Madame reali
29 Gennaio 2019   •   Francesca Tantillo

Madame reali: la mostra sulle nobildonne a Torino

« Madame reali: cultura e potere da Parigi a Torino  è la nuova mostra  che si svolge nella Sala del Senato a Torino fino al 6 maggio 2019.  L’esposizione è curata dalle conservatrici del museo Clelia Arnaldi di Balme e Maria Paola Ruffino.»

Madame reali: cultura e potere da Parigi a Torino, così si intitola la mostra voluta da Guido Curto, direttore di Palazzo Madama. L’esposizione, allestita nella Sala del Senato dal 20 dicembre 2018 al 6 maggio 2019, è curata dalle conservatrici del museo Clelia Arnaldi di Balme e Maria Paola Ruffino.

Il percorso espositivo documenta la vita e le azioni di Cristina di Francia (Parigi 1606 – Torino 1663) e Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours (Parigi 1644 – Torino 1724). Due donne che impressero un forte sviluppo alla società e alla cultura artistica nello stato sabaudo tra il 1600 e il 1700.  Due figure emblematiche della storia europea, che esercitarono il loro potere per affermare e difendere il proprio ruolo e l’autonomia del loro Stato. Le azioni politiche e le committenze artistiche delle Madame reali testimoniano la volontà di fare di Torino una città  internazionale alla pari con Madrid, Parigi e Vienna.

La mostra

La mostra ripercorre cronologicamente la biografia delle due Madame Reali e racconta le parentele che le collegano alle maggiori case regnanti europee, le loro azioni politiche e culturali, le scelte artistiche per le loro residenze, le feste sontuose, la moda e la devozione religiosa.  Sono oltre 120 le opere presenti. Tra dipinti, oggetti d’arte, arredi, tessuti, gioielli, oreficerie, ceramiche, disegni e incisioni i visitatori saranno immersi nella vita di corte barocca.

Le opere esposte provengono da prestiti di collezionisti privati e di importanti musei italiani e stranieri. Il Polo Museale del Piemonte, con ritratti dalla quadreria del Castello di Racconigi, i Musei Reali di Torino, la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, le Gallerie degli Uffizi e il Museo degli Argenti di Firenze, il Museo dei tessuti e il Museo di Belle Arti di Lione, il Museo del Rinascimento di Ecouen, il Museo del Prado di Madrid, il Museo del Castello di Versailles. Tra gli artisti in mostra: Anton Van Dyck, Frans Pourbus il giovane, Giovanna Garzoni, Francesco Cairo, Philibert Torret, Giovenale Boetto, Jacques Courtilleau, Charles Dauphin, Pierre Gole, Carlo Maratta, Maurizio Sacchetti, Filippo Juvarra.

L’allestimento è progettato dall’architetto Loredana Iacopino. La donna ha sviluppato un itinerario attraverso la vita di corte in epoca barocca, negli stessi ambienti in cui vissero le due dame, documentate nella loro immagine politica e in quella più intima e femminile.

Cristina di Francia, le feste, i luoghi delle delizie, la difesa del potere

 Una serie di splendidi ritratti in mostra introducono la figura di una delle Madame reali, Cristina, o più esattamente Chrestienne de France, figlia del re di Francia Enrico IV di Borbone e di Maria de’ Medici.  Nel 1619, a soli 13 anni giunge a Torino e sposa  Vittorio Amedeo I di Savoia. Qui inaugura la stagione dei balletti di corte su esempio di Parigi. Cristina fa ampliare e arredare due residenze extra-urbane: il grandioso Castello del Valentino, sul Po, e la Vigna in collina (ora Villa Abegg).

Lungo la mostra  c’è una splendida serie di ritratti che costituiscono il suo album di famiglia: i genitori, sovrani di Francia; il fratello Luigi XIII e la sorella Enrichetta Maria. Rimasta vedova nel 1637, Cristina assume la reggenza per il figlio minorenne Carlo Emanuele.  La guerra civile si protrae fino al 1642, quando l’accordo fra la duchessa e i cognati è concluso col matrimonio della figlia Ludovica con lo zio, il Cardinal Maurizio. Cristina riesce a mantenere l’indipendenza del Ducato e del proprio potere, che cede formalmente al figlio nel 1648. Di fatto, però, continua a governare fino alla morte nel 1663. Tema onnipresente è la natura: dipinti di fiori e di animali, parati in cuoio, fiori ricamati e nature morte.

Maria Giovanna Battista, donna di pace, di carità, di grandi committenze

Nipote di Enrico IV di Francia, Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours, lascia nel 1665 la reggia di Luigi XIV, per diventare duchessa di Savoia. Vedova dal 1675, Maria Giovanna Battista regge il ducato fino al 1684, quando il figlio Vittorio Amedeo II assume il potere. Nel periodo in cui governa si trova a fronteggiare la povertà causata in Piemonte dalle grandi carestie degli anni 1677-1680.  Inoltre promuove la nascita dell’Accademia di Belle Arti di Torino.

La vita a palazzo: fra regole, piaceri e preghiere

La quotidianità della vita di palazzo è ben presente in mostra con dipinti e oggetti: le conversazioni tra le dame, la tavola, il momento della toeletta con i piccoli oggetti preziosi. La vita a corte è retta da precisi cerimoniali e si svolge in ambienti che rispecchiano il gusto delle duchesse. Ecco mobili di gusto francese, come il tavolino in tartaruga e metallo pregiato del famoso ebanista Pierre Gole, i piani di tavolo in stucco dipinto, gli orologi.

«Le due dame hanno portato la grandeur sulle rive del Po».
Maurizio Cibrario, presidente della Fondazione Torino Musei.

Nella vita delle Madame Reali la devozione religiosa ha una parte importante.

Cristina promuove l’arrivo degli Ordini Carmelitani a Torino e Maria Giovanna Battista mantiene un proprio appartamento nel Monastero delle Carmelitane. Le icone sacre e i libri di preghiera sono sempre fedeli compagni della brillante vita di corte. Per Cristina la moda del vestire alla francese è una scelta “politica”. Mutano le silhouette, la scelta dei tessuti e dei gioielli. I diamanti e le perle sono protagoniste. E poi i guanti profumati e gli abiti ricamati che si portano con pizzi d’argento e d’oro, di Venezia e di Fiandra, sposando appieno la dilagante passione per il merletto. Come reggenti, le Madame reali Cristina e Maria Giovanna Battista sono ritratte in lutto. In questo modo sviluppano un’immagine che dà sostegno alla loro autorità e al loro potere.

«È la più importante mostra dell’anno per dimensioni e contenuti e per le relazioni che ha portato con sé, consolidandole ».
Francesca Leon, assessore comunale alla Cultura

Info e orari

Aperto dal Lunedì alla Domenica dalle 10:00 alle 18:00;
Chiuso il Martedì

Francesca Tantillo