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25 Gennaio 2019   •   Federica Portoghese

Borghi abbandonati del Lazio: tesori nascosti a due passi da Roma

«I borghi abbandonati nel Lazio risultano essere sempre di più. Quelli che la maggior parte non sanno è che questi paesi fantasma racchiudono fascino e storia. Scopriamo insieme i più interessanti.»

Tour a colpi di Instagram e di hashtag tra le città fantasma del Lazio, antichi paesini abbandonati e restituiti dal tempo alla natura. Il Lazio è disseminato di città fantasma, abbandonate per le ragioni più svariate. Molte sono facilmente raggiungibili da Roma, la maggior parte si trovano nella provincia di Viterbo. Facciamo un tour dei borghi abbandonati più belli della regione, compiendo un vero e proprio viaggio nella storia dal fascino decadente.

Borghi abbandonati: Antuni

Antuni si trova su un colle, completamente circondato dal Lago del Turano e collegato alla terra ferma solo da un sottile istmo. Il lago artificiale nasce sul finire degli anni ’30, mentre la storia del borgo cessa improvvisamente durante la Seconda Guerra Mondiale, quando per errore, invece del ponte del Turano, fu bombardato il paesello. Il borgo medioevale è stato in parte ristrutturato negli anni ’90 e, ad oggi, è interamente visitabile.

Borghi abbandonati: Monterano

A Nord di Roma, nella Riserva Naturale Monterano, ci sono le rovine di Monterano Antica. Un tempo glorioso feudo e ducato posseduto da famiglie importanti, è ora un insieme bucolico di affascinanti rovine. Il paese perse la sua importanza nel ’700 e fu nel giro di pochi decenni definitivamente abbandonato a causa della malaria. La fortezza di Monterano è stata trasformata dal Bernini in un palazzo ducale di cui resta intatta la fontana con il leone scolpito dall’artista.

Borghi abbandonati: Norba

A poche centinaia di metri dalla città di Norma, il Parco Archeologico dell’Antica Norba raccoglie l’insieme di rovine romane e medievali di quella che un tempo fu una gloriosa città. Di fianco a Roma, ad esempio, Norba aveva combattuto le Guerre Puniche. Dopo avere apertamente appoggiato Mario,e dopo la vittoria di Silla, i suoi abitanti si uccisero e diedero fuoco alla città, certi della rappresaglia romana. Fu poi in parte ripopolata nel basso medioevo e ceduta definitivamente all’abbandono nel XII secolo.

Borghi abbandonati: Galeria Antica, Roma

A due passi dal Borgo di Santa Maria di Galeria iniziano a vedersi, in parte sepolti dalla vegetazione, i ruderi dell’antico paese. Più in alto, in cima allo sperone tufaceo, ci sono i resti della città con le strade, gli edifici sgretolati e il verde che prende il sopravvento. Il borgo, che in epoca etrusca era un’importante città, popolata poi fino al ’700, fu abbandonata in seguito alle incursioni saracene e per la malaria che all’epoca flagellava l’Agro Romano.

Borghi abbandonati: Faleri Novii, Roma

A metà strada tra Fabrica di Roma e Civita Castellana ci sono le rovine di Faleri Novii. La città era stata un importante centro etrusco presto caduto sotto la dominazione romana. Popolata anche nel Medioevo è stata abbandonata nel ’700, quando le battaglie tra francesi e borbonici distrussero in parte l’abitato. Oggi le rovine riportate alla luce mostrano tutta la stratificazione architettonica e culturale del paese circondata da una campagna quasi incontaminata. Sono visibili le abitazioni, una chiesa romanica e un’abbazia, il teatro e le vie urbane, tra cui un tratto della Via Cimina.

Borghi abbandonati: Celleno, Viterbo

Poco distante da Celleno Nuova c’è un’altra città abbandonata fondata in epoca etrusca. Come le altre città della zona subì la dominazione romana e rimase a lungo un importante nodo di comunicazione. Nel 1696 un devastante terremoto la danneggiò seriamente e poi le guerre napoleoniche, le epidemie e ancora un terremoto hanno indotto gli abitanti superstiti a ricostruire una nuova città poco più in là. Da visitare ci sono le case in tufo rosso, l’incredibile castello Orsini con tanto di fossato, le chiese e quello che rimane delle strade di Celleno.

Borghi abbandonati: Camerata Vecchia, Roma

Camerata Vecchia è poco distante da Subiaco (vicino a Camerata Nuova). Il borgo versa in un profondo stato di rovina e non è facilmente accessibile, arroccato a 1200 metri di altezza. Proprio per questo, però, il panorama è impressionante ed è toccante immaginare che solo un secolo e mezzo fa la gente ci viveva e lavorava, costretta a scappare da un grande incendio.

Borghi abbandonati: Norchia, Viterbo

Norchia fu una grande città Etrusca, famosa oggi soprattutto per la grande necropoli disseminata intorno all’abitato e sui fianchi tufacei della collina. Oltre che etrusca, però, la città fu anche romana e medievale. Ce lo dicono i resti del castello e le tombe utilizzate nel medioevo come abitazioni a grotta. Norchia fu abbandonata alla metà del ’400 a causa di una grave epidemia di malaria.

Borghi abbandonati: Ninfa, Latina

Ninfa era una florida città, ricca di acqua e di una buona economia, dovuta soprattutto alla posizione strategica lungo la pedemontana, ovvero l’unica via di accesso al sud durante il Medioevo. Oggi le rovine dell’antica città, abbandonata intorno al 1400, con la torre e il castello Caetani, sono elementi di un immenso e bellissimo giardino, che è l’Oasi di Ninfa. Il giardino di Ninfa è visitabile solo alcuni giorni, di solito di domenica, nella bella stagione.

Federica Portoghese