MasterChef Italia 9
26 Dicembre 2019   •   Cecilia Presutti

MasterChef Italia 9: i piatti migliori (e quelli peggiori!) della prima puntata

«Il talent più atteso dell’anno è tornato: tra meraviglie gastronomiche e orrori culinari, ecco cosa ci ha riservato la prima puntata di MasterChef Italia 9»

Il boom di ascolti che ha accompagnato l’esordio di MasterChef Italia 9 (oltre 1 milione e 26 mila spettatori unici) dà la misura di quanto questa nuova edizione fosse attesa dal pubblico dello Stivale. E conferma – ancora una volta – che il format del popolarissimo talent culinario di Sky è uno dei più riusciti di sempre. Sarà il tocco magico del frizzante trio Barbieri – CannavacciuoloLocatelli, sarà l’incredibile ricchezza di colori e di sapori che ogni sera ci scorrono davanti agli occhi, o forse l’abile orchestrazione che sapientemente alterna scenette esilaranti e momenti ad alto impatto emotivo, grasse risate e forte commozione. Sarà che certi piatti sembrano bucare lo schermo e arrivare dritti alle papille, sarà che altri ci fanno inorridire: se esiste una “formula vincente”, MasterChef l’ha trovata. E – cosa ancor più importante – riesce a portarla avanti da ben nove anni. 

MasterChef Italia 9

Tra i tantissimi spettatori incollati allo schermo la sera di giovedì 16 dicembre, c’ero anch’io (che sono un totale disastro ai fornelli e non ho mai aperto un libro di cucina, ma MasterChef lo guardo ogni anno). Per l’occasione, ho stilato una lista dei cinque piatti migliori e dei cinque piatti peggiori sfoggiati dagli aspiranti chef durante questa prima puntata. 

I 5 piatti migliori

  • Quando il coniglio incontra la capra – Davide, 30 anni:  Lombata di coniglio al burro di capra su crema di patate e curcuma, salsa al Taleggio, verdurine al timo e luppolo croccante

Il primo a stupire i severi giudici di MasterChef Italia 9 è stato Davide, la cui cucina – come ci spiega lui stesso – è fortemente legata all’Asia. Ex manager nel settore moda, Davide si è trasferito a Trieste per cambiare vita e ha un obiettivo ben preciso: «Recuperare una cascina e trasformarla in ristorante e mia abitazione.» Umile ma determinato e sicuro di sé, il giovane aspirante chef è riuscito a conquistare la giuria con il suo talento e con un piatto davvero unico. I giudici non si sono risparmiati nei (meritati) complimenti: Locatelli: «Negli anni ‘80 a Milano andavano di moda i paninari e se uno era proprio tosto era “un gallo”: questo è un piatto da gallo.» Cannavacciuolo: «Quando guardo un ragazzo che viene da me a lavorare, tanti mi chiedono: “Cosa vedi in questo ragazzo?”. Io rispondo sempre che lo guardo negli occhi e decido se prenderlo o no, perché gli occhi trasmettono tanto: la passione, la voglia di far vedere quello che so fare, la voglia di crescere, di imparare…e io questo lo vedo in te. Hai fatto un grandissimo piatto e ti prenderei a lavorare a Villa Crespi»

MasterChef Italia 9

  • Rainbow – Antonio (Bassano del Grappa): Ravioli ripieni di gamberi di Sicilia e asparagi con croccante di pane alle acciughe e mousse di piselli. 

Stilista e Direttore Creativo freelance, Antonio ha conquistato i giudici con un bellissimo piatto dai colori allegri e vivaci: Rainbow. «Prima di fare qualsiasi piatto studio l’estetica: in cucina bisogna sempre metterci creatività, altrimenti diventa tutto un po’ monotono», ci spiega prima di iniziare. E il risultato rispetta appieno questa premessa.  Barbieri si è complimentato per la «pasta tirata perfettamente» e ha definito il piatto «Molto interessante». Locatelli, rivolgendosi al compagno dell’aspirante chef, ha dichiarato: «Sei un ragazzo fortunato, eh! Tutte le componenti funzionano insieme. Hai fatto un bel lavoro». Cannavacciuolo, dal canto suo, è rimasto senza parole. «Hai visto che io non ho parlato. Perché ho avuto un’esplosione in bocca. E quando c’è l’esplosione, ti prende un po’ la testa, il cuore, tutto. Ti avvolge, l’esplosione».

  • Quand’ero piccolo m’innamoravo di tutto – Nicolò, 29 anni (Montepulciano): Petto di piccione su fondo bruno con crostino di fegato, coscia e cuore e carciofo al limone  e menta. 

