Italian Fashion Company aziende di moda
23 Febbraio 2018   •   Raffaella Celentano

Aziende di moda italiane: ecco le 10 più ricche del fashion system

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«Sapevate che il fashion system italiano vale ben 63 miliardi di euro? Ecco quali sono le aziende di moda italiane con i fatturati da capogiro»

Ormai è risaputo, il settore del lusso è una delle punte di diamante del Made in Italy, e le aziende di moda italiane registrano ogni anno fatturati da capogiro che le rendono realtà importanti non solo per il nostro paese, ma per il sistema moda mondiale. Secondo i dati raccolti dalla Camera Nazionale della Moda Italiana, gli ultimi due anni sono stati positivi, con un aumento di fatturato iniziato nel 2016: i ricavi complessivi della moda (tessile, pelletterie, abbigliamento e calzature) sono stati di 63 miliardi di euro, e se si considerano anche i settori collegati, come la gioielleria, la bigiotteria, la cosmesi e gli occhiali, si arriva a 84 miliardi di euro. Nel 2017 secondo le stime della CNMI le vendite della sola moda si sono aggirate intorno ai 65 miliardi di euro. Ancora, nel 2016 le vendite all’estero hanno coperto 48 miliardi di euro, diventati 50 nel 2017, soprattutto grazie all’aumento di esportazioni (ne avevamo parlato in un nostro articolo).

Parlando ancora di numeri, le aziende italiane che si occupano di moda sono circa 60mila, 67 mila tenendo conto dei settori collegati, e impiegano quasi 570 mila persone. Per di più, le nostre aziende godono di ottima reputazione anche all’estero e confermano il loro ruolo di primo piano nel panorama moda internazionale. Infatti, lo studio Global powers of luxury goods 2017 di Deloitte ha individuato le aziende di moda più potenti del mondo. Delle prime cento aziende, che nel 2016 hanno generato un fatturato di 212 miliardi di dollari (circa 193 miliardi di euro), oltre un quarto (26) sono italiane. Ma quali sono le aziende italiane attive nel settore moda (e collegati) che hanno venduto di più nell’ultimo periodo? Ecco la nostra classifica…

10. Dolce & Gabbana

Con un fatturato di 1.30 miliardi di euro, l’azienda creata da Domenico Dolce e Stefano Gabbana ha fatto della tradizione italiana il suo punto di forza. Lo stile del brand, infatti, è legato al sud Italia e alle sue tradizioni, rielaborate però in chiave sensuale ed esuberante. Sempre al passo con le nuove tendenze, i due designer sanno come stupire il loro pubblico ed essere sempre sulla cresta dell’onda. E, nonostante alcune vicende non abbiano giovato alla loro reputazione, il marchio ci ha insegnato che nulla è meglio di qualche piccolo scandalo per dare una spinta alle vendite.

9. OVS

OVS sta per Organizzazione Vendite Speciali e venne fondata nel 1972 come costola dei grandi magazzini COIN, da cui si staccò nel 2015 per quotarsi in borsa. Oggi registra un fatturato di 1.36 miliardi di euro, e un continuo aumento delle vendite dovuto soprattutto ad una ristrutturazione del brand e dei suoi numerosi negozi, che da negozi semplici e (diciamolo!) un po’ dozzinali si sono trasformati in store di tendenza.

8. Benetton

Fondato nel 1965 a Ponzano Veneto da Luciano Benetton, oggi l’azienda ha un fatturato di 1.38 miliardi di euro. Tale successo non è dovuto solo ai capi di ottima qualità prodotti dall’azienda, ma soprattutto alle sue campagna pubblicitarie che nel corso degli anni sono state al centro di numerosi scandali e polemiche. Nonostante un calo delle vendite negli ultimi anni (soprattutto tra i giovani), l’italianissima Benetton continua ad essere una delle aziende italiane di maggior successo.

