shopping sostenibile
28 Luglio 2020   •   Francesca D’Arienzo

Shopping sostenibile: un nuovo modo di concepire la moda

«La moda come mai prima d’ora: scopriamo cos’è lo shopping sostenibile.»

Fibre biodegradabili, materiali riciclati, produzioni artigianali ed etiche: sono questi i nuovi must su cui si fonda lo shopping sostenibile. La moda sostenibile è, al giorno d’oggi, di tendenza ed è destinata a diventarlo sempre di più. Sono molte, quindi, le aziende dall’animo green che propongono linee ad alto tasso di eco-compatibilità e capsule collection guilty-free. I consumatori, però, non sempre ne sono così consapevoli anche se si assiste anche tra gli stessi ad una netta inversione di tendenza. I dati, d’altronde, parlano chiaro: la moda è una delle industrie più inquinanti al mondo. Ma la soluzione quale può essere?

Si pensa che ridurre al massimo i consumi potrebbe, paradossalmente, essere la scelta più ecologica. Ma sicuramente non rappresenta una soluzione! Ecco allora che bisogna coniugare le esigenze dei consumatori con quelle dei venditori dando nuovo spazio a soluzioni innovative ed ecosostenibili. In cima alla lista dello shopping sostenibile spunta sicuramente il vintage. Acquistare, e vendere, abbigliamento di seconda mano è una pratica utile e soddisfacente. È la formula su cui si basano molti maketplace ed app che vendono e permettono di mettere in vendita abiti e oggetti

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Chi, invece, non predilige questa pratica può sempre puntare all’acquisto di capi di ottima fattura con materiali di alta qualità con lo scopo che possano essere più duraturi nel tempo. Se questi poi, sono anche realizzati con materie prime ecologiche e prodotti a emissioni zero, allora lo shopping sostenibile non è più un’utopia. La sostenibilità nei processi produttivi, come l’utilizzo di fibre biodegradabili o riciclabili è sempre più in cima alla lista delle preoccupazioni delle maggiori case di moda e anche delle aziende fast fashion.

Gucci, ad esempio, ha annunciato che la sua supply chain è interamente carbon neutral (attraverso diversi progetti che sostengono la conservazione delle foreste in tutto il mondo, il brand riesce a compensare le emissioni di gas serra prodotte annualmente con le proprie attività). Anche le aziende fast fashion si stanno mobilitando in questo senso, mentre alcune startup nascono già con questo DNA di azienda ecologica, attenta all’impatto ambientale.

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In conclusione, per uno shopping sostenibile e per compiere delle scelte più consapevoli a tutela della natura e dell’ambiente, bisogna optare per capi realizzati con materiali ecologici come il cotone biologico, la canapa e il bambù. È, inoltre, sempre meglio scegliere i capi tinti con colori vegetali o attraverso tecniche a basso impatto ambientale. Insomma, un piccolo passo da parte di tutti i soggetti interessati (aziende e consumatori) verso questo nuovo modo di concepire la moda. sarà in grado di sostenere la perenne battaglia dell’umanità contro il degrado ambientale.

Francesca D’Arienzo