smart working
16 Marzo 2020   •   Snap Italy

Smart working: i consigli in tempo di crisi

«Alle prese con le disposizioni anticontagio disposte dal Ministero della Salute, sempre più aziende stanno avallando lo smart working, una delle soluzioni migliori per non intaccare troppo la loro produttività.»

In questi giorni complessi e difficili abbiamo sentito parlare spesso di smart working, o lavoro agile nella sua traduzione italiana. Che cosa significa? Che cos’è il lavoro agile? E soprattutto lo smart working aiuta in tempo di crisi? Cerchiamo di rispondere a queste domande nel corso dell’articolo.

Lo smart working è il lavoro a distanza, ovvero non è necessario recarsi sul luogo di lavoro per esercitare le proprie mansioni ma sfruttare la tecnologia per svolgere i propri compiti sia da casa o in altri luoghi come spazi in co-working, caffetterie, ecc. lo smart working è stato regolamentato in Italia negli ultimi anni – per precisione con la legge n. 81/2017 – ed è stato adottato prima dalle grandi aziende, per poi convincere anche pubblica amministrazione e piccole medie imprese. In questo momento difficile, lo smart working è sotto i riflettori come possibile soluzione lavorativa per tutti coloro che non possono recarsi sul posto di lavoro e per permettere ad alcune aziende di continuare le loro attività con un livello di sicurezza maggiore, ovvero far stare i dipendenti a casa mantenendo il turno di lavoro. Ma quali sono i reali benefici dello smart working?

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Risparmio e maggiore soddisfazione

Secondo un’analisi recente dell’Osservatorio per il Lavoro del Politecnico di Milano, il 76% dei lavoratori smart si ritiene soddisfatto, una percentuale molto più alta dei loro colleghi “tradizionali”. La soddisfazione personale è uno dei principali benefici del lavoro agile seguito da:

  • Risparmio di denaro e di tempo: niente spostamenti in auto, niente benzina, niente abbonamenti dei mezzi pubblici.
  • Miglioramento della vita personale e dell’equilibrio tra essa e la vita lavorativa.
  • Con l’aumento della soddisfazione e della fiducia nel lavoratore, aumenta in automatico anche la produttività.
  • Permette l’integrazione di persone con mobilità ridotta.
  • Riduce le emissioni inquinanti

Certo, esistono anche dei contro, sia a livello personale sia aziendale. Il dipendente infatti può sentirsi estraniato e non adeguato al compito richiesto. Può mancare comunicazione e strumentazione adeguata. A questo proposito può essere l’azienda stessa ad intervenire, fornendo – oltre ai programmi essenziali per svolgere i propri compiti – anche dei supporti comunicativi, delle chat per dipendenti, degli account in cloud per condividere il proprio lavoro con i colleghi in tempo reale e sistemi come Skype, Zoom, GoToMeeting e Wirecast per parlare e creare gruppi di lavoro a distanza. Fondamentale per ogni azienda ed ente pubblico, sia in modalità di lavoro classica sia in modalità smart, è la sicurezza informatica. Proprio per questo esistono delle regole di cybersecurity fondamentali, come creare delle password univoche per gli account, attivare firewall di sicurezza, adottare delle misure procedure di Data Loss Prevention ovvero dei meccanicismi di protezione dei dati aziendali che prevedono l’utilizzo anche di una virtuale private network per le comunicazioni. Come funziona una VPN? Semplicemente creando uno scudo protettivo per la nostra connessione, crittografando tutti i dati che passano attraverso essa.

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Quel che è certo è che in questo periodo che mette a dura prova il nostro sistema economico, il lavoro agile può essere d’aiuto a moltissime aziende altrimenti in difficoltà. E potrebbe anche essere uno slancio per rivoluzionare il lavoro quando l’emergenza sarà finita.