7. Max Mara

Fondata nel 1951 a Reggo Emilia da Achille Maramotti, il gruppo controlla oltre a Max Mara e Max & Co., marchi come Pennyblack, Marina Rinaldi, Marella e Sportmax, venduti in 2.300 negozi in 90 paesi di tutto il mondo. Nel 2016 il fatturato è cresciuto del 3,6% arrivando a 1.43 miliardi di euro.

6. Ferragamo

L’azienda fiorentina nata nel 1927 lo scorso anno ha registrato un fatturato di ben 1.44 miliardi di euro. Nata come bottega artigiana di scarpe da donna destinate al mercato americano, l’azienda è sopravvissuta ad una terribile crisi negli anni Trenta, quando fece bancarotta. In seguito il brand riuscì a riprendersi e aprire due negozi, a Londra e Roma, e poi nel 1948 a New York. Negli anni del Dopoguerra si allargò sempre di più, finendo per produrre anche borse e abbigliamento e aprendo poi negli anni Settanta una linea maschile e una di accessori in seta, ora tra i capi più venduti dell’azienda.

5. OTB

OTB sta per Only The Brave e raggruppa aziende di moda importanti come Diesel, Maison Margiela, Marni, Paula Cademartori, Viktor & Rolf, Staff International e Brave Kid. È nata nel 2002 quando Rosso iniziò ad acquistare altri marchi oltre a Diesel, che aveva fondato insieme ad Adriano Goldschmied nel 1978 a Molvena, in provincia di Vicenza. Oggi il gruppo vanta un fatturato di 1.6 miliardi di euro.

4. Calzedonia

Fondato nel 1987 a Vallese di Oppeano, in provincia di Verona, da Sandro Veronesi, oltre a Calzedonia, il gruppo possiede anche Intimissimi, Tezenis, Falconeri e Atelier Emé. I suoi marchi si occupano soprattutto di intimo, calze e costumi, e il modello è quello del franchising, che ha portato all’apertura di oltre 4.000 punti vendita, di cui 2.500 all’estero. Il fatturato è di 2.1 miliardi di euro, con il marchio Calzedonia in testa, seguito da Intimissimi e Tezenis.

3. Armani

Il brand è nato nel 1975 dal genio di Giorgio Armani, che poco dopo sarebbe stato incoronato re della moda italiana. Nell’ultimo anno Armani ha riorganizzato le sue numerose collezioni, che coprono svariati prodotti, dall’abbigliamento agli accessori agli occhiali, e che sono rivolte a varie età e disponibilità economiche, dalla haute couture di Armani Privé alla linea più accessibile e giovane di A/X Armani Exchange. Il fatturato si aggira attualmente intorno ai 2.5 miliardi di euro.

2. Prada

È stata a lungo la più cool e desiderata di tutte le aziende di moda italiane. Nata come negozio di pelletteria di lusso in Galleria Vittorio Emanuele, divenne ben presto l’azienda di accessori da viaggio dell’aristocrazia europea.  Oggi l’azienda, quotata in borsa, è guidata da Miuccia Prada, nipote del fondatore Mario e direttrice creativa del marchio, e dal marito, Patrizio Bertelli, che ne posseggono l’80%. Negli ultimi anni le vendite sono un po’ diminuite a causa della crisi generale del mondo del lusso, ma il fatturato resta comunque uno dei più alti d’Italia e del mondo, con ben 3.2 miliardi di euro.

1. Gucci

Arriviamo al brand che negli ultimi anni ha sconvolto in fashion system internazionale, battendo qualsiasi record e guadagnandosi un posto negli annali della moda. Fondata nel 1921 da Guccio Gucci a Firenze, Gucci è sempre stata considerata una delle migliori aziende di moda Made in Italy. Ma da quando, nel gennaio 2015, Alessandro Michele è stato nominato direttore creativo, Gucci è diventata l’azienda di moda del momento, cosa che si è vista oltre che nell’accresciuto prestigio di immagine anche nel fatturato: stando ai dati appena pubblicati sul sito Bloomberg, quello del 2017 è stato di 6,2 miliardi di euro, un’ulteriore crescita rispetto ai 4,4 miliardi di euro del 2016.

Raffaella Celentano

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