A coccolare gli esigenti palati del nostro trio ci ha pensato anche Nicolò, giovane toscano che sembra avere tutte le carte in regola per compiere un brillante percorso all’interno del programma. L’aspirante chef ha entusiasmato giuria con un piatto dall’aspetto – e, pare, anche dal gusto – impeccabileTanto impeccabile da guadagnarsi una sincera stretta di mano da parte dell’intransigente Barbieri: «Nicolò, non ho parole. Complimenti». Cannavacciuolo, dal canto suo, ha spazzolato il piatto: «I fatti, valgono più delle parole».

  • Ospiti – Nemer: Agnello da latte marinato con zenzero e spezie palestinesi, piselli, yogurt ai semi di girasole e insalata di pomodori e cetrioli

Nemer è nato a Ramallah, in Palestina. Tredici anni fa si è trasferito a Modena per studiare e “stare felice”, perché per lui la vita è felicità”. L’affascinante creazione culinaria offerta ai giudici reca l’impronta della sua terra, ne custodisce odori e sapori: un piatto che, come sottolinea Barbieri, «racconta una storia». Locatelli: «Wow. Devo dire che è delizioso». Cannavacciuolo: «Buono. È un piatto che finisci».

  • Rollatina di spatola a beccafico – Luciano, 52 anni (Palermo): Pesce spatola su salsa di basilico e menta, insalata di arance e finocchi, salsa di acciughe, pinoli e pepe rosa

Cinque anni fa Luciano aveva tentato di entrare a MasterChef, ma senza successo: qualcosa era andato storto e l’aspirante chef non aveva superato le selezioni. Una grande delusione, ma non abbastanza da fargli gettare la spugna: Luciano non si è mai arreso, come chi crede troppo nei propri sogni per rinunciarci al primo ostacolo, per farsi scoraggiare dal primo “no”. Ha studiato, ha continuato a esercitarsi, a perfezionare giorno dopo giorno le proprie doti culinarie. Adesso, con un bagaglio di esperienza e di consapevolezza ben diverso a quello di cinque anni fa, si lancia alla conquista di MasterChef Italia 9, e le premesse sono ottime: il suo piatto è riuscito a deliziare i giudici e la sua umiltà – sono sicura –  ne ha conquistato la simpatia. Cannavacciuolo: «Si sente la freschezza del pesce. Significa attenzione, ricerca. E quindi per me è sì». Barbieri: «Hai fatto un piatto di grandissima classe. Bello, fatto bene, pulito, impiattato bene». Locatelli: «La cosa più importante è che tu oggi qui hai fatto un grande onore alla Sicilia».

I 5 piatti peggiori

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  • La Jesi mai vistaAlessandro, 28 anni (Bergamo): Uova strapazzate con menta selvatica su pane con salsa di mela Renetta e senape

Alessandro si è presentato davanti ai giudici con la spavalderia di un consumatissimo chef, ma evidentemente qualcosa è andato storto. Molto storto. Peggio di così, difficile. Ansia da prestazione? Sfortuna? Forse. Ma una cosa è certa: propinare delle scrambled eggs alle selezioni di MasterChef non è un buon inizio. Ci vuole ben più di un uovo strapazzato per conquistare tre chef stellati! Locatelli ha definito il suo piatto «terribile». Il silenzio degli altri due giudici è stato più eloquente di mille parole.

  • Questa è Roma – Francesco, 31 anni (Roma): Spaghetti alla Carbonara

La Carbonara di Francesco non si è guadagnata il favore dei fantastici tre. Si può perdonare tutto, ma non uno spaghetto scotto.

  • Tagliatelle alle mazzancolle e profumo di agrumi – Alberto: Pasta fresca con mazzancolle al succo di arancia e limone

Le premesse erano buone, ma il risultato lasciava un po’ a desiderare. «Alberto, secondo me il cuoco non è il tuo lavoro». Parola di Locatelli.

  • Serata con Bellini – Massimiliano, 28 anni (Noto) Studente di Chimica: Panino alla Norma su pesto di mandorle alla menta e limone con pala di fico d’India in tempura

Panino gourmet? Decisamente no. Silenzio stampa da parte della giuria. 

  • Ricomincio da me – Claudia: Orecchiette con crema di carciofi e olio all’aglio su fonduta di Parmigiano e timo

Claudia ama i ruoli di potere e fare lo chef non le dispiacerebbe affatto. Ma senza basi, purtroppo, non si può costruire nessun grattacielo. Dopotutto, come ha sentenziato Cannavacciuolo, «Non si diventa capitano dalla sera alla mattina».

Cecilia Presutti