Negozio di moda
17 Maggio 2019   •   Raffaella Celentano

Negozio di moda o shopping online? La sfida a colpi di acquisti

«Negozio di moda o shopping online? Come preferiscono fare acquisti i consumatori italiani e stranieri? Scopriamolo insieme…»

In un mondo sempre più digitalizzato, in cui l’online diventa una parte sempre più importante del fashion system, ha ancora senso investire nel retail fisico e nel negozio di moda? Molti potrebbero scommettere su una risposta negativa… Eppure non è così scontato! La moda e il lusso, infatti, continuano a puntare sugli store fisici, che restano punti di fondamentale importanza per la brand reputation.

Insomma, il digitale è importante ma non è l’unico protagonista del settore moda. Il negozio continua, nonostante tutto, ad essere una parte fondamentale dell’experience, non solo per quanto riguarda gli acquisti, ma anche per gli eventi e la brand image. Per questo motivo le strade della moda, dove si concentrano i negozi dei più importanti fashion brand, continuano ad essere super esclusive e a registrare affitti altissimi. Ancora, molti colossi dello shopping digitale stanno facendo un passo indietro. Amazon, ad esempio, ha da poco annunciato la decisione di chiudere il marketplace aperto in Cina 14 anni fa. Il secondo segnale interessante l’ha dato Vestiaire Collective, che l’11 aprile ha deciso di abbassare del 10% prezzi e commissioni, forse per assicurarsi la leadership nel mercato online della moda pre-owned. L’e-commerce, dunque, resterà fondamentale per la moda, il lusso e ogni altro settore merceologico, ma smetterà di crescere ai ritmi a cui siamo ormai abituati.

Inversione di tendenza

Come si spiega questa inversione di marcia? Eravamo sicuri che lo shopping online avrebbe presto rimpiazzato qualsiasi negozio di moda e l’esperienza del retail, ma a quanto pare non è così! Dopotutto, acquistare online è comodo e veloce, ma a volte sembra un atto impersonale e noioso. Il pubblico vuole, forse oggi più che mai, vivere un’esperienza unica e personalizzata, vuole sentirsi speciale. Insomma, la connessione digitale non riesce ad eguagliare la connessione emotiva che un negozio le persone possono regalarci.

Ecco perché a Milano e Roma, dove si trovano le strade dello shopping più care della nostra penisola, stanno arrivando tante novità interessanti. In Via Montenapoleone, ad esempio, Tod’s aprirà un nuovo spazio da 1300 metri quadri; Stone Island ha spostato il suo flagship store in Corso Matteotti, sempre in zona Quadrilatero; e ancora, Dolce e Gabbana ha riorganizzato gli spazi del suo negozio in Via della Spiga. Ma anche molti brand casual stanno espandendo il loro retail in Italia e all’estero: i nuovi negozi sono (quasi sempre) più piccoli, ma più particolari, luminosi, magari legati alla città in cui si trovano (come è stato il caso del nuovo store di Louis Vuitton a Firenze). Non puntano sulla quantità dei prodotti presenti sugli scaffali e in magazzino, in questo il web è insuperabile, ma sulla qualità dell’esperienza. I servizi, dunque, si diversificano e puntano sull’omnichannel, pensando ad una experience completa, a 360 gradi, che sappia unirsi anche al mondo digitale.

Insomma, il retail fisico e l’e-commerce non appaiono più come rivali ma sono complementari per il successo di un brand. La rivoluzione digitale c’è stata e ci ha portato numerosi cambiamenti, ma non può farcela da sola. Allo stesso modo, il mondo del retail continua ad avere successo ma deve adattarsi ai nuovi tempi e alla nuove esigenze di un pubblico sempre più digitalizzato. Non possiamo rinnegare il passato, ma non dobbiamo nemmeno essere ciechi davanti alle grandi novità del futuro.

Raffaella Celentano