Architetti nella moda
20 Ottobre 2018   •   Raffaella Celentano

Architetti nella moda: le più belle boutique di moda nel mondo

«C’è sempre più spazio per gli architetti nella moda e sono tantissime le maison che si rivolgono alle archistar per realizzare progetti sensazionali e innovativi»

La mode, c’est comme l’architecture, tout est une question de proportions” ovvero “La moda è come l’architettura, è una questione di proporzioni’, è quello che amava ripetere Coco Chanel. E certamente il legame tra moda e architettura è molto forte, specie negli ultimi anni con l’avvento delle cosiddette archistar. Le due arti camminano sempre più spesso mano nella mano e ne sono testimonianza le sempre più frequenti collaborazioni tra gli architetti di fama mondiale e le grandi maison di moda, che culminano nella realizzazione di hotel, boutique di lusso e perfino oggetti da collezione. È come se gli architetti nella moda avessero trovato un nuovo mondo per esprimere il loro estro e la loro creatività.

Così, le maggiori case di moda italiane e internazionali sono ben liete di far strada agli architetti nella moda, chiedendo loro di realizzare imponenti e lussuosi negozi, unici nel loro genere e ammirati da tutti. Si tratta di collaborazioni interessanti ed estrose, che uniscono lo stile delle maison, l’ingegno delle archistar e le tecnologie di ultima generazione. Vediamo quali sono le boutique più belle ed esclusive progettate dagli architetti più famosi del mondo…

Herzog & de Meuron per Prada

Firmato dagli architetti svizzeri Herzog & de Meuron, il Prada Aoyama Tokyo è una delle opere architettoniche più importanti della città. La sua costruzione è stata commissionata dall’azienda Prada agli inizi degli anni 2000, e la struttura funge da rivenditore di abbigliamento e altri articoli di lusso firmati dalla casa di moda. Articolato in sei piani e alto 33 metri, l’edificio è composto da una struttura in vetro a trama romboidale. La facciata è costruita con dei montati in alluminio in cui sono incastonati panelli romboidali in vetro convessi, concavi o piatti dalla forma a diamante. Tutta la struttura segue un motivo geometrico. L’edificio è costato approssimativamente circa 10 miliardi di yen.

Massimiliano e Doriana Fuksas per Armani

Il lavoro degli architetti nella moda non è solo una questione tecnica e funzionale, ma ha anche lo scopo di lasciare a bocca aperta. Disegnato da Massimiliano e Doriana Fuksas, due tra gli architettti italiani più famosi al mondo, lo store Armani a New York è stato concepito come un grande spazio fluido senza nette distinzioni. Lo showroom occupa i primi tre piani di due edifici posti tra la centralissima Fifth Avenue e la 56th Street, ed ha il suo elemento peculiare in una vorticosa scala, che rappresenta l’unico elemento di collegamento tra piano terra, secondo e terzo piano. La struttura è in acciaio rivestito in materiale plastico, un gioco architettonico che dona leggerezza e dinamicità agli interni. Le stesse forme fluide della scala sono poi riprese dal design degli interni. La fluidità degli spazi è resa attraverso pareti a nastro continuo, realizzate attraverso pannelli di legno laccato monocromi. I diversi raggi di curvatura che delineano il nastro danno luogo a diversi ambiti ed anse per le diverse aree merceologiche.

Peter Marino per Bulgari

A 130 anni dall’apertura della celebre boutique in via dei Condotti, gli spazi dello storico flagship sono stati riqualificati con un innovativo progetto firmato da Peter Marino nel 2014. Classicismo e razionalismo si uniscono negli interni del negozio, con elementi decorativi che portano la firma di grandi autori del design italiano: Albini, Mangiarotti, Parisi, Ulrich. Inoltre, sono stati aggiunti nuovi spazi, come le pareti rivestite in pelle e parquet con motivi geometrici ispirati alle decorazioni del Pantheon. La palette di colori va dal grigio al bronzo, fino al verde scuro. Al centro della boutique si trova invece il vestibolo interno, il cui pavimento reca un inserto a forma di stella a otto punte, simbolo della maison. Il negozio risulta, dunque, trasformato ma sempre fedele alla storia e al DNA della maison, in continuo equilibrio tra innovazione e tradizione.

Toyo Ito per Tod’s

L’edificio Tod’s a Tokyo è uno degli esempi meglio riusciti di come il lavoro degli architetti nella moda possa portare a risultati amati sia dalla critica che dal pubblico. Esso presenta sulla facciata una interessantissima reinterpretazione degli alberi di olmo delle strade di Omotesando. Autore del progetto è l’architetto Toyo Ito, che nell’intreccio di vetro e cemento ha creato un’architettura evocativa, organica e dinamica. L’edificio si articola su sette piani, ed ha una superficie che si sviluppa ad L. I piani più bassi ospitano i negozi, quelli centrali e superiori, invece, sono destinati agli uffici amministrativi.

Raffaella Celentano