food delivery spesa a domicilio
24 Marzo 2020   •   Carlotta Giuliano

Coronavirus e food delivery: come ricevere cibo a domicilio

«Confermata la chiusura al pubblico di ristoranti, pub, pizzerie e gelaterie, il Governo ci rassicura annoverando tra le attività che rimangono consentite il food delivery da parte di aziende specializzate, privati attrezzati per le consegne a domicilio e dei supermercati che prevedono il servizio. Esploriamo insieme tutte le possibilità.»

Le ultime disposizioni governative in materia di contenimento del Covid-19 hanno parlato chiaro: rimangono consentite, tra alcune altre,  le attività di produzione, trasporto, commercializzazione e consegna di prodotti agricoli e alimentari. Il food delivery e il serivizio di spesa a domicilio, dunque, restano consentite in quanto attività funzionale a fronteggiare l’emergenza.

Mentre ancora si discute sulle tempistiche che riguadano la capacità del Coronavirus di sopravvivere sulle superfici e quali materiali sono da ritenere più o meno “pericolosi” in questo senso, il mondo delle consegne a domicilio continua a girare per garantire molto a tanti. Nonostante l’entrata in vigore delle nuove misure restrittive già annunciate dal Governo nel week-end appena trascorso, per i ristoratori rimane la possibilità di continuare a lavorare consegnando direttamente a casa del cliente.

Consegne a domicilio e sicurezza: le prescrizioni anti-contagio

La consegna e la spesa a domicilio, dunque, rimangono consentite e, soprattutto nei casi dei soggetti maggiormente a rischio, auspicate. Per garantire che l’intero processo si svolga nella massima sicurezza, le principali società che hanno in gestione le consegne da ristoranti e pizzerie si sono impegnate a rispettare un elenco di norme igienico sanitarie molto precise. Il decalogo, che contiene tutte le indicazioni circa la prassi da seguire per il confezionamento e la manipolazione dei cibi destinati alla consegna, è stato messo a punto da AssoDelivery, l’associazione di categoria del settore delle consegne insieme alla Fipe, la Federazione italiana pubblici esercizi. Lo scopo è stato proprio quello di fornire una base su cui uniformare il comportamento di tutto il settore, a garanzia di clienti e lavoratori. L’osservanza di tali regole, infatti, è innanzitutto un diritto/dovere delle cucine e, in particolare, dei  cosiddetti rider, i fattorini che consegnano il cibo a domicilio, esposti a rischi a causa del proprio lavoro, e di conseguenza anche i clienti stessi.

Ma non solo. Un secondo grande ambito di provvedimenti riguarda l’inserimento della nuova funzionalità della consegna in modalità contactless, per evitare qualsiasi rischio indesiderato. Da Just Eat a Deliveroo, passando per Cosaporto, la maggior parte delle aziende responsabili del settore hanno previsto sulle loro piattaforme l’eslcusività dei pagamenti elettronici. Non avendo bisogno di interfacciarsi con il cliente per ricevere i contanti, l’incaricato può recapitare quanto precedentemente acquistato dal sito o dall’app appoggiando l’ordine fuori dalla porta.

Coronavirus e food delivery: i supermercati e la spesa a domicilio

Con l’invito del Governo ad uscire il meno possibile dalle proprie case, anche le catene nonché i supermercati si stanno impegnando ad incrementare il servizio di consegna a domicilio dei loro spazi e-commerce, alcuni addirittura decidendo di rendere gratuita la consegna. Preferendo il pagamento online, con un po’ di pazienza da spendere nell’individuazione di un giorno e un orario disponibile, si può ricevere a casa la propria spesa in tutta sicurezza. A causa dell’enorme sovraccarico del servizio, solitamente tra l’ordine e la spedizione può trascorrere più di qualche giorno, motivo per cui è consigliabile fare un ordine sostanzioso in modo da non dover effettuarne un altro a stretto giro. Vediamo l’elenco dei supermercati che offrono il servizio di spesa a domicilio.

  • Coop: permette di fare la spesa online con la consegna a domicilio anche se il sito da utilizzare cambia a seconda della Regione di appartenenza. Per alcune zone dell’Emilia-Romagna, Veneto e Lazio il servizio è offerto da EasyCoop, mentre  in alcune zone della Lombardia, Piemonte e Liguria è attivo il servizio LaSpesaCheNonPesa. I comuni lombardi di Milano, Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Pavia e Varese devono invece fare riferimento a Supermercato24, che prevede la consegna gratuita per gli over 65. Per controllare la copertura è necessario accedere ai vari siti web.
  • Esselunga: dall’inizio dell’emergenza la nota catena di supermercati del nord Italia, da poco sbarcata anche nella Capitale, consegna, gratuitamenti ai clienti con più di 65 anni, le spese effettuate nei punti vendita dove è presente il servizio di “consegna a domicilio” oppure quelle prenotate direttamente dallo shop online.
  • Supermercato24: il servizio mette in contatto l’utente con uno shopper che si occupa di andare a fare la spesa al posto della persona, al supermercato selezionato e consegnarla all’orario richiesto. Tuttavia, secondo quano riportato sulla pagina del sito ufficiale, a causa dell’elevata richiesta potrebbe non essere possibile prenotare il servizio per i prossimi giorni.
  • Todis a casa: si accede al sito internet, si inserisce il proprio indirizzo e si controlla se è disponibile la consegna a domicilio. Se l’esito è positivo si può scegliere il punto vendita in cui verrà fisicamente preparato il carrello (non dispongono di centri logistici) e decidere se passare in negozio a ritirarla, oppure se attendere la consegna a casa.

food delivery

  • PAM: si hanno diverse possibilità, a seconda della propria zona di residenza. Per i cittadini di Milano è attivo Pam a Casa, il servizio di e-commerce che in situazioni di normalità garantisce la consegna in giornata. Per gli ordini superiori ai 50 euro è prevista la consegna gratuita. Chi abita a Torino o a Roma può ordinare su Pam Panorama utilizzando Amazon Prime Now. Per le altre zone d’Italia è disponibile Supermercato 24.
  • Carrefour: sulla sua pagina ufficiale comunica che, a seguito dell’elevata richiesta, dedicherà il servizio di spesa online alle persone che più ne avranno bisogno. Le categorie menzionate sono: anziani, diversamente abili, future mamme, neo genitori con bimbi fino ad 1 anno di età e persone malate. La direzione però avverte che potrebbero verificarsi dei ritardi nella consegna e la possibilità che alcuni prodotti non risultino sempre disponibili.
  • Crai: previa l’inserimento del proprio indirizzo e la specifica del punto vendita più vicino, l’utente può scegliere tra la consegna a domicilio oppure il ritiro in negozio.
  • Conad: infine, Al tuo servizio è il sito web del Conad per fare la spesa online. Per prima cosa bisogna inserire l’indirizzo della propria abitazione e controllare se si è coperti dalla consegna a domicilio oppure dal ritiro in negozio. Il servizio è attivo nelle seguenti province: Arezzo, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Crotone, Firenze, Frosinone, Grosseto, La Spezia, Latina, Livorno, Lucca, Massa-Carrara, Napoli, Nuoro, Olbia-Tempio, Oristano, Palermo, Perugia, Pisa, Pistoia, Prato, Rieti, Roma, Salerno, Sassari, Siena, Sud Sardegna e Viterbo.

Carlotta Giuliano