EPS
11 Ottobre 2016   •   Snap Italy

Gruppo EPS: le centrali elettriche italiane diventano green

“La Silicon Valley dell’energia, non è a San Francisco, ma nella Pianura Padana, che piaccia o no agli americani”

Energia rinnovabile. Quante volte ne avete sentito parlare? Quante volte vi siete chiesti come funzioni, quali siano i vantaggi e soprattutto chi vi sia dietro? 

Ad esempio il Gruppo Electro Power Systems (EPS), che offre soluzioni a zero impatto ambientale e remunerative su base commerciale, senza sussidi. Le tecnologie di EPS consentono alle energie rinnovabili di alimentare concretamente, 24h su 24h, intere comunità in maniera completamente pulita e ad un costo dell’energia inferiore ai combustibili fossili.

Si tratta di uno dei pionieri nel settore delle energie sostenibili. È specializzato in soluzioni ibride di accumulo di energia che permettono di trasformare le fonti rinnovabili intermittenti in una vera e propria fonte di energia stabile. La mission del Gruppo è poter accelerare la transizione energetica tramite il controllo totale dell’intermittenza delle fonti di energia rinnovabile. 

Abbiamo intervistato per voi il CEO del Gruppo Electro Power Systems, Carlalberto Guglielminotti. Scopriamo insieme cosa ci ha raccontato.

Chi siete?
EPS è una società di alta tecnologia nel settore delle energie sostenibili ed è specializzata in soluzioni ibride di accumulo di energia che permettono di trasformare le fonti rinnovabili intermittenti, come l’eolico o il solare, in una vera e propria fonte di energia stabile. 

Quando nasce EPS?
Lo spin-off dai Politecnici di Torino e Milano è avvenuto nel 2005, ma sino al 2013 questi spin-off sono stati focalizzati esclusivamente in ricerca e sviluppo, senza alcuna applicazione realmente commerciale, se non sistemi di piccola scala venduti a operatori di telefonia per validare la tecnologia.

EPS nasce come realtà industriale, e non più centro di ricerca quindi, solo nell’ottobre 2013. Il piano industriale viene lanciato nel maggio 2014, dopo solo 8 mesi di ristrutturazione industriale e finanziaria.

Solo 11 mesi dopo il lancio del piano industriale, la società era quotata a Parigi, e poco più di due anni dopo aveva oltre 8 milioni di euro di ordini, partnership e clienti prestigiosi come Enel, Terna, Toshiba.

Qual è stato il percorso seguito per dar vita a questo progetto?
Una tappa fondamentale è stata sicuramente la quotazione sul mercato regolamentato francese Euronext, nell’aprile 2015, che ci ha permesso di attrarre capitali sul mercato per poter diventare a tutti gli effetti un player industriale. 

Capitali che hanno permesso, pochi mesi dopo, la quotazione e anche l’acquisizione della società Elvi Energy, specializzata in sviluppo e produzione di inverter, elettronica di potenza e software per l’integrazione di tecnologie di accumulo e generazione di energia in reti e micro-reti. 

La vera svolta, in altri termini, è stata quella di creare il Gruppo EPS dalla fusione dei due spin-off più innovativi delle due migliori scuole ingegneristiche italiane ed europee. 

Dove sono le vostre installazioni?
Gli impianti più importanti sono quelli realizzati per Terna in Sicilia e Sardegna, e le centrali ibride in Africa e Oceano Indiano, che ogni giorno danno energia meno cara, interamente da fonti rinnovabili, ad oltre 100.000 persone.

Abbiamo installato sistemi in 21 paesi in tutto il mondo, tra cui Europa, Stati Uniti, America Latina, Asia ed Africa. 

Avete rapporti con le maggiori società fornitrici di energia?
Siamo partner sia di Enel che di Enel Green Power. Il primo accordo di partnership con Enel è stato sottoscritto a dicembre 2015, ed appunto ha ad oggetto lo sviluppo congiunto commerciale e tecnologico proprio di tecnologie di accumulo ibrido, il cuore della nostra tecnologia.  

Abbiamo inoltre l’onore di lavorare con operatori di reti internazionali come Terna. Siamo stati anche sistemisti per General Electric e con loro abbiamo partecipato all’importante progetto di Terna, volto ad implementare la sicurezza del sistema elettrico nelle maggiori isole in Italia.

Quante persone fanno parte di EPS oggi?
Al mio arrivo, nell’ottobre 2013, alla guida dell’azienda c’erano 14 persone operative. Ad oggi, a quasi 3 anni, possiamo contare su un team di oltre 85 persone, di cui il 73% è laureato, il 48% ha una laurea in ingegneria principalmente elettrica e di questi il 25% ha un Ph.D o un MBA. 

Quali sono i progetti per il futuro, le prospettive di crescita?
Stiamo crescendo rapidamente, oltre 8.5 milioni di euro nel primo semestre tra ricavi e ordini in corso, con oltre 80 milioni di euro di progetti in pipeline.

Oltre il 70% di questa pipeline di progetti è in Africa, e abbiamo in programma una serie di progetti molto importanti che potenzialmente potrebbero coinvolgere anche le grandi istituzioni italiane.

Ci sono progetti simili in Italia?
Nell’accumulo di energia ci sono molti player, anche italiani, che promuovono prodotti per uso domestico, residenziali, soluzioni di batterie e pannelli per l’autoconsumo. 

Noi facciamo un mestiere diverso, non creiamo “prodotti”, ma “sistemi di stoccaggio” e “centrali elettriche ibride” utilizzando una tecnologia unica al mondo protetta da 125 brevetti in 47 paesi del mondo. Costruiamo con una tecnologia proprietaria:
– nei paesi sviluppati, grandi sistemi di accumulo per stabilizzare le reti elettriche dove le rinnovabili generano grande instabilità nel sistema elettrico. Facendo risparmiare gli operatori di rete (l’accumulo oggi costa la metà del gas, e l’asta in UK l’ha dimostrato) e quindi anche gli italiani che alla fine sono quelli che in bolletta si trovano a pagare gli “oneri di rete”.
– nei paesi emergenti, vere e proprie centrali elettriche ibride, alimentate esclusivamente da fonti rinnovabili e stoccaggio di energia, ad un costo più basso del gasolio, che ad oggi per 2.4 miliardi di persone nel mondo è l’unica soluzione percorribile.

In cosa quindi vi definireste differenti?
Diciamo che un conto è installare pannelli connessi in rete e prendere gli incentivi statali, altro è costruire centrali e reti che garantiscono in mezzo al deserto un’energia ad un costo più basso, e utilizzano praticamente solo fonti rinnovabili. Si tratta di altissima ingegneria. Creata tra Torino e Milano. Dove nacque quel signore chiamato Galileo Ferraris, l’inventore delle reti elettriche.

In altri termini, la Silicon Valley dell’energia, non è a San Francisco, ma nella Pianura Padana, che piaccia o no agli americani. E lo è da 130 anni, ovvero da quando Galileo inventò le reti elettriche. Noi come EPS abbiamo solo avuto la fortuna di ereditare questo patrimonio tecnologico conservato nei politecnici di Torino e Milano e nel know how di Enel e Terna. Non abbiamo inventato nulla. Abbiamo solo preso le tecniche di gestione delle reti più avanzate al mondo, quelle italiane, e le abbiamo riadattate e applicate alle micro-reti alimentate a fonti rinnovabili.
Così da poter dare energia a 2.4 miliardi di persone ad un costo più basso ed in maniera completamente green.

Chiara Rocca