cravatte italiane
06 Novembre 2019   •   Marialessia Sforza

Cravatte italiane: è davvero crisi per l’accessorio senza tempo?

«Le cravatte italiane (ma non solo) negli ultimi anni hanno vissuto un calo costante nelle vendite. Perché? Tutti i consigli per cambiare rotta e far ritornare l’accessorio da uomo per eccellenza, un must senza tempo »

La cravatta, simbolo del mondo degli affari, è l’accessorio maschile per eccellenza. Da sempre la cravatta ha una funzione decorativa e il suo compito principale è far da trait-d’union tra la camicia e la giacca: quando non viene indossata, infatti, lascia un vuoto tra il bavero, i pantaloni e il collo della camicia e, la maggior parte delle volte, fa sembrare anche un abito di sartoria incompleto. A righe, a pois, di maglia, a tema o in tinta unita, ogni cravatta ha il proprio significato nel dress code maschile, per non parlare dell’infinità di modi che esistono per annodarla, sebbene, la maggior parte degli uomini si accontenti di tre sole varianti: il four-in-hand, il doppio nodo semplice e il cosiddetto nodo piccolo. Eppure le cravatte italiane (ma non solo) sembrano in crisi… ma è davvero così?

cravatte italiane

Da qualche anno, infatti, gli uomini tendono sempre più a farne a meno nonostante sia il complemento ideale del business look. I numeri parlano chiaro: nell’ultimo decennio il settore delle cravatte italiane ha vissuto un calo costante e, stando ai dati del Centro Studi di Confindustria Moda, solo nell’ultimo anno l’export ha registrato una diminuzione del 9,6%. Scopriamo insieme il perché e tutti i modi per far tornare la cravatta il simbolo senza tempo per eccellenza del guardaroba maschile.

La rivoluzione casual: tutti pazzi per lo stile easy chic

L’uomo del 2019 ormai osa rinnovare l’abito formale con un tocco casual, oltrepassando così i canoni della classicità. Una rivoluzione forte e di grande impatto visivo, che ha coinvolto uno dei capisaldi dello stile maschile. L’abito cambia pelle e si inventa una vestibilità easy, meno ingessata e sicuramente più confortevole: e così che il must irrinunciabile della moda maschile oggi diventa il colletto della camicia aperta senza cravatta. Questa tendenza che ha eliminato il classico nodo al collo, arriva proprio dal mondo della politica: sono stati i leder politici infatti ad essere i portavoce delle nuove regole di anticonformismo, freschezza e libertà.

Anche nei luoghi di lavoro e durante le occasioni più formali in Italia è sempre meno obbligatorio l’uso della cravatta, una scelta che strizza l’occhio al declino del cosiddetto “power suit” americano. Ed è proprio per questo che tutti i distretti del tessile, da quello comasco della seta al polo pugliese di Tricase e Casarano sono in grande difficoltà.

Laboratori artigianali: la qualità delle cravatte italiane non passa mai di moda

Le tendenze moda impongono sempre dei cambiamenti anche nei più antichi e solidi dress code. Questo, però, non vuol dire che gli uomini non amino più un accessorio come la cravatta; piuttosto, riconoscendone l’importanza storica, prestano massima cura ai dettagli e si assicurano di acquistare un prodotto di qualità, confezionato a mano nei laboratori artigianali. Meno acquisti quindi, dato che si tende a farne a meno non appena possibile, ma grande attenzione alla qualità. Parola d’ordine: sartorialità. Chi resiste alla crisi del settore sono proprio i laboratori artigianali: le cravatte italiane non conoscono crisi e sono innumerevoli i motivi per continuare ad indossarle e celebrarle come simbolo dell’abbigliamento maschile per eccellenza.

Uno dei tanti motivi per non abbandonare la cravatta sartoriale italiana è la qualità dei materiali: solitamente viene prediletta la seta, i materiali sintetici sono fuori questione. Ovviamente vanno bene anche altre fibre naturali come il cashmere, la lana e il cotone che si avvicinano di più ad un abbigliamento informale.

cravatte italiane

Ritornare a fare uso di questo accessorio storico permetterebbe, difatti,  di impreziosire qualsiasi outfit casual: una volta assodato che è finita l’era in cui la cravatta si utilizzava esclusivamente con il completo classico ed elegante, oggi si aprono le porte a nuovi accostamenti più cool e moderni in cui è possibile affiancare un classico senza tempo a soluzioni piu easy, mixando lo stile formale a quello informale, e diventare così un vero e proprio casual gentle.  Ed è questa realtà che spinge le nuove generazioni all’acquisto di cravatte italiane: il desiderio di cimentarsi con un look più ricercato e simile a quello dei propri avi, in controtendenza con lo stile troppo casual che popola il guardaroba dei millenials e che li rende tutti uguali.

Acquistare una cravatta italiana, porta a riscoprire il valore dell’artigianalità, del “fatto a mano”, a prestare attenzione alla sostenibilità e a valorizzare le piccole realtà locali, vere e proprie eccellenze artigianali del nostro territorio che contribuiscono a sostenere l’economia del Paese e che, custodendo i segreti sartoriali di intere generazioni, hanno permesso al Made in Italy di affermarsi a livello mondiale.

Credits: Instagram @gan_store2013

In ultimo, ma non meno importante: è fondamentale ricordare che sono infiniti i tessuti e le fantasie di una cravatta, accessorio che spesso rivela la personalità di chi la indossa. Le cravatte raccontano storie e descrivono i lati del carattere più nascosti: che si tratti di un signore dal gusto classico o di un ragazzo che ama osare, ogni uomo troverà la cravatta perfetta che donerà quel tocco di esclusività al proprio outfit. Senza dimenticare che la cravatta aggiunge fascino ed eleganza: sono tante le donne che preferiscono l’uomo in giacca e cravatta e che sono affascinate dal completo classico, la controtendenza in un mondo che tende ormai fin troppo al jeans e alla semplice t-shirt.

La cravatta è allora davvero in crisi? Certo può essere un accessorio troppo sofisticato ma al contempo può rivelarsi versatile in un mix casual chic. Bisognerebbe, dunque, puntare su questo motore affinché si torni ad utilizzare il must della cultura maschile, anche semplicemente per distinguersi dalla massa e soddisfare un vezzo estetico consolidato sin dalle origini nella storia della moda uomo.

Marialessia Sforza