ammappalitalia
02 Ottobre 2019   •   Carolina Attanasio

Ammappalitalia, la mappa dell’Italia da percorrere a piedi

«Arriva Ammappalitalia, il progetto di condivisione delle informazioni che vuole creare una mappa di sentieri da fare a piedi, che colleghino l’Italia tutta. Come? Attraverso l’aiuto degli utenti, che segnalano e caricano i percorsi a loro conosciuti. Farsela a piedi non sarà mai stato così social»

Non la smettiamo più di sugerirvi di farvela a piedi, così eccoci qui con un’altra idea. Gli intenti del progetto Ammappalitalia sono racchiusi tutti nel suo nome. È espressione di stupore, è una chiamata alle armi, è il desiderio collettivo di voler mappare l’Italia con uno scopo ben preciso: renderla facilmente camminabile, individuando percorsi e sentieri da fare a piedi che colleghino lo Stivale nella sua interezza. Ambizione? Ne abbiamo. Follia? Non si tira avanti senza quella. Collaborazione? Strettamente necessaria.

Ammappalitalia vuole essere la Wikipedia dei cammini italiani, tutti, io, voi, chiunque abbia passione e/o conoscenza di sentieri percorribili a piedi può partecipare, caricando il proprio percorso, descrivendone minuziosamente le caratteristiche. Ci si attiene a degli standard, naturalmente, poiché tutto il lavoro è affidato all’utente, che indica livello di difficoltà, problematiche, consigli utili. I parametri di riferimento sono quelli del CAI, che individua la facilità dei percorsi e le loro peculiarità (sentieri alpini, vie ferrate, etc…).
ammappalitalia
Ammappalitalia è una scommessa, quella che l’Italia possa essere percorsa a piedi e condivisa. La partecipazione è fondamentale, e come spesso succede crea aggregazione, fa comunità. Un gruppo in espansione, fatto di professionisti e appassionati, certo, ma con l’obiettivo di coinvolgere sempre più persone curiose di mettersi alla prova. Conoscere l’Italia attraverso i percorsi meno battuti, assaporarla lentamente, rendersi conto davvero di dove si vive. Ammappalitalia vuol fare questo, e anche un po’ di più, vuole essere il servizio di pubblica utilità di riferimento in questo senso. Come si dice, chi fa da sé, fa per tre: se a farlo sono in tanti, però, ci si diverte di più. Mi raccomando, usate Ammappalitalia responsabilmente.
Scopriamone qualcosa in più da Marco Saverio Loperfido, Presidente dell’Associazione Ammappalitalia.

1. Ammappa che progettino ambizioso! Come è nata quest’idea malsana e geniale allo stesso tempo?

Ammappalitalia nasce dall’esigenza di colmare una lacuna del servizio pubblico italiano. Le mappe non sono aggiornate e poche di queste sono pensate per i camminatori; i segni dei sentieri, specialmente in centro e sud Italia, sono scarsi e maltenuti, le informazioni sono difficili da reperire. Da questa mancanza e dalla consapevolezza che l’Italia è bella in ogni sua parte, anche quella meno conosciuta, è nata l’idea di “riscattare” il territorio proprio grazie a coloro che lo amavano, i camminatori stessi. Impossibile e non auspicabile che un solo ente, o peggio, una sola società si occupi di dare queste informazioni, molto meglio che vengano dal basso. Ammappalitalia è dunque un progetto collaborativo, organizzato e libero, dove ognuno contribuisce nel suo piccolo, che però va ad aggiungersi ad uno schema più ampio.

2. Ammappalitalia si propone come una grande Wikipedia del territorio italiano, in che modo vengono verificati i percorsi segnalati dagli utenti?

I percorsi vengono verificati dagli stessi camminatori che ne usufruiscono. Ammappalitalia non presta un “servizio’ al camminatore, bensì lo chiama alla responsabilità di costruire tutti assieme un’informazione utile ed esaustiva. Chi fa un percorso pubblicato da qualcun altro deve mettersi nell’ottica che può trovare degli errori e che dovrà comunicarli ad Ammappalitalia, che dunque è solo un intermediario delle informazioni. È, in sintesi, una bozza di lavoro sociale, in cui Ammappalitalia si prefigura solo come piattaforma condivisa.
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3. Dateci 3 motivazioni per cui bisognerebbe percorrere l’Italia a piedi.

  1. Perché è l’unico modo per godere appieno della sua bellezza e della sua autenticità.
  2. Perché così è stata vissuta per migliaia di anni, quando ancora l’idea di Italia nemmeno esisteva.
  3. Perché il cammino è strumento di conoscenza, non solo del territorio, ma anche di noi stessi in quanto italiani e persone.
Carolina Attanasio