Tiziano Guardini
12 Maggio 2018   •   Raffaella Celentano

Tiziano Guardini: allo IED una special lesson sulla moda etica

«Siamo stati all’Istituto Europeo di Design di Roma per una special lesson con lo stilista Tiziano Guardini. Ecco cosa abbiamo scoperto sul suo lavoro»

Si è tenuta allo IED di Roma, lo scorso 24 aprile, la special lesson dello stilista Tiziano Guardini (sito ufficiale), una delle promesse del panorama moda Made in Italy.

Un giorno speciale per un appuntamento speciale. Eh sì, perché il 24 aprile ricorre l’anniversario del disastro del Rana Plaza, quando persero la vita circa 1129 operai, intenti a lavorare per alcuni tra i più famosi brand di moda. Da allora questa giornata è dedicata alla Fashion Revolutionun movimento volto a sensibilizzare il pubblico riguardo l’impatto socio-ambientale della moda. E proprio Tiziano Guardini è uno dei designer più attenti al tema della sostenibilità: le sue collezioni, infatti, sono realizzate con materiali cruelty free e a basso impatto ambientale.

È stato lui stesso a spiegare agli studenti dell’Istituto Europeo di Design i motivi che l’hanno spinto ad abbracciare questo stile di vita, che non riguarda soltanto la sua produzione in quanto stilista, ma anche i suoi comportamenti in quanto consumatore.

«Voglio creare una moda che sia alla moda e sostenibile. Desidero che la mia testimonianza sia diversa dalle altre, e che si basi su una moda sostenibile ma non privativa.»

Visibilmente emozionato, Tiziano Guardini (già vincitore del Franca Sozzani GCC Award for Best Emerging Designer) ha presentato la sua collezione e ha risposto alle numerose domande del pubblico, curioso di capire come è possibile approcciarsi alla moda in maniera più critica ed etica.

«Quando ho iniziato non è stato facile. Il primo step è stato la ricerca di materiali eco-compatibili. Da vegetariano, ho voluto utilizzare solo fibre cruelty free, ed è per questo che mi sono avvicinato a materiali particolari come la seta non violenta, che utilizzo in vari modi.»

La seta non violenta, nello specifico, è una seta prodotta senza uccidere il baco. In sintesi, si aspetta che la larva si sia trasformato in farfalla e, solo dopo, si raccoglie il bozzolo. Nell’uscire la farfalla rompe il bozzolo e taglia il filo di seta, e per questo motivo la filatura diventa più difficile e il filo che si ricava è  irregolare. La seta non violenta è, dunque, meno morbida di quella normale. Si tratta, tuttavia, di un tessuto estremamente versatile e che può essere utilizzato in vari modi, come spiega lo stesso Tiziano Guardini, che la utilizza perfino per creare delle pellicce ecologiche.

Insomma, le possibilità non mancano e bisogna solo impegnarsi per cercare alternative ecologiche. Il consiglio che il designer ha dato agli studenti dello IED è stato quello di affidarsi alle certificazioni e di informarsi sui processi di produzione dei tessuti e dei capi d’abbigliamento. È importante notare, inoltre, che molti luxury brand si stanno pian piano avvicinando alla produzione ecosostenibile, riconoscendone il potenziale e l’importanza sociale.

Ma torniamo a Tiziano Guardini e al suo lavoro… Una delle sfide più grandi quando si parla di moda sostenibile è mantenere un equilibrio tra etica ed estetica. Questo vuol dire creare abiti ecosostenibili, ma che siano anche belli e appetibili. Il designer ha, perciò, spiegato che per lui resta fondamentale l’ispirazione, che poi viene realizzata affidandosi sempre a materiali eco-friendly.

«L’ispirazione può arrivare nelle situazioni e nei modi più disparate. Può trattarsi di una visione, di una persona o di un luogo… In seguito arriva la sfida: realizzare un prodotto che risponda alle mie esigenze ma che si sposi con le esigenze del pubblico. Insomma deve essere un capo che funzioni e che possa essere comunicato.»

Sì, perché non bisogna dimenticare che accanto alla parte creativa c’è anche l’aspetto economico e comunicativo di una collezione. Quando si parla di moda sostenibile, poi, si aggiunge anche la componente sociale e culturale che influenzerà non poco il consumatore. Per molti potrebbe sembrare un lavoro estenuante, ma per fortuna ci sono designer come (appunto) Tiziano Guardini che accettano queste sfide con enorme entusiasmo.

Fotografie: Facebook

Raffaella Celentano