flash mob italia
19 Marzo 2020   •   Raffaella Celentano

Flash mob e solidarietà: l’Italia unita (a distanza) nell’emergenza

«In piena emergenza Coronavirus gli italiani non perdono la speranza e si riscoprono sempre più uniti. Da nord a sud flash mob e gesti di altruismo ci fanno credere in un paese forte anche nelle avversità»

Parlando della fine della guerra, Francesco Guccini ha detto che “c’era una voglia di ballare che faceva luce”. È ciò che sta sperimentando l’Italia in questo momento: costretti a casa, lontano dagli affetti e dalla normalità del quotidiano, stiamo accumulando una voglia di vivere e divertirci come mai prima. Alla maggior parte della popolazione si chiede uno sforzo minimo, che si può riassumere nel ridurre il più possibile i contatti con le altre persone. Non è impossibile, certo, soprattutto se si pensa a situazioni ben più gravi, a chi non può restare in casa perché impegnato in prima linea nella lotta al Coronavirus. Eppure per gli italiani stare lontani dalle persone care non è cosa da niente. Siamo un popolo abituato alla condivisione e alla compagnia. Amiamo uscire con gli amici, pranzare con tutta la famiglia la domenica, fare un aperitivo con i colleghi dopo il lavoro e passeggiare liberamente nelle nostre amate città. Per questo la quarantena assume, per noi, un significato diverso, perché ci sentiamo limitati negli affetti e nella socialità, che sono pilastri fondamentali delle nostre vite. Eppure, in questi momenti di tensione in cui le nostre vite sembrano quasi sospese in attesa di qualcosa, c’è chi reagisce all’emergenza con il sorriso. Ecco, allora, che in tutta Italia assistiamo a inaspettati gesti di gentilezza e solidarietà, flash mob che uniscono la popolazione da nord a sud e messaggi di speranza che rimbalzano sui social.

È questa la forza degli italiani, far fronte alle difficoltà in maniera positiva e vitale. Noi italiani possiamo considerarci l’emblema della tanto decantata resilienza perché nelle avversità, nonostante le differenze che da sempre ci dividono, riusciamo a restare uniti. E gli avvenimenti di questi ultimi giorni lo stanno dimostrando.

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Andrà tutto bene

All’inizio dell’emergenza, quando la zona rossa comprendeva soltanto la Lombardia e alcune provincie settentrionali, per strada, sui muri, sugli alberi, sulle serrande dei negozi e in metropolitana sono comparsi dei post-it colorati con su scritto “Andrà tutto bene”, ancora adesso uno degli hashtag di tendenza su Twitter. Dei semplicissimi foglietti colorati che volevano infondere coraggio a chi li leggeva, con la speranza che a breve tutto tornerà alla normalità. In seguito in tutta Italia sono comparsi post-it simili e molte famiglie hanno realizzato cartelloni e striscioni con la medesima scritta, accompagnata da cuori e arcobaleni, appendendoli alle finestre e ai balconi delle loro case. Un piccolo ma significativo messaggio di speranza che viaggia da nord a sud, e unisce grandi e piccoli.

I fiorai chiudono, ma donano i propri fiori

In seguito alla chiusura prevista dal DPCM dell’11 marzo 2020 per far fronte all’emergenza Coronavirus, molti commercianti sono stati costretti a chiudere le proprie attività. Tra questi, tantissimi fiorai che hanno pensato di lasciare i fiori fuori dai propri negozi, invitando i passanti a prenderli per donarli a qualcuno di caro o anche solo per dare un po’ di colore alle loro case. È successo a Bari, ad Avellino, ma anche a Pratola Peligna, a Firenze e a Sarno (in provincia di Salerno). Mentre a San Donà di Piave un’azienda che si occupa del commercio all’ingrosso di fiori ha deciso di regalare tutti i suoi fiori all’ospedale cittadino, come forma di riconoscimento per il lavoro svolto dai medici e dagli infermieri. I 600 mazzi di fiori erano accompagnati da un cartellino che spiegava il motivo del dono: “Grazie a voi” e poi l’hashtag del momento #andràtuttobene.

Pizze in regalo agli ospedali di Milano

Tra i tantissimi gesti di solidarietà a cui abbiamo assistito in questi giorni, segnaliamo anche l’iniziativa del pizzaiolo napoletano Nanni Arbellini che ha regalato le sue pizze agli operatori sanitari degli ospedali di Milano impegnati nell’emergenza del Coronavirus. Leggendo, infatti, che molti di loro stavano lavorando ininterrottamente e non avevano nemmeno il tempo di mangiare, ha deciso di fare qualcosa per aiutarli. Ma il pizzaiolo, originario della Campania e trapiantato a Milano, non si è fermato qui e ha contattato decine di titolari di locali milanesi per far nascere in poco tempo l’Unione dei Brand della Ristorazione Italiana, formata da oltre 50 imprenditori della ristorazione milanese.

Flash mob dai balconi

Arriviamo al fenomeno che più di tutti sta spopolando sui social e sta unendo gli italiani, i flash mob dai balconi di casa. È iniziato tutto con un appuntamento che alcuni italiani si sono dati tramite i maggiori canali social: “incontrarsi” alle 18 del 13 marzo per fare un applauso di incoraggiamento ai medici, infermieri e operatori impegnati negli ospedali di tutta Italia. Un modo per far sentire la vicinanza e il sostegno di tutto il popolo italiano. Ma poi c’è stato qualcuno che ha suggerito di cantare anche l’inno di Mameli, tutti insieme per sentirci uniti e più forti. Da lì l’iniziativa di darsi appuntamento tutti i giorni alle 18 per cantare insieme. C’è chi canta, chi balla, chi accende una candela, chi suona uno strumento e chi improvvisa un concerto con casse e amplificatori. Gli italiani si reinventano e si riscoprono artisti, desiderano condividere la loro speranza con i vicini di casa, desiderano regalare cinque minuti di spensieratezza a chi li guarderà.

La musica ancora una volta unisce l’Italia, le fa dimenticare (anche solo per poco) i problemi e le ricorda che nella condivisione e nella gentilezza troveremo il modo per uscire da questa emergenza. I flash mob hanno coinvolto proprio tutti, persone comuni e celebrità, rimbalzando sui social con fotografie e video che in poco tempo hanno fatto il giro del mondo. Così, tra un concerto improvvisato di Giuliano Sangiorgi o di Fedez, un ballo di una coppia affacciata al balcone della loro abitazione di Barletta, bandiere che sventolano e siparietti trash, il mondo intero sta vedendo che gli italiani non perdono il loro entusiasmo, il loro carisma e la loro voglia di stare insieme. E poco importa se adesso possiamo stare insieme solo a distanza, affacciati al balcone per il flash mob delle 18, perché sappiamo che tra poco torneremo ad abbracciarci e a ridere tutti insieme.

Raffaella Celentano