settore imprese
24 Dicembre 2021   •   Snap Italy

Inversione di tendenza causata dalla pandemia nel settore delle imprese

«La pandemia è stata ed è sicuramente un momento drammatico che ha coinvolto a partire dal 2020 miliardi di esistenze in tutto il mondo. Allo stesso tempo, ha influito sul settore delle imprese e sui lavoratori. In una tragedia di questo tipo, almeno in questo campo non tutto è stato necessariamente un male.»

Se è vero che molti settori dell’economia sono stati soprattutto nella prima fase pandemica pesantemente coinvolti, e questo ha influito anche sui livelli occupazionali, è diventata pratica quotidiana nel settore delle imprese il concetto di smart work, il lavoro “intelligente” che può essere in molti casi fatto da remoto da casa. Così come molti giocatori hanno iniziato ad apprezzare il gioco dal loro divano, approfittando dei bonus di benvenuto con giri gratis, molti lavoratori hanno iniziato ad apprezzare la comodità di poter lavorare da casa.

Inoltre, anche quando l’emergenza pandemia si è allentata, molte aziende hanno deciso di continuare almeno parzialmente a proporre ai propri lavoratori almeno alcuni giorni di smart working, con un taglio significativo anche delle spese aziendali. Spesso dunque si è trattato di un “win-win”, un vantaggio per le aziende che possono diminuire alcune voci del costo del lavoro, e dei lavoratori che possono apprezzare i vantaggi di lavorare almeno alcuni giorni da casa, senza spostamenti e magari potendo dormire un po’ più la mattina.

I tre trend dominanti del “nuovo” lavoro secondo Oliver James

Secondo una ricerca di Oliver James, azienda internazionale che si occupa di ricerca di lavoro in un’ottica moderna, cercando di far incontrare esigenze delle aziende e aspirazioni di lavoro, sarebbero tre i nuovi trend che hanno dominato il mondo del lavoro e il settore delle imprese a partire dalla pandemia e osservati in particolare nei primi mesi del 2021. I tre trend rilevati sono:

  • Un aumento del 40% delle assunzioni che riguardano lavoro fatto interamente da remoto
  • Un boom di posizioni tech in aziende di medie e grandi dimensioni
  • Una ritrovata attrattività delle aziende multinazionali e di consulenza

Anche se in Italia si è operata immediatamente una equivalenza tra smart working, e lavoro da remoto, i termini non sono al 100% coincidenti. Il concetto di smart working riguarda un lavoro “agile” nel quale limiti temporali e spaziali sono molto più flessibili. Riguarda dunque anche il lavoro da remoto ma non solo esso. Sta di fatto che, inizialmente per necessità sanitaria, a partire dall’inizio della pandemia lo smart working è coinciso quasi sempre anche con il lavoro fatto dal proprio pc di casa. Questa circostanza è stata di fatto l’innesco che ha fatto sì che sempre più aziende e lavoratori abbiano iniziato a considerarlo vantaggioso anche ad emergenza sanitaria allentata.

Questa trasformazione, ha a sua volta propiziato la crescita delle aziende tech, che peraltro hanno aumentato di molto la mole di lavoro per coprire la sempre crescente domanda di tecnologia in grado anche di rendere più efficiente il lavoro da remoto. In molti del resto hanno sperimentato nel 2020 la difficoltà a trovare ad esempio anche una semplice webcam, o nel migliore dei casi un significativo aumento dei prezzi a causa della crescita fortissima della domanda. Infine, non si può non notare come alcuni tipi di lavori, come quelli legati alla consulenza, siano più facilmente svolgibili da remoto rispetto ad altri. Ma si tratta probabilmente di un ragionamento che si può estendere a quasi tutto il terziario.

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Lavoro da casa, un’emergenza diventata il futuro?

L’aumentato ricorso al lavoro da remoto, dunque, è stato inizialmente una necessità e non una scelta. Tutti del resto ricordando il presidente Conte snocciolare a reti unificate agli italiani il concetto di smart working. Col tempo però, è diventato non più una mera necessità, ma soprattutto una scelta. Anche con un’emergenza sanitaria meno pressante e a campagna di vaccinazione abbastanza avanzata, domanda ed offerta di lavoro flessibile ma soprattutto da casa hanno continuato ad aumentare. Un’emergenza, dunque, potrebbe avere se non cambiato, quantomeno accelerato i cambiamenti futuri in tema di lavoro.