RomeHello
17 Marzo 2018   •   Carolina Attanasio

 RomeHello, l’ostello che mancava nel cuore di Roma

«RomeHello è l’ostello più europeo di Roma, un piccolo museo di street art e un grande esempio di ospitalità all’italiana: far sentire a casa il viaggiatore»

RomeHello (sito ufficiale) è una ventata d’aria fresca nel dedalo indistricabile dei posti dove dormire a Roma. Non so se vi è mai capitato di dover cercare un alloggio nella Capitale, significa letteralmente perdersi come un ago in un pagliaio: si va dai posti meravigliosi a prezzi improponibili alle case di dubbio gusto a Centocelle su Airbnb, da dividere col gatto del proprietario. Nel mezzo, la giungla. Pur essendo una grande città, non sempre è facile trovare un compromesso che sposi un prezzo ragionevole a un posto che non somigli a casa di vostra nonna o non sia lontano anni luce dal centro (e credetemi, a Roma a volte è più facile raggiungere il centro della Terra che quello cittadino). Così, la scelta per il povero turista fai da te si riduce a pagare belle cifre o scarpinare per chilometri.

Questa stessa questione, a quanto pare, se l’è posta Lorenzo Busi, la mente dietro RomeHello, l’ostello che mancava a Roma. Lorenzo, nel tentativo di aiutare degli amici a trovare un posto comodo e poco costoso a Roma, si rende conto che la scelta è davvero limitata e – in più – che manca un posto centrale, young friendly e poco costoso. In una città come Roma, dove il target turistico va da 0 a 100 anni, è davvero un peccato. Così nasce RomeHello, un ostello non giovane ma giovanile, adatto al backpaper come alla famiglia viaggiatrice. RomeHello non è solo un ostello, è anche un contenitore artistico (le sue pareti ospitano opere di alcuni dei più conosciuti street artist internazionali), è un posto dove fare amicizia, condividere esperienze, mangiare insieme, partecipare a eventi e – last but not least – è un’impresa sociale no profit. La Cassa nazionale di previdenza dei dottori commercialisti ha affittato a RomeHello il suo immobile, seguendo la costruzione dell’ostello e gli street artist hanno devoluto il loro compenso in beneficenza, venendo incontro alla speranza di Lorenzo di creare un posto bello e accogliente e alimentare il concetto di responsabilità sociale d’impresa, da esempio per le giovani generazioni di viaggiatori. Tutto questo in pieno centro a Roma: facciamo due chiacchiere con loro.

Chi c’è dietro RomeHello?
Ci sono tutte le persone che hanno contribuito a trasformare in realtà questo giovane progetto, ideato da Lorenzo Busi sotto forma d’impresa sociale. L’intenzione è quella di contribuire a creare un valore sociale oltre che economico, cercando di snaturare le regole delle imprese tradizionali.

Un progetto come RomeHello mancava a Roma, cosa vi differenzia dal classico ostello?
Siamo più allineati alle strutture europee sia in termini di dimensioni sia in termini di modernità. La capienza della struttura e gli spazi, appositamente progettati, danno più possibilità ai nostri ospiti di interagire tra loro. Oltre alla natura stessa d’impresa sociale, volta a voler dare un’opportunità a chi trova difficile inserirsi nel mondo di lavoro, abbiamo voluto realizzare un ostello adatto veramente a tutti, dal backpacker alla famiglia classica, dal business man alla coppia in viaggio. Possono scegliere tra alloggi in camera privata e camerata, tutte con bagno privato, in base alle proprie esigenze di privacy.

Ostello e Street Art, più giovani di così non si può. Siete l’unico posto del genere a Roma. Chi sono gli artisti che hanno contribuito a rendere unico RomeHello?
Più che giovani, ci piace definirci giovanili, proprio perché non ci sono limiti di età per soggiornare da noi. Gli artisti che hanno realizzato le opere sono di fama internazionale e provengono sia dall’Europa che da oltre oceano. Dalla Francia sono arrivati Minimal Konstruction, Jeremy Schiavo e Jean Rooble. Dalla Spagna Victoriano. Dall’Ucraina Dima Fatum. Dall’Austria HNRX e Jana & JS. Dalla Germania Guido Zimmermann. Dal Messico Facte. Abbiamo avuto il piacere di accogliere anche famosi Street artist del nostro Paese, nello specifico Ale Martoz e la famosissima Alice Pasquini.  La Street art è ormai considerata una forma d’arte a tutti gli effetti e la sua integrazione nella struttura è mirata a dare un tocco di giovinezza e modernità, che suscita interesse in modo trasversale anche generazioni distanti fra loro.

 

Cosa si può fare da voi e solo da voi.
Data la nostra posizione centralissima, gli ospiti dIi The RomeHello  hanno la possibilità di muoversi facilmente a piedi per visitare la città. Possiamo vantarci inoltre di un customer service molto attento, caratteristica che ci accumuna tanto al servizio albeghiero.  Come già anticipato, tutte le nostre camere sono inoltre dotate di bagno privato. Essendo di nuova apertura, stiamo ancora progettando le varie attività con cui intrattenere i nostri ospiti all’interno della struttura. L’idea è quella di organizzare concerti ed eventi teatrali all’interno del nostro ampio cortile, oltre a corsi di cucina, walking tour e molto altro.

Siete decisamente lontani dallo stereotipo dell’ostello sovraffollato e di dubbio gusto, come anche molti nuovi ostelli in giro per l’Europa. Quali sono le esigenze dei giovani viaggiatori di oggi?
Non esistono più gli ostelli di una volta e il concetto è molto cambiato. Oramai, oltre alle tariffe convenienti, il viaggiatore che sceglie di soggiornare in un ostello ricerca un’esperienza di socialità che sia allo stesso tempo comoda, pulita, ma informale.

Quanto c’è di italiano in RomeHello?
C’è il sole e l’anima di Roma in tutti noi, la buona cucina che è possibile degustare nel nostro locale e la passione italiana per l’ospitalità.

 

Carolina Attanasio