Pietro Beccari
28 Novembre 2017   •   Raffaella Celentano

Pietro Beccari: un altro italiano alla guida di Dior

«Pietro Beccari lascia Fendi per Dior. Il manager italiano è stato chiamato a dirigere la punta di diamante del colosso del luxury LVMH, subentrando a Sidney Toledano»

Dopo sei anni alla guida di Fendi, Pietro Beccari subentra a Sidney Toledano e approda da Dior, un’altra maison del gruppo LVMH, come presidente e amministratore delegato. La sua è un’esemplare storia di meritocrazia che travalica confini e inutili pregiudizi culturali. Parmigiano doc, 50 anni appena compiuti, da presidente e amministratore delegato di Fendi diventerà CEO della maison Dior, il gioiello più prezioso della galassia LVMH.

Dedizione al lavoro, entusiasmo e voglia di condividere obiettivi e successi, queste sono le caratteristiche di Pietro Beccari, che si riconferma tra i manager più talentuosi a livello mondiale. Caratteristiche che forse hanno qualcosa a che vedere con le sue ambizioni giovanili. Per qualche anno, nonostante il diploma al liceo classico e l’iscrizione a Economia e commercio, Beccari si era, infatti, immaginato un futuro da calciatore. Tuttavia, benché volenteroso giocatore di serie C e grande sognatore, Pietro Beccari decise poi di dedicarsi esclusivamente allo studio. Pare che Arrigo Sacchi lo abbia convinto a intraprendere una carriera diversa da quella calcistica, dicendogli: «ti dico la verità, Beccari, non è che io ti veda tanto, in futuro, come calciatore professionista». Voltata pagina dopo il discorso di Sacchi, per Beccari arrivarono tante soddisfazioni lavorative…

Laureato in economia aziendale presso l’Università di Parma, Pietro Beccari ha iniziato la sua carriera nel gruppo Benckiser a Milano, prima di trasferirsi a New York in Parmalat. Ha, poi, trascorso 10 anni nella divisione beauty & personal care di Henkel KGaA, colosso nei settori della cosmetica e detergenza, dove aveva ricoperto vari incarichi di marketing. Dal 2006 era stato in Louis Vuitton Malletier in qualità di Director of Strategy and Marketing Co-ordination e membro del management board mentre nel 2009 aveva ottenuto ruolo di Vice Presidente della Communications e Marketing livello mondiale. Poi ha orchestrato il rilancio di Berluti, altro marchio con un heritage italiano entrato nell’orbita del colosso francese: quando Beccari è passato a Fendi, nel 2012, ha lasciato il testimone ad Antoine Arnault, figlio di Bernard, e Berluti ha quasi ultimato la sua trasformazione da marchio di calzature a brand di abbigliamento e lifestyle.

«Creativi si diventa lavorando», dice Pietro Beccari, convinto che «il talento non si possa lasciare allo stato brado: puoi improvvisare solo se sei già organizzato». Con questa convinzione, quasi sei anni fa, è arrivato alla maison Fendi, che ha portato nel club delle one billion companies.

«Sono orgoglioso e grato di essere stato scelto da Mr Arnault per dirigere una Maison così straordinaria e prestigiosa, ma allo stesso tempo triste di lasciare Fendi ed i suoi team unici ed incredibili. Ho vissuto a Roma sei anni eccezionali, dove ho avuto l’opportunità di portare avanti progetti importanti e stimolanti, lavorando vicino a Silvia e Karl riuscendo a superare il miliardo di fatturato e costruire delle solide fondamenta per il futuro. Per questo vorrei ringraziare dal profondo del mio cuore tutti quelli che sono stati parte di questa indimenticabile avventura umana e professionale.»
Pietro Beccari

E oggi viene chiamato a dirigere Dior, la punta di diamante del gruppo LVMH, il cui direttore creativo è un altro talento italiano, Maria Grazia Chiuri. Insomma, l’ennesimo talento della nostra penisola chiamato a dirigere un colosso della moda. L’avventura di Pietro Beccari, dopo numerosissimi rumors, è stata annunciata l’8 novembre e inizierà a gennaio 2018. E noi siamo curiosi di conoscere quali (altre) sorprese questo talentuoso manager riserverà alla maison e al fashion system.

Raffaella Celentano