Guida ai Musei Vaticani: tutte le opere imperdibili
«Dentro le mura dello stato pontificio si celano le stanze che hanno ospitato Papi e personaggi illustri. Noi, però, abbiamo la fortuna di godere di tutto questo anche solo come semplici spettatori. Per questo abbiamo stilato una piccola guida ai Musei Vaticani con tutto ciò che va assolutamente visto!»
I Musei Vaticani sono aperti al pubblico dal XVIII secolo, e più antiche ancora sono le opere qui collezionate. Muoversi per queste stanze richiede di dedicare almeno una giornata ai musei. E anche così facendo sarebbe facile perdersi tra secoli di storia e arte. La quantità di gente che poi attraversa i Musei Vaticani ogni giorno è impressionante: basti pensare che sono il terzo museo più visitato al mondo. Un’iniziativa molto interessante sono le aperture gratuite, ogni ultima domenica del mese. Giornate in cui ovviamente il numero dei visitatori è ancora maggiore. Per questo può essere utile una piccola guida ai Musei Vaticani che indichi quali possono essere quelle opere da vedere assolutamente. Poi sta al gusto e agli interessi di ognuno stilare una propria piccola guida, ma l’importante è non buttarsi all’arrembaggio senza una strategia! In certe situazioni, come questa, sarebbe davvero uno spreco. Quindi, in vista della visita, partiamo da due opere “immense” firmate da due artisti cardine dell’arte italiana: Raffaello e Michelangelo.
Guida ai Musei Vaticani: le stanze di Raffaello
Le stanze di Raffaello furono commissionate da papa Giulio II che voleva inaugurare il suo pontificato in segno di rottura con il papa Borgia precedente. Gli affreschi di Raffaello, come tutta la sua pittura, sono l’emblema del Rinascimento italiano, dello studio anatomico della figura, delle composizioni equilibrate e ordinate, degli studi prospettici e di un’iconografia specifica. L’esempio più evidente è, ovviamente, la Scuola di Atene, in cui ogni filosofo è raffigurato con un elemento simbolico che lo identifichi (l’indice che punta in alto per Platone, o la lavagna di Pitagora).
La Cappella Sistina
La cappella sistina fu invece voluta da Papa Sisto IV e dopo di lui da molti altri papi che via via commissionarono nuovi spazi da affrescare. Fino a Clemente VII che chiese a Michelangelo Buonarroti di realizzare quello che poi diventerà il Giudizio Universale. Le scene che affrescano le pareti sono ovviamente scene religiose tratte dall’Antico e Nuovo Testamento. Sulla volta invece sono rappresentati Sibille e Profeti e altri personaggi dell’Antico Testamento.
Il Giudizio Universale è un’opera maestosa, che condensa in sé la cultura del tempo. Per rappresentare i peccatori che non ascenderanno al Paradiso Michelangelo infatti riprende l’iconografia dantesca, e come Dante dà ad alcuni di questi peccatori il volto di personaggi del suo tempo.
Il Gruppo del Laocoonte
Intorno a questo gruppo statuario nascono i Musei Vaticani. L’opera rappresenta l’eroe greco Laocoonte mentre lotta contro il serpente marino che cerca di strangolare lui e i suoi figli. Il mito narra infatti che questo serpente emerse dal mare per impedire che Laocoonte convincesse i troiani a non accettare il cavallo dei greci che poi segnerà la loro disfatta. Ed è dalla visione del Laocoonte e della sua perfezione piena di pathos e forza d’animo che Winckelmann deriverà le sue riflessioni sulla superiore bellezza dell’arte classica.
Le perle nascoste
La stanza più particolare è forse la Galleria delle carte geografiche, un corridoio lunghissimo con un susseguirsi di carte geografiche enormi di varie epoche e di varie aree geografiche. Tra le altre opere che sarebbe da inserire nella guida ai Musei Vaticani, mi sento di segnalare quelle di nomi importanti dell’arte italiana, anche se non sono i capolavori dei vari artisti. La prima opera è la Deposizione di Caravaggio, controverso come sempre, a maggior ragione con i soggetti religiosi. Di Leonardo Da Vinci è conservato invece un San Girolamo ancora abbozzato, che permette di studiare come si approcciasse al disegno Leonardo. E infine di Antonio Canova un classico e misurato Perseo che tiene in mano la testa della Medusa.
La piccola guida ai Musei Vaticani è finita, ma le opere da scoprire e ammirare sono ancora tante, non mi resta che augurarvi buona visita!
Sara Giannessi