donne in cammino
06 Maggio 2019   •   Carolina Attanasio

Donne in cammino: il network slow travel tutto al femminile 

«Camminare fa bene, e molte donne lo sanno: tra queste, ci sono quelle della Rete delle donne in cammino, un network femminile italiano nato per condividere il piacere di farsela a piedi, rispettare l’ambiente e scoprire che non bisogna andare lontano per ritrovare se stesse»

Se camminare è donna, la Rete delle donne in cammino è il posto giusto dove affinare la grande arte di farsela a piedi. Una metafora che tante donne conoscono bene, sinonimo di fatica, sudore, tempo e sforzi per raggiungere il risultato desiderato. Il turismo lento, l’abbiamo capito ormai, va per la maggiore negli ultimi tempi: ne abbiamo parlato, e continuiamo a farlo, in mille salse. L’abbiamo abbinato ai cammini più famosi d’Italia, alla riscoperta dei borghi, senza contare i benefici psico-fisici di farsi una bella, lunga camminata. Nei paesi scandinavi le passeggiate nei boschi le prescrivono anche gli psicologi, meglio degli antidepressivi, ma non era difficile da immaginare. La Rete delle donne in cammino è un network nato per favorire l’incontro e la condivisione per tutte le donzelle che desiderano – o già praticano – la fine arte del trekking o dei percorsi a lungo raggio. Sempre più donne intraprendono viaggi o cammini in solitaria, per riscoprire se stesse, sfidare stupidi stereotipi, o solo per il gusto di farlo, seguendo l’istinto e la libertà.

La Rete delle donne in cammino

Tutta italiana, la Rete incoraggia le donne a fare come altre donne, usandole come punto di ispirazione ed esempio di resistenza. L’atto stesso di camminare esprime una personalità tutta femminile, rappresenta la ricerca dell’interiorità e della forza, una cosa che le donne affrontano già nella vita di tutti i giorni. Il network si è presentato per la prima volta lo scorso 8 marzo a Milano, non è solo un’occasione di aggregazione turistica, o sportiva, ma anche un rete con un occhio fisso sull’ecologia, che è anche una componente fondamentale del turismo lento. Camminare non solo per se stessi, ma anche per imparare – o reimparare – una serie di comportamenti buoni a prendersi cura dell’ambiente mentre lo si attraversa. Le donne spesso sono state pioniere di comportamenti green, così come di un certo tipo di turismo meno ‘mordi e fuggi’ e più votato all’esportazione lenta dei territori, così eccoci qua. La Rete delle donne in cammino fa di ogni sentiero un’occasione per riconnettersi a se stesse ed ad altre donne.

Identikit delle donne in cammino

Ci siete anche voi? Le donne in cammino  hanno mediamente dai 35 anni in su, non appartengono a una categoria professionale precisa (sono libere professioniste come dipendenti, architetti come estetiste), ma hanno un tratto caratteristico comune. Sono alla ricerca di qualcosa, come buona parte delle persone che intraprendono un cammino nella loro vita. Dopo aver iniziato, non smettono più. Camminare diventa una droga, l’occasione per concentrarsi e tornare pronte per realizzare i progetti che da sempre ci si propone.

Non di sola campagna vivono i cammini

Se pensate che l’unico modo per andare e ritrovare voi stesse/i sia andare in Tibet, forse è il caso che diate un’occhiata dietro casa vostra. Un buon cammino non passa necessariamente dalla natura più bucolica, ma può realizzarsi anche in città, se fatto con la giusta consapevolezza: intanto, andare a piedi, lo fate davvero? Quante volte usate l’auto quando potreste semplicemente camminare? Ilaria Canali, ideatrice della Rete, coordina anche un progetto di cammini urbani in periferia, per spingere a guardare anche la città con occhi diversi. Siete pronte a mettervi in cammino?

Carolina Attanasio