Micol Di Segni: «Un occhio nero è la base perfetta per uno smokey-eye!»
«La mattina picchia forte, e la sera ammalia. Micol Di Segni, in arte Eden Von Hell, è uno di quei motivi per cui andare fieri della bellezza italiana.»
È difficile starle dietro, non solo perché è veloce, ma anche e sopratutto perché la sua carica difficilmente la trovi per strada. Ma forse dentro una palestra sì. Micol Di Segni, in arte Eden Von Hell, è una fighter professionista di origini romane, giovane, bella e con una marcia in più: La Forza. Titolare della Nazionale Italiana di MMA, medaglia d’oro 2015 al Campionato Mondiale IMMAF di Las Vegas, oggi questa giovane atleta non è solo orgoglio sportivo ma anche incontrastabile bellezza Made in Italy. Già, perché il suo corpo mozzafiato e quegli occhi da cerbiatta hanno colpito proprio tutti, anche chi nella moda ci ha sempre visto tacchi a spillo e girovita mignon. Micol Di Segni lascia il segno, e lo fa nella maniera più naturale possibile, con la sua determinazione che la porta sopra al podio, e la sua femminilità che di certo non passa inosservato. Alt-model di successo a livello internazionale, questa piccola grande donna è tra le Suicide Girl più apprezzate e richieste dai fotografi e brand emergenti del fashion system alternativo. Per molti però Micol Di Segni è anche un esempio, una fonte di ispirazione per tutte quelle ragazze che hanno nel cuore una passione e vorrebbero trasformarla in lavoro. Oggi la nostra fighter preferita si racconta ai microfoni di Snap Italy con un’intervista esclusiva fatta di curiosità, buon gusto e sogni nel cassetto.
Micol Di Segni, ma per tutti Eden Von Hell. Raccontaci un po’ della tua vita e delle tue origini.
Sono nata e cresciuta a Roma, ho viaggiato molto sin da piccola e appena compiuti 18 anni sono entrata a far parte delle Suicide Girls, scelta che mi ha cambiato la vita permettendomi di fare amicizie ed esperienze in tutto il mondo. Ho lavorato per anni come piercer in vari studi di tatuaggi e a 23 anni ho iniziato a praticare le MMA, che in breve tempo mi hanno assorbita completamente diventando il centro della mia vita.
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Medaglia d’oro al Campionato Mondiale IMMAF di Las Vegas, quanto è difficile far combaciare due lavori così diversi come la modella e la fighter professionista?
Inizialmente lo sport era solo un hobby, dopo il Mondiale ho capito che volevo farne il mio lavoro e ho messo un po’ da parte la mia carriera da modella. Non per colpa di lividi o graffi, come molti pensano… Ho imparato che un occhio nero è la base perfetta per uno smokey-eye favoloso!
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Perché le arti marziali e non un altro sport?
Credo che combattere sia un bisogno più che una scelta.
Sei una delle Suicide Girl più amate in Italia, che differenza c’è tra un alternative model e una classica modella da Fashion Week?
L’altezza! Scherzi a parte, credo che i tatuaggi distraggano l’osservatore dall’abito, quindi alle modelle da passerella sono richieste determinate caratteristiche fisiche che devono accordarsi con qualsiasi cosa indossino. Noi siamo l’opposto, abbiamo piena libertà sullo styling del nostro set e sulla scelta di come vestirci (e svestirci), non dobbiamo presentare un prodotto ma sono le nostre personalità e particolarità ad essere protagoniste dei nostri scatti.
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In alcune interviste hai dichiarato che il tuo uomo ideale deve amare gli animali. Ne possiedi qualcuno a casa?
Ho una bellissima cagnolona gigante di nome Panna che ho trovato in un cassonetto quando avevo 17 anni e da allora è il mio amore più grande.
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Uno dei temi più delicati della società odierna è la violenza sulle donne. Credi che gli sport da combattimento possano aiutare chi si sente particolarmente debole o insicura?
Assolutamente sì. Gli sport a contatto pieno ti fanno rendere conto di cosa significhi trovarsi corpo a corpo con un altra persona e la lotta ti insegna a rispettare i tuoi limiti. Ci sono molte tecniche che funzionano, ma una donna non dovrebbe mai tentare di combattere contro un uomo al di fuori di una palestra, la differenza fisica non è realisticamente colmabile con un corso di autodifesa.
Cosa ne pensa la tua famiglia del percorso lavorativo come modella suicide?
Mia madre non è stata contentissima quando l’ha scoperto, ormai 10 anni fa. Col tempo si è abituata, ora capita spesso che mi chieda di vedere le foto dei nuovi set.
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Hai coronato molti sogni, c’è qualcosa che è ancora chiuso nel cassetto?
I miei cassetti scoppiano di sogni. Quando uno smette di sognare la vita è finita.
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Quanto ti è costato avere questo corpo, e quanto ti costa tenerlo perfetto?
Sono seguita da uno staff eccellente formato dal mio coach, il mio preparatore atletico e la mia nutrizionista che mi tengono sotto controllo costantemente e mi fanno arrivare a combattere nella miglior forma possibile.
Pregi e difetti di Micol Di Segni.
Sono testarda, ambiziosa, imbranata e passionale. Non so quali siano pregi e quali difetti, ho imparato a piacermi così come sono.
Insomma lei è Micol, difficilmente potrete descriverla, se non con le sue stesse parole. Perché è particolare, non è una delle tante, e se lo fosse non sarebbe di certo Eden Von Hell. Ha ancora tanti progetti da realizzare, moltissime medaglie da vincere e favolosi vestiti da indossare; però è già una bandiera da sventolare, quella che se credi in te stesso ogni match è una vittoria.
Anita Atzori