08 Dicembre 2023   •   Snap Italy

Eataly: l’enogastronomia italiana in giro per il mondo

«Simbolo  dell’enogastronomia italiana in giro per il mondo, Eataly si conferma espressione perfetta del Made in Italy

Quando Oscar Farinetti ha tirato fuori dal cilindro il primo Eataly a Torino nel 2007 nessuno avrebbe immaginato quanto grande sarebbe diventato il suo sogno e quanto quel tipo di Made in Italy enogastronomico avrebbe vinto ogni scommessa. Eataly è l’espressione perfetta di come il Made in Italy possa trasformarsi in un marchio di successo in tutto il mondo. La sua fusione straordinaria di cultura, innovazione e gastronomia ha fatto sì che Eataly diventasse una vera e propria vetrina dell’eccellenza italiana nei vari continenti trasformando il concetto di spesa alimentare in un’esperienza educativa e culturale.

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Una scommessa vincente quella dell’imprenditore di Alba fin da subito. Certo, non stiamo parlando di tutti i bookmakers AAMS (ecco una lista completa), cioè di professionisti dell’azzardo, ma la storia di Eataly è una grossa fortuna imprenditoriale, una vera puntata superiore. Quando Oscar Farinetti, nel 2007, lancia il primo store a Torino, nessuno, infatti, avrebbe immaginato un successo del genere.

La visione dell’imprenditore era quella di creare un mercato dove ogni persona potesse acquistare, mangiare, apprendere, tutto quello che riguarda i cibi di alta qualità provenienti dal nostro paese. Questo concetto, semplice e specifico, ha subito attirato l’attenzione del pubblico, mettendo insieme ristoranti, prodotti di nicchia, corsi di cucina e una varietà enorme di eventi culturali. Un successo repentino, a tratti inaspettato, ma che continua da più di 15 anni.

Qual è il segreto del successo?

Il segreto del successo di Eataly si basa su 3 principi semplici e fondamentali: mangiare, comprare e imparare. Il consumatore che entra nello store non cerca solo il pasticcere o il cuoco preferito ma diventa un partecipante attivo nel processo che porta alla scoperta del cibo. Ogni punto vendita, infatti, è progettato per essere un luogo dove i clienti possono sperimentare quello che c’è di meglio della cucina italiana con ristoranti, appunto, che offrono piatti preparati con gli stessi ingredienti che poi vengono venduti nell’area dedicata al mercato. Questa interazione, intelligente, crea un circolo che riesce a coinvolgere direttamente i consumatori e che valorizza i prodotti.

L’aspetto della formazione è un altro pilastro dell’esperienza Eataly. I corsi di cucina, gli incontri con gli chef e i produttori, le degustazioni, permettono di educare i clienti sulla varietà e sulla ricchezza della cucina italiana promuovendo uno stile di vita sostenibile e sano. Questo approccio crea un legame profondissimo con il marchio e favorisce una maggiore consapevolezza di quello che si sta mangiando.

Eataly

Quanti punti vendita Eataly ci sono nel mondo?

L’espansione di Eataly nel mondo è stata rapidissima e impressionante. Ad oggi ci sono circa 40 negozi in diversi paesi tra cui Brasile, Turchia, Stati Uniti, Giappone, Germania, Dubai e tanti altri, dimostrando di essere un modello di business con un appeal globale e un cuore Made in Italy. Ogni negozio, infatti, è adattato a quella che è la cultura locale ma è rimasto sempre ai principi di qualità, sostenibilità ed educazione al buon bere e mangiare. Anche se non mancano le critiche, con perdite da 25 milioni di euro prontamente smentite da Farinetti, Eataly resta un prodotto straordinario anche nel suo impegno verso la sostenibilità e i piccoli produttori. Il marchio, infatti, promuove prodotti che rispettano l’ambiente e le tradizioni locali lavorando direttamente con i piccoli produttori che probabilmente mai potrebbero aprirsi a un mercato così grande. Questo tipo di atteggiamento, legato sì al cibo ma che sostiene l’economia rurale italiana, ha avuto grossi consensi, anche da parte di coloro che si occupano, prettamente, di finanza.

La scelta delle location, come il Lingotto a Torino o Ginza a Tokyo, poi, ha sempre valore architettonico. Il luogo del negozio, infatti, non è mai un capannone nella zona industriale della città ma racconta sempre la storia del paese in cui è stato aperto. Un’altra scelta interessante e, indubbiamente, di buon gusto. L’innovazione tecnologica, inoltre, ha permesso di aprire un sito web in cui si può comprare tutto ciò che interessa, leggendo la storia del produttore e avendo tutte le informazioni sul prodotto che si sta scegliendo. Un modo ancora più diretto per avere a casa propria alimenti di qualità senza dover andare nel punto vendita di persona. Una pecca, invero, se così si può definire, può essere quella di avere prezzi più alti di altri negozi che vendono prodotti italiani ma il processo che porta alla qualità della merce venduta ha un costo che non si può dimenticare. Farinetti, fin dall’inizio, ha immaginato articoli di un certo tipo, atti a far conoscere il meglio di ciò che viene coltivato nel nostro paese. E questo, si sa, ha un prezzo elevato anche per chi vende, non solo per il compratore finale.