book and bed
28 Gennaio 2019   •   Carolina Attanasio

Book and Bed, a Napoli ora si può dormire in libreria

«A Napoli è sbarcato Book and Bed, un nuovo modo di intendere la libreria. Nello store Mondadori del Vomero, libri e angoli letto per dare lo spazio che volete alle vostre letture»

Napoli is the new Tokyo grazie a Book and Bed, uno spazio innovativo – in Italia, sia chiaro – dedicato a tutti gli amanti della lettura, che finalmente hanno il loro posto di riferimento. Un po’ albergo, un po’ libreria, Book and Bed ha aperto al terzo piano della libreria Mondadori del Vomero, al Mooks palace. La nuova Mecca di chi non può fare a meno dei libri è uno spazio strutturato in mezzo a scaffali e mensole piene di libri, con angoli in cui sono stati ricavati dei letti, per un’esperienza di ospitalità fuori dal comune.

Book and Bed nasce non a caso in uno dei quartieri più “affamati” di cultura della città partenopea. Il Vomero vuole farla da padrone nell’essere centro di aggregazione culturale, oltre che la classica libreria dietro l’angolo. Questo format ha origine in Giappone: inaugurato a Tokyo nel 2016, il Book and Bed non prevede altro arredamento se non quello della tipica libreria. Un paradiso per tutti quelli che sognano un angolo urbano dove potersi serenamente addormentare col libro in mano, o condividere un momento di lettura con gli amici, o semplicemente starsene allegramente per i fatti propri.

L’esempio giapponese

Lo spazio napoletano di Via Luca Giordano si sviluppa su due piani, il primo è una libreria, il secondo è il famoso B&B, completo di centinaia di libri da consultare e cuccette dove riposarsi. Book and bed si trova al posto della storica pasticceria Bellavia, e la scelta non è casuale. Gli interni mantengono ancora qualcosa della storica attività, quasi a creare un collegamento tra storia, tradizione e un angolo di Napoli che vuole essere come familiare come una casa, per sentirsi a proprio agio. Generazioni di napoletani sono passati da qui, e così il progetto Book and Bed si augura continui a essere, alimentando confronti, discussioni, tematiche, per mantenere vivo lo spirito culturale della città.

In Giappone funziona così:

Nuova frontiera della cultura

Quello napoletano è un esperimento bello e buono, che in Oriente ha già trovato un forte seguito. La cultura occidentale lo prenderà allo stesso modo? Di certo, già da un bel pezzo le librerie non sono più semplici luoghi dove andare a comprare un libro, anche in ragione del fatto che, di libri, se ne legge meno che in passato. Paradossalmente, a un innalzamento dell’alfabetizzazione non corrisponde altrettanta voglia di leggere, specialmente in Italia. I formati digitali hanno sostituito la carta in molti casi, ma gli amanti dei libri sanno che un Kindle non sostituirà mai il piacere di un libro in carta e ossa. Sentimentalismi a parte, rivedere le librerie come angoli dove staccare la spina e godersi un po’ di zen è un ottimo modo per trasformarle nel rituale quotidiano di una società che, finché si dedica al dibattito e alla crescita culturale, non dimentica la sua identità e non permette all’approssimazione di avere la meglio sulla sapienza.

Le premesse per programmarvi un bel weekend napoletano ci sono tutte: pizza, bellezza e una bella oasi di pace nel caos di una città che, con tutte le sue contraddizioni, non smette mai di esser e autentica.

Carolina Attanasio