Selvaggio Blu souvenir della sardegna
17 Maggio 2019   •   Federica Portoghese

Souvenir della Sardegna, tornano i predatori di sabbia e conchiglie

«Con l’arrivo della bella stagione tornano i predatori di sabbia e conchiglie. La security di porti e aeroporti dell’isola ha intercettato sacchi colmi di souvenir della Sardegna proibiti, provenienti da perle come i lidi di Cala Goloritzé e di Villasimius»

Non è ancora cominciata la stagione, almeno quella vera, in Sardegna, e già si fanno notare i primi predatori di sabbia, sassi e conchiglie, che da qualche tempo imperversano sui litorali dell’isola. Il ponte di Pasqua e quello del 25 aprile hanno richiamato sulle spiagge isolane i primi turisti della stagione e tra loro anche questi particolari cacciatori di souvenir della Sardegna. La security di porti e aeroporti ha intercettato sacchi colmi di pezzi proibiti provenienti dalle spiagge di Villasimius (Sud Sardegna), Cala Goloritzè (Ogliastra), Arborea (Oristano), Is Arutas (Oristano) e Piscinas (Sud Sardegna), come segnala la community della pagina Facebook Sardegna rubata e depredata che denuncia puntualmente i sequestri avvenuti negli scali – ne ha segnalati due tra il 18 aprile e oggi – e che quest’anno, a marzo, aveva già riportato un tentato furto, ma di natura archeologica.

I souvenir della Sardegna proibiti

Campagne di sensibilizzazione, avvisi e multe non sembrano avere presa sui ladri di sabbia e conchiglie. Nel marzo scorso è stato intercettato dalla security qualche passeggero, che aveva meticolosamente etichettato, in tedesco, con riferimenti ai luoghi di provenienza, sacchi, barattoli e confezioni di plastica contenenti preziosi chicchi di Mari Ermi (Oristano), bianchi granelli di Villasimius (Sud Sardegna), variopinte conchiglie del litorale di Bosa e S’Archittu (Oristano). E poi “campioni” di sabbia prelevata da Bosa Marina, La Pelosa di Stintino e Le Bombarde di Alghero, due delle perle del Nord Ovest della Sardegna.

Multe per i predatori di conchiglie e sabbia

Nel luglio 2007, con la nuova legge quadro sul turismo, la Regione Sardegna ha introdotto sanzioni per chi porta via dalle spiagge dell’isola anche piccole quantità di sabbia, ciottoli, sassi o conchiglie o le vende, per contrastare il dilagante fenomeno dei furti in spiaggia. Si rischiano multe da 500 a 3 mila euro. La moda di portarsi via bottiglie di sabbia e conchiglie durante le vacanze nell’Isola, come souvenir della Sardegna o regalo per familiari e amici, ha assunto dimensioni allarmanti con l’incremento dei flussi turistici nelle ultime estati. Il fenomeno, in alcuni casi immortalato da video diffusi sui social da bagnanti che hanno provato a fermarlo, sta progressivamente depauperando alcune delle spiagge più belle dell’isola, come quelle dai granelli simili a chicchi di riso del litorale di Cabras (Oristano).

Spesso gli addetti ai controlli devono anche prodigarsi in spiegazioni per una cosa che dovrebbe essere chiarissima. Lo scorso anno avevano raccontato di una discussione con un passeggero a cui era stato chiesto se avesse della sabbia nelle valigie. Il passeggero aveva ribattuto aspramente: «Sì, perchè?» Messo di fronte all’evidenza del divieto di portare via la sabbia dalle spiagge aveva ribattuto: «Non ho visto nessun avviso. E poi lo facevano tutti». Scene che sembrano destinate a ripetersi anche nella stagione che sta per iniziare.

Iniziative di sensibilizzazione

«Un fenomeno preoccupante e predatorio – spiegano gli ambientalistiche deve essere combattuto con determinazione attraverso una capillare campagna di prevenzione e di “pedagogia ambientale” da rivolgere soprattutto ai turisti, invitandoli a conoscere e rispettare tutte le risorse naturali della nostra isola». Il WWF in collaborazione con l’Enac (Ente nazionale aviazione civile) prosegue per il terzo anno questa iniziativa di sensibilizzazione negli aeroporti sardi. «Ma non basta – avverte il WWF – occorre che la Regione la metta in atto sugli aerei, sulle navi, nei porti, negli aeroporti, in tutte le strutture ricettive, nei musei, nei siti archeologici, nei centri visita di parchi terrestri e aree marine è in tutte le spiagge».

La salvaguardia delle spiagge dal vento

Salvare la sabbia, non solo dai predatori, ma anche dal vento. «Ad Alghero – spiegano gli ecologististiamo monitorando, da mesi, la situazione della spiaggia cittadina di via Lido: sono state posizionate, dal Comune, delle barriere di cannucce con l’obiettivo di impedire alla sabbia di essere asportata dai fenomeni eolici. La sabbia è volata sull’asfalto e sotto i pneumatici delle auto. Il Wwf chiede che la sabbia venga recuperata dalla sede stradale, caratterizzata e riposizionata nel suo litorale sabbioso di provenienza. Inoltre, visti questi risultati, si chiede che vengano adottati sistemi più efficienti per contenere l’asporto della sabbia ad opera del vento». Il WWF ribadisce inoltre «la proposta di mantenere le piante pioniere e di ridurre l’impatto dei mezzi di asporto della posidonia spiaggiata, utilizzando piccoli mezzi meccanici che evitino di “sterrare-scavare-solcare” la spiaggia».

Federica Portoghese