vivian maier
27 Febbraio 2019   •   Francesca Tantillo

Vivian Maier: l’antesignana della street photography

«Vivian Maier: dal 9 febbraio al 5 maggio 2019 Pavia accoglie la mostra dedicata alla prima vera street photographer del XX secolo. Denominata la “bambinaia fotografa” è stata fra le prime esponenti della fotografia che immortala la quotidiana realtà.»

Molti tendono a credere che le foto di street style siano un’idea del XXI secolo, complice la globalizzazione e la digitalizzazione, ma non è affatto così! Già a metà del 900’ c’era chi immortalava momenti e persone durante la quotidianità, nei gesti più semplici e banali per i quali non si era mai prestata tanta attenzione. Di chi parliamo? Vivian Maier. Newyorkese, classe 1926, questa donna può essere considerata un’antesignana della fotografia moderna.  A 10 anni dalla sua morte il Castello Visconteo di Pavia la  celebra con una mostra fotografica. Oltre cento foto in bianco e nero e a colori esposte, che Vivian Maier ha realizzato fra gli anni ’50 e ’60 ed altrettanti e video  in super 8mm risalenti agli anni ’70.

vivian maier

Foto presa dalla pagina FB

La fotografa malinconica

Nonostante la sua grande passione per la fotografia, i filmini in super 8 ed i viaggi, la sua vita è stata celata da un velo di malinconia e tristezza. Ai più era conosciuta come bambinaia e non come fotografa; i suoi scatti erano praticamente sconosciuti e solo 2  anni prima della sua morte, (avvenuta nel 2009), in maniera del tutto casuale sono state ritrovate. Purtroppo, a causa di problemi finanziari la donna,  anziana e malata, fu costretta a vendere molti dei suoi effetti personali, fra cui un baule pieno zeppo di oggetti . Il destino ha voluto che questo baule venne comprato all’asta nel 2007 da John Maloof, figlio di un rigattiere, il quale scoprì che al suo interno erano conservati,  tra gli altri, centinaia di negativi e rullini non ancora sviluppati.

Quindi decise di svilupparli e pubblicare qualche foto su Flickr ottenendo in poco tempo tantissimi consensi; questo successo probabilmente è dovuto all’originalità delle foto che sono delle ante litteram della fotografia contemporanea. Infatti la  peculiarità delle foto di Vivian Maier sta nei soggetti e nelle inquadrature, che non sono mai scontate e banali.  Vivian amava immortalare le persone per strada, mentre svolgevano la propria vita ignare di essere fotografate. Suore, bambini, animali, donne, anziani, malati… ogni singola persona poteva essere un modello inconsapevole. Fra i soggetti che amava di più c’erano ovviamente loro, le bambinaie. Ciò che ha reso ancor più unica la Maier è stata la scelta di farsi degli autoritratti in cui non guardava mai dritto nell’obiettivo utilizzando spesso specchi e vetrine riflettenti in modo da creare anche giochi di luci e contrasti.

Vivian Maier

Foto presa dalla pagina FB

Vivian Maier è stata sempre gelosa dei suoi lavori e purtroppo non ha mai saputo del grande successo e dell’impatto che i suoi scatti  hanno dato al mondo della fotografia perché poco tempo dopo la scoperta casuale dei rullini,  ebbe una rovinosa caduta che ne compromise la lucidità mentale e non riuscì a capire che Maloof aveva  trovato le sue foto e ne avrebbe organizzato delle mostre e degli archivi. Ma soprattutto John Maloof ha realizzato un sito web dedicato ai suoi lavori in modo tale che tutto il mondo abbia la possibilità di capire chi era Vivian Maier: una single che ha passato la vita a crescere bambini ma soprattutto ad immortalare la vita intorno a se.

La mostra

Nel percorso realizzato alle Scuderie non mancano ovviamente i celebri autoritratti in cui il suo sguardo severo riflette negli specchi, nelle vetrine e la sua lunga ombra invade l’obiettivo quasi come se volesse finalmente presentarsi al pubblico che non ha mai voluto o potuto incontrare. L’esposizione offre quindi, la possibilità di scoprire una straordinaria fotografa che con le sue immagini profonde e mai banali racconta uno spaccato originale sulla vita americana della seconda metà del XX secolo.  Per tutta la durata della mostra una serie di incontri ed eventi permetteranno ai visitatori di approfondire l’opera di Vivian Maier e la storia della fotografia. Una mostrafamily friendly” con un percorso creato ad hoc per i bambini, un kit didattico in omaggio da ritirare in biglietteria appositamente creato per la visita dei più piccoli. Inoltre, all’interno delle Scuderie, un’opera ad “altezza bambino” attende i giovani visitatori per un’esperienza immersiva a loro dedicata.

Vivian Maier

Foto presa dalla pagina FB

La rassegna, curata da Anne Morin e da Piero Francesco Pozzi, è promossa dalla Fondazione Teatro Fraschini e dal Comune di Pavia – Settore Cultura, Turismo, Istruzione, Politiche giovanili, prodotta e organizzata da ViDi, in collaborazione con di Chroma photography, John Maloof Collection, Howard Greenberg Gallery, New York.

«Alle Scuderie  con una rassegna su una firma celebre e amatissima e con una bella storia da raccontare, quella di Vivian Maier. Ancora una volta, crediamo, l’arte e la cultura saranno uno straordinario veicolo di conoscenza reciproca». Giacomo Galazzo, assessore alla Cultura del Comune di Pavia e presidente della Fondazione Teatro Fraschini.

Info e orari

Dal Martedì al Venerdì: 10:00-13:00/14:00-18:00
Sabato e Domenica: 10:00-19:00
Lunedì chiuso

Francesca Tantillo