22 Luglio 2020   •   Carolina Attanasio

Ethea, una lezione sul turismo nella Valle dell’Aniene

«A pochi chilometri da Roma, la Valle dell’Aniene sta vivendo un momento d’oro come luogo di riscoperta di un turismo sostenibile e lento. Merito del Covid? Forse, ma il grosso lo stanno facendo i ragazzi di Ethea, gente che ha creduto nelle proprie origini molto tempo fa. Andiamo a conoscerli.»

C’è chi dalla propria terra scappa, c’è chi resta e chi – infine – spesso torna a riscoprirla. In ogni caso, state pur certi che ognuno di questi soggetti la ama. Ethea, prima di essere un’associazione di promozione del territorio di Subiaco e della Valle dell’Aniene, è innanzitutto l’insieme di tutte le persone citate poc’anzi, che il destino ha riunito in un posto che, credetemi, ha dell’incredibile: monasteri, siti archeologici, leggende, trekking, rafting, borghi, cucina di cuore. Ethea, come lei stessa si definisce, è “un manipolo di gente sorridente che abita la Valle dell’Aniene e che ha il vizio di raccontarla, perché è il modo migliore che conosce per prendersene cura e mantenerla in vita”. Prima del Covid-19 l’intervista che segue forse non avrebbe avuto l’attenzione che merita, principalmente perché Ethea ha la sfiga di trovarsi a pochi chilometri da un vero cannibale del turismo, Roma. Pandemia vuole, però, che questa sia la più strana delle estati,  un’occasione irripetibile per chi viaggia, e chi riceve, di cambiare decisamente marcia.

I ragazzi di Ethea lo sanno bene, sono di quelli che ci hanno creduto molto prima che i tempi cambiassero. Oggi spingono su un acceleratore fatto di bellezza nascosta, misticismo e ironia, passeggiate lente e risate forti, cibo antico fatto da gente giovane, per mostrare al mondo che il loro non è un paese per vecchi, tutt’altro. Nella vostra strada verso Roma, passate per l’Aniene: il turismo di qualità si fa qui.

Ce ne parla un po’ Paolo Sbraga, membro del direttivo di Ethea.

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Credits @Ethea

Raccontateci la giornata tipo che si trascorre in compagnia di Ethea.

Impossibile descrivere una giornata standard con noi: se c’è una cosa che proprio non ci appartiene è lo standard! Quello che posso dirti è che gli ingredienti sono sempre gli stessi, e sono a disposizione di tutti quelli che ci incontrano: cordialità, creatività e grande passione per il territorio di Subiaco e della Valle dell’Aniene. Troppo generico? Ok, i dettagli: gestiamo i servizi turistici di alcuni punti di interesse (la Rocca di Subiaco e il Museo di Cervara), forniamo informazioni turistiche presso la nostra sede di Subiaco, proponiamo visite guidate su tutto il territorio (attualmente abbiamo in corso un programma estivo che abbiamo battezzato Art&Walk), divulghiamo “forte” argomenti culturali con i nostri Assaggi d’arte (live e online), svolgiamo laboratori per bambini e poi… beh, e poi mi sa che vi tocca dare un’occhiata al nostro sito o ai nostri social network per sapere proprio tutto quello che facciamo.

Credits @Ethea

Ethea è un po’ come il fratellino delle superstar, è difficile emergere nel turismo quando tua sorella si chiama Roma. Con voi, però, ci si diverte di più. Diteci perché.

Perché il nostro approccio è basato sul principio che dietro ogni turista ci sia una persona, constatazione meno scontata di quanto possa sembrare. Quando Roma ha a che fare con i turisti, viaggiando nell’ordine dei milioni di unità, non può mica permettersi troppa poesia. Noi invece sì, ci possiamo permettere un turismo slow e persino totalmente customer-oriented (scusa l’inglesismo). A questo aggiungi che Ethea racconta casa nostra, e anche questa è una cosa mica da niente. Un conto è raccontare gli affreschi medievali di una chiesa unica al mondo, un conto è raccontare gli affreschi medievali di una chiesa unica al mondo in cui i tuoi nonni si sono sposati. Ultimo ingrediente a cui teniamo molto: il linguaggio. Non raccontiamo storia, arte e ambiente alle persone per dare sfoggio di sapere, ma per farli sentire coinvolti nei temi che trattiamo. E perché si sentano anche loro un po’ parte della nostra comunità, se ne hanno voglia.

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Credits @Ethea

Spieghiamo ai vostri coetanei che tornarsene al paese da cui si proviene non è una condanna a morte.

Come tutte le cose, dipende da come le vivi: l’importante non è se torni, resti o lasci il paese, l’importante è che tu lo faccia per scelta. Il problema è che non sempre è possibile scegliere di restare in un piccolo centro dell’Appennino. Oggi il vento sta girando e i paesi stanno tornando ad essere una scelta di vita praticabile e sostenibile. Però c’è molta strada da fare perché questa rinnovata consapevolezza diventi un trend e non una moda: ci vuole forza di volontà, spirito di adattamento e creatività.

Parliamo di futuro. Questa non può e non deve essere solo una “fase” del turismo, è l’occasione di ripensare completamente il modo di viaggiare e di accogliere. Cosa ne pensa Ethea?

Ci troviamo davanti a un’opportunità storica. I grandi poli del turismo non sono in grado di accentrare i flussi come succedeva fino all’anno scorso, e di questo ne stanno beneficiando la miriade di luoghi di interesse distribuiti sul territorio. Non abbiamo idea di quanto durerà questa condizione, ma nel dubbio dobbiamo raccogliere la sfida è far capire che i posti belli di provincia non sono fruibili solo perché il Colosseo è a mezzo servizio, ma lo sono sempre. E in molti casi dispongono di servizi turistici all’altezza di ogni aspettativa.

Per prenotare: www.ethea.org. Sui social: FacebookInstagram

Carolina Attanasio