Artigiano del Cuore, il premio per l’eccellenza italiana
«Raccontarsi nel proprio lavoro d’eccellenza, questo lo scopo di Artigiano del Cuore, il concorso nato per premiare il migliore artigianato italiano e le storie personali che accompagnano la nascita del fatto a mano in Italia»
Artigiano del Cuore (sito ufficiale) è un modo romantico per dire che artigiani si nasce, ma in tanti casi si diventa anche. Nato da un’idea di Wellmade, la community per gli amanti del ben fatto, e Brevimano, una piattaforma per facilitare il contatto professionale tra artigiani e giovani talenti, Artigiano del Cuore è un concorso che si pone come obiettivo principe quello di raccontare al mondo i mestieri dell’arte, puntando l’occhio su artigiani particolarmente meritevoli di attenzione. Lo scorso 12 marzo si sono chiuse le applicazioni per la prima edizione del 2018 (ce ne sarà una seconda in autunno). L’iniziativa è promossa dalla Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte.
Per l’edizione in corso, due le categorie in concorso: Arredare e Decorare e Vestirsi e Ornarsi. Artigiano del Cuore nominerà un vincitore per ciascuna categoria. Per vincere non basta essere i più bravi in circolazione, bisogna anche avere una storia interessante da raccontare e un bagaglio di eccellenza non indifferente. Undici criteri da rispettare: artiginalità, autenticità, competenza, creatività, formazione, innovazione, interpretazione, originalità, talento, territorialità, tradizione. Raccontarsi e raccontare le proprie competenze, far conoscere la qualità e l’originalità del proprio lavoro, questo è ciò che Artigiano del Cuore si propone e chiede ai partecipanti.
I finalisti saranno annunciati sulla pagina dedicata al concorso, ma sarà il pubblico a decidere i vincitori delle due categorie. In palio un servizio fotografico e un cortometraggio dedicati a ciascuno dei due vincitori e, udite udite, un premio anche per il pubblico votante, che parteciperà all’estrazione di 35 tessere del FAI – Fondo Ambiente Italiano, che garantiranno 4 accessi gratuiti in musei e palazzi sul territorio nazionale.
Gli enti promotori di Artigiano del Cuore intendono raccontare le realtà artigiane al grande pubblico che popola i social network: Wellmade e Brevimano sono due community già molto seguite, che contano centinaia di artigiani, promotori e appassionati, che ogni giorno condividono esperienze e competenze, generando conoscenza social e – cosa forse più importante – condivisione di importanti competenze. Wellmade è un progetto della Fondazione cologni dei Mestieri dell’Arte: nato nel 2015, dalla collaborazione con il duo di designer Whomade (Dario Riva ed Edoardo Perri), il progetto permette di scoprire i migliori artigiani in Italia e, all’occorrenza, recensirli. L’obiettivo, chiaramente, è promuovere quell’eccellenza che tanto ci rappresenta, soprattutto all’estero, e di cui dovremmo costantemente essere orgogliosi. Artigiano del Cuore vuole farci innamorare, se possibile ancora una volta, della pazienza, del sudore, della precisione, del lavoro e dell’amore che bisogna mettere in questi mestieri. Fermo restando che il principio di qualsiasi lavoro che facciamo, o che siamo costretti a fare, sia trarre quanta più soddisfazione possibile dalla fatica – fisica o mentale – che ci mettiamo, Artigiano del Cuore andrà di sicuro a raccontare un certo tipo di attitudine che a noi italiani viene particolarmente bene: creare cose belle.
Nel Paese con uno dei più alti tassi di eccellenza artigiana sulla faccia della Terra, di sicuro la scelta non sarà facile. I lettori più assidui tra voi forse ricorderanno quando abbiamo fatto tappa a conoscere gli artigiani di Italian Stories, la scorsa primavera. In molti casi, quello che ci ha colpito non è stata solo la maestrìa dei loro lavori (indubbia), ma la loro storia e la passione che hanno saputo infondere nel loro mestiere. L’artigianato italiano sta vivendo una seconda, forse terza giovinezza, in senso letterale: la maggior parte degli artigiani più talentuosi sono giovani ragazzi, la cui storia personale è spesso interessante tanto quanto il lavoro che hanno scelto di fare. Si tratta di persone che hanno stravolto completamente la loro vita, deviando su binari diametralmente opposti, lasciando posti fissi, studi filosofici, destini già segnati, tutto per inseguire una passione. Questo è probabilmente il motivo principale che sta gonfiando le vele all’artigianato italiano negli ultimi anni: non più soltanto tradizioni tramandate di padre in figlio, non soltanto un lavoro che ‘va fatto’, ma un lavoro che si cerca spontaneamente e che è accompagnato da una grande consapevolezza e dalla voglia di dimostrare che la creatività scorre nel nostro DNA. Una nuova eccellenza si fa largo tra le botteghe dei piccoli paesi, nei laboratori nati nei garage, nello sforzo quotidiano dei nuovi artigiani che si riappropriano di saperi finiti sull’orlo della dimenticanza e tengono vivi piccoli paesi, lontani dal clamore del gran commercio ma con un occhio puntato al digitale e alla condivisione social, le armi del ventunesimo secolo.
Carolina Attanasio