cucina romana rivisitata
17 Febbraio 2020   •   Snap Italy

Cucina romana rivisitata: tre piatti tipici in chiave moderna

«La cucina romana rivisitata in una chiave più moderna ma come al solito gustosissima: scoprite quali sono questi 3 grandi classici»

Tra cibo e vino dei castelli, Roma si fa ricordare sempre con piacere. La tradizione culinaria romana, per quanto vecchia sia, è ancora molto richiesta nei ristoranti locali, soprattutto dai turisti. Carbonara, Cacio e pepe, Amatriciana, sono i primi piatti più richiesti, mentre tra i secondi spopola l’Abbacchio allo scottadito e la Coda alla vaccinara, accompagnati dal contorno per eccellenza: i Carciofi alla Giudia. Ma la cucina romana tradizionale è anche coinvolta in un processo di rinnovamento, per renderla più moderna e al passo con i tempi. Vediamo, quindi, tre esempi di cucina romana rivisitata in chiave contemporanea.

Il supplì di riso bianco

Uno dei piatti caratteristici della cucina romana è proprio il supplì, il classico cibo da strada. Si tratta in pratica di timballini di riso fritti, ripieni di sugo al ragù e mozzarella filante. I supplì di riso bianco rispettano la ricetta tradizionale, ma non aggiungono al ripieno il sugo al ragù, lasciando che il suo interno rimanga di colore chiaro, grazie alla prevalenza dei latticini. La parte esterna invece viene panata e resa croccante immergendola nell’olio bollente. Per realizzare l’impasto bisogna mischiare al riso semicotto, la mozzarella, il prosciutto cotto, il formaggio grattugiato e i tuorli d’uovo. Poi il miscuglio va composto in piccole sfere da passare progressivamente in farina, uovo sbattuto e mollica, per poi gettarle nell’olio bollente.

L’amatriciana vegetariana

L’amatriciana vegetariana è la versione, priva di sostanze animali, della ricetta originaria delle zone di Amatrice. Una ricetta tipica molto popolare che può essere realizzata anche nella versione amatriciana bianca, che è molto semplice da preparare grazie all’assenza del pomodoro e assume in gergo il nome di Gricia. La versione vegetariana è ovviamente pensata per chi preferisce un piatto con pochi grassi e per venire incontro alle esigenze di quanti hanno scelto di abolire dalla dieta le carni degli animali. Il tipo di pasta che contraddistingue questa ricetta invece rimane invariata, ovvero solitamente una pasta corta come i rigatoni o le mezze maniche. Per prepararla bisogna dorare seitan e aglio, e annegarli nel vino bianco. Nello stesso olio bisogna friggere cipolla tagliata e peperoncino, e alla fine mettere il sugo di pomodoro e il seitan fino a fine cottura. Appena il condimento è pronto bisogna cuocere la pasta al dente e saltarla in padella insieme al sugo e al pecorino grattugiato.

cucina romana

Gnocchi cacio e pepe con fiori di zucca, la cucina romana rivisitata

Il cacio e pepe è uno dei condimenti che fa parte della cucina povera tradizionale romana da decenni e con gli gnocchi si sposa in maniera egregia. Se poi si aggiungono i fiori di zucca la pietanza che viene fuori è davvero deliziosa. Tra l’altro per prepararli basta davvero poco. Infatti è sufficiente fare il classico cacio e pepe utilizzando sia il pecorino romano che il parmigiano reggiano, due parti del primo e una del secondo, e far bollire dei fiori di zucca privati del pistillo e tagliati in quattro. Alla fine della bollitura saltare in padella i fiori, tostare il pepe nero, mantecare gli gnocchi col cacio e il pepe grattugiati, metterci sopra i fiori croccanti e poi finalmente servire in tavola.