genderless
23 Marzo 2019   •   Francesca D’Arienzo

Genderless: quando nella moda il sesso non conta

«Si parla di genderless, agender, unisex: qualunque termine venga usato il significato è univoco. Nella moda non c’è più distinzione di sesso»

La fluidità di genere, meglio conosciuta come genderless della moda, è un fenomeno che da un paio di anno domina nelle collezioni dei designer di tutto il mondo. È la nuova tendenza che sta travolgendo tutti i marchi di abbigliamento.

La propensione verso l’appropriazione ed il mix dei capi di vestiario ha radici lontane quasi quanto la codificazione rigida dei guardaroba per uomo e per donna. La moda genderless, in effetti, è sempre esistita in quanto sancita dall’avvento della rivoluzione industriale e della società borghese. Fu già nel 1984 che Jean-Paul Gaultier presentò sulle passerelle di Parigi una collezione in cui i modelli indossavano gonne di ogni forma e dimensione.

Più stile e trasgressione per tutti

Da qualche anno, però, si assiste ad una vera rivoluzione nel campo. Il dialogo sull’identità di genere, sessuale e parificazione dei diritti è diventato sempre più aperto e dal punto di vista stilistico tale necessità si è tradotta nella sperimentazione di un abbigliamento indossabile tanto dagli uomini quanto dalle donne. Primo catalizzatore di questa nuova tendenza è Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci. Nelle sue collezioni emerge fin sa subito che l’abbigliamento è borderline e i ragazzi in passerella sono eterei. Con questi capi non solo si è promosso questo nuovo trend, ma il genderless fa leva su una libertà di espressione che ha iniziato a prendere sempre più piede.

A poco a poco, anzi, il genderless è diventato un vero movimento di espressione che ha coinvolto tutti gli strati sociali. Nel campo della moda è stato segnato anche dal successo delle prime top-model trangender come Hari Nef e Valentina Sampaio. A giocare un ruolo fondamentale sono stati anche i colossi del fast-fashion che hanno lanciato delle linee ad hoc. L’unisex è diventato la norma nello stile contemporaneo e nelle creazioni dei vari brand che sono sempre attenti ad interpretare i codici di comportamento quotidiani.

Dalle passerelle 2019-2020 abbiamo visto sfilare uomini e donne insieme e la distinzione impossibile, proprio perché distinguere è diventato inutile. Il sex appeal della pelle nuda non è più solo attribuito alla donna: anche la sensualità maschile dovrebbe passare per quello. La mission di tutte le maison di moda è ormai evidente: il vero potere del genderless è riuscire ad annullare le differenze sessuali con la sola forza del vestire.

Francesca D’Arienzo