichico, relazionale e personale. Ma non è tutto: il drop out incide in maniera notevole su diverse vulnerabilità socio educative legate ai giovani, quali l’inclusione sociale, l’abbandono scolastico, la povertà educativa e i comportamenti antisociali.

Uno scenario in cui l’impegno di LADO diventa di assoluta importanza: la promozione dello sport giovanile, in effetti, non si lega soltanto al sistema sportivo ma più in generale alla società, considerata nella sua interezza. Non a caso l’impegno di LADO si è allargato su tutto il territorio, con attività molto variegate: ad esempio sono stati organizzati 20 eventi pubblici di promozione che hanno riguardato alcune tra le 50 discipline sportive mediaticamente meno conosciute. Per ciò che concerne le scuole, invece, sono state promosse attività di didattica sportiva in 48 scuole, con il coinvolgimento di oltre 2400 studenti, dislocati in 7 regioni e 8 province. Obiettivo della survey è stato analizzare in due fasi (ex-Ante, ex-Post) le problematiche e la sensibilità degli studenti sul tema del drop out sportivo tra i minori ed il livello di gradimento dell’iniziativa progettuale LADO. Ma non è tutto: oltre all’elaborazione e alla somministrazione di questa survey, che ha potuto misurare sia il livello di Partecipazione e di Gradimento degli studenti alle iniziative realizzate nel progetto LADO, sia il livello di Sensibilità degli studenti alla pratica sportiva e di consapevolezza del fenomeno del Drop-Out, LADO ha diffuso brochure informative e manifesti a supporto delle proprie attività, coinvolgendo circa 200 volontari su tutto il territorio.

Progetto LADO

La conferenza stampa di chiusura

Dopo i saluti del presidente del CONI Giovanni Malagò, del presidente di Sport e di altre personalità di spicco del mondo dello sport, LADO ha avuto modo di presentare i risultati del progetto, partendo dall’organizzazione fino ad arrivare alle testimonianze “dal campo”. Ricca di spunti anche la tavola rotonda conclusiva condotta dalla dottoressa Luciana Sinisi, membro del Comitato Tecnico Scientifico LADO in rappresentanza di UNVS (Unione Nazionale Veterani per lo Sport).

A proposito dei risultati raggiunti, i materiali dedicati alle scuole, le 80 raccomandazioni attraverso le quali contrastare l’abbandono sportivo precoce indicate nel “Rapporto LADO – Studio partecipato sul drop out sportivo giovanile” nel quale stati individuati 6 capitoli macrotematici con 127 riferimenti bibliografici, declinati negli argomenti delle 24 tavole rotonde realizzate. Dati di notevole interesse grazie a cui “conoscere per agire e agire conoscendo” (riprendendo il titolo della conferenza stampa) a fronte di un fenomeno universale.

Il saluto del presidente Mezzaroma

A causa di un imprevisto dell’ultimo minuto è saltato l’intervento di Marco Mezzaroma, presidente di Sport e Salute, che comunque ha voluto recapitare i suoi saluti e le sue impressioni a margine del progetto con questa lettera.

Buongiorno a tutti

ringrazio per l’invito Andrea Frateiacci e per suo tramite tutti gli organizzatori. Mi spiace particolarmente non essere lì con voi oggi ma improvvisi impegni mi hanno costretto a rinunciare. Mi spiace soprattutto perché quello dell’abbandono sportivo da parte dei ragazzi è un tema fondamentale per Sport e Salute. È una sfida che abbiamo intrapreso perché, per noi, ogni ragazzo che in età adolescenziale abbandona la pratica sportiva equivale ad una sconfitta. Proprio per questo da tempo ci stiamo interrogando su come evitare che accada.

I giovani vanno ascoltati, aiutati e soprattutto bisogna andare incontro a loro e comprenderne le esigenze. Per questo è importante, qualche volta, uscire dagli schemi e dal nostro modo di pensare, andando oltre. I ragazzi oggi, infatti, sempre più cercano l’adrenalina e allora ecco che discipline come il parkour, lo skate, l’arrampicata sportiva hanno una presa maggiore su di loro. Stimolare loro la passione per lo sport, significa anche legarli indissolubilmente alla pratica sportiva. Momenti come quelli di oggi pertanto sono importanti per stimolare, in noi, spunti di riflessione importanti da cui far scaturire azioni concrete.

Con quest’auspicio, rinnovo il “grazie” agli organizzatori e auguro lavori proficui.

Marco Mezzaroma