Alice Rohrwacher: la regista italiana al festival di Cannes
«Un anno importante per Alice Rohrwacher. Dai David di Donatello con il film Lazzaro Felice al ritorno a Cannes in veste di giudice nella giuria del Festival»
Giusto un anno fa Alice Rohrwacher si trovava in Francia. Più precisamente lungo la Croisette di Cannes, percorsa dalle più famose star internazionali mentre il suo film riceveva il premio per la Miglior Sceneggiatura. Ora Alice farà parte della giuria presieduta dal regista messicano Alejandro Iñarritu (Birdman, The Revenant).
La sua è una famiglia di talenti. È la sorella di Alba Rohrwacher, attrice di successo vincitrice tra l’altro di ben due Nastri d’Argento, due David di Donatello e una Coppa Volpi a Venezia. Il cognome tedesco lo hanno ereditato dal padre, Reinhard, apicultore con un agriturismo in piena attività. La mamma Annalisa è invece toscana. È proprio in Toscana, a Fiesole, che Alice ha coltivato la sua creatività sin da piccola.
L’esordio e la consacrazione
Il debutto nel cinema lo fa nel 2006, esordendo alla regia nell’episodio La fiumara tratto dal documentario collettivo Checosamanca. Corpo celeste (2011) è il suo primo lungometraggio girato interamente da lei e segna il suo esordio cinematografico. Il film viene presentato nella Quinzaine des réalisateurs del Festival di Cannes dello stesso anno ed ottiene un Nastro d’argento per la Migliore Regista Esordiente. La sua Toscana è lo scenario del secondo lungometraggio Le Meraviglie. La sorella Alba è tra i protagonisti del film, insieme alla bellissima e convincente Monica Bellucci. Girato nella campagna di Grosseto e Siena Le Meraviglie vince il Grand Prix Speciale della Giuria a Cannes.
Finalmente la consacrazione di Alice Rohrwacher arriva nel 2018 con Lazzaro Felice. La pellicola racconta la vita di Lazzaro, giovanissimo contadino toscano e della sua resurrezione. È una storia piena di intrecci tra la comunità contadina e il loro padrone, che in questo caso è una marchesa Signora del tabacco interpretata da Nicoletta Braschi, moglie e musa di Roberto Benigni. Un film che ci ha ricordato subito il mondo popolare degli ultimi, gli “umili” già raccontato dai grandi di una volta come Pasolini e Scola.
Quell’anno Alice Rohrwacher percorre la Croisette di Cannes insieme alla sorella Alba, anche questa volta protagonista del film e vince meritatamente il premio per la Miglior Sceneggiatura. Un’avventura, quella di Cannes, emozionante a partire dalla commozione della sorella al momento della premiazione e il lunghissimo applauso della platea, tra cui spiccavano un entusiasta Benicio Del Toro e Agnès Varda, presenti alla standing ovation tutta dedicata alla sua pellcola.
L’avventura a Cannes
Alice Rohrwacher è un talento di cui sentivamo la mancanza nel nostro panorama cinematografico italiano che comprende purtroppo ancora poche figure femminili di spicco, soprattutto in questi ruoli così tecnici. Il suo è un cinema che ci fa venir voglia di abbandonare la comodità dello streaming e di rivivere finalmente l’emozione della sala.
Non ci meraviglia il fatto che sia stata scelta per far parte della giuria del Festival di Cannes, che possiamo dirlo, è a tutti gli effetti la sua seconda casa. La voglia di rivedere la regista in azione pronta a raccontarci una nuova storia è tanta: non ci resta che aspettare un suo nuovo lavoro. Nel frattempo incrociamo le dita per il film italiano presente al Festival di Cannes, Il Traditore di Marco Bellocchio con uno strepitoso Pierfrancesco Favino protagonista.
Ilaria Pettenò
Foto copertina: Credit by Simona pampallona [CC BY-SA 4.0], via Wikimedia Commons