Aforismi italiani: 4 modi di dire per conoscere 4 città
«4 aforismi italiani per aiutarvi a conoscere 4 città, e possibilmente farci un salto in queste settimane d’autunno»
Di aforismi italiani ci sarebbe da parlare per ore, giorni, ma non è questo il caso. Ci sono però modi di dire che nel tempo hanno consolidato la conoscenza di alcune delle più famose città italiane. Le trovate di seguito, con un piccolo consiglio in caso vogliate farci un salto nel lungo autunno italiano.
“Vedi Napoli e poi muori”
Sapete già che non è vero perché ogni volta siete tornati vivi e vegeti da Napoli, ciò non toglie che la città partenopea riesca a togliere il fiato fin quasi a svenire. Uno dei più famosi tra gli aforismi italiani è da attribuirsi a Goethe, a seguito di un lungo soggiorno in città. Le toccate e fuga qui non valgono, è necessario qualche giorno per capirla, ambientarsi, entrare in un mood che solo qui potete trovare. Superato lo choc legato al caos e a certe abitudini che hanno regole tutte loro, scoprirete una città che pulsa continuamente, uno di quei posti in cui dal caos di cui sopra nascono stelle danzanti, come avrebbe detto Nietzsche. Napoli pullula di creatività, bellezza, storia, arte e tradizioni che possono raccontare e insegnare molto a tante altre città, non dimentichiamo che la città è stata Capitale del Regno delle Due Sicilie e patria di moltissimi personaggi illustri. Cosa fare a Napoli in queste settimane: se siete in città non perdetevi la mostra Capire il cambiamento climatico al Museo Archeologico Nazionale, tra una pizza e l’altra, ovvio.
“Tutte le strade portano a Roma”
O forse il contrario. Del resto, dalla Capitale, si diramano tutte le principali arterie storiche per raggiungere il resto d’Italia e d’Europa. Si tratta di strade che, in parte, sono cadute in disuso, anche perchè incorporate in parchi archeologici, tuttavia sono state affiancate da corrispettivi moderni (vedi Appia Antica e Appia Nuova), che tutt’ora potrebbero essere percorsi per andare ben oltre il Lazio. L’origine dell’espressione è da attribuirsi alla tradizione popolare, che di aforismi italiani ne ha sfornati. Se volete sperimentare la veridicità del proverbio, controllate quanto siete distanti dalla strada Consolare più vicina, mettetevi in macchina e seguite un percorso alternativo all’autostrada per arrivare a Roma. Se lo fate in queste settimane, non perdetevi Canova in esposizione straordinaria al Museo di Roma.
Aforismi italiani simobolici: “Milano da bere”
Trattandosi di Milano, uno tra i più conosciuti aforismi italiani non poteva che venir fuori dal mondo della pubblicità, da sempre una delle anime della città meneghina. Lo spot in questione è quello dell’Amaro Ramazzotti, che racconta un po’ il modo di vivere milanese dell’epoca (parliamo degli anni ’80) e da allora “Milano da bere” ha iniziato a identificare la città, apparentemente così austera, eppure carica di fermento, e non solo quello nell’ora dell’aperitivo. Milano è attualmente una delle città più all’avanguardia in Italia e questo progresso è andato ben oltre il business. Anche il turismo adesso guarda a Milano con occhi diversi, lo dimostrano i numeri sempre crescenti di persone che arrivano in città per motivi non connessi al lavoro. Mostre, eventi, architettura, design, sono motivi più che sufficienti per godersi un weekend a Milano. Se lo fate nelle prossime settimane, siete ancora in tempo a celebrare l’anniversario dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, fatelo andando a vedere la sua Madonna Litta, in esposizione dall’11 novembre.
“Per conoscere un bolognese ci vuole un anno e un mese”
E anche un sacco di tortelli, diciamocelo. Il proverbio fa riferimento alla diffidenza del bolognese, che non conoscerete mai quanto lui alla fine ha imparato a conoscere voi. Probabilmente il carattere dei bolognesi ha contribuito ha costruire una città meravigliosa, sobria e riservata, nella quale perdervi in bicicletta, fendendo la nebbia nelle serate autunnali. Già che ci siete, godetevi al meglio l’autunno bolognese con la mostra su Chagall in corso a Palazzo Albergati.
Carolina Attanasio