Carte da gioco
28 Agosto 2023   •   Redazione

Carte da gioco e la storia di un divertimento senza tempo

«50 anni dall’abolizione della tassa di bollo: le carte da gioco continuano ad essere un divertimento senza tempo.»

Dal Negro azienda tutta Italiana, attiva nella produzione di carte da gioco, celebra oggi 50 anni da quando nel 1973 venne abolita la tassa di bollo. L’imposta promulgata dal Regio Decreto nel 30 dicembre 1923 imponeva ai fabbricanti e agli importatori il pagamento di lire 300 per mazzo, per le carte comuni, e di lire 500 per le carte di lusso, su tutte le carte da “giuoco” fabbricate in Italia o provenienti dall’estero. È passato mezzo secolo, ma i giochi di carte continuano ad essere uno degli intrattenimenti più amati. Uno svago senza tempo per ogni momento in compagnia, simboli intramontabili della convivialità italiana, capaci di rinnovarsi senza perdere la propria essenza.

Una tradizione evergreen: Burraco, Tressette, Machiavelli

Il “bollo”, che consisteva in un timbro, una testa di Mercurio, con il volto rivolto a sinistra di chi lo guarda, impresso con inchiostro bruno-cupo dall’Officina delle carte valori di Torino, è oramai un lontano ricordo che campeggia ancora sui mazzi storici di Dal Negro, ora oggetti da collezione di grande valore. Un elemento congiunge però il passato alla contemporaneità, ieri come oggi infatti i giochi di carte più praticati, trasversalmente in tutte le famiglie, sono quelli della tradizione. Burraco, Scala Quaranta, Machiavelli e Ramino con mazzi di carte a seme francese ma anche Briscola, Scopa e Tressette con le celebri carte regionali.

Sebbene l’azienda abbia introdotto diverse linee di prodotto, tra cui giochi i da tavolo e i giochi per l’infanzia, le carte da gioco continuano ad essere il prodotto di punta di Dal Negro produttrice di quei mazzi di carte, iconici nella loro veste grafica, presenti nei ricordi di ogni famiglia. Nel cassetto del nonno, nella credenza della zia, in ogni casa degli italiani, lungo tutta la Penisola, c’è un mazzo di carte Dal Negro. «Giocare a carte è parte integrante dell’Italianità. Non c’è festa comandata, picnic all’aperto, giornata al mare o momento di relax che non veda qualcuno, un amico, un parente o proprio noi, estrarre un mazzo di carte per una partita tutti insieme. Trevisane, Napoletane, Piacentine… ogni regione, anzi addirittura ogni città, ha poi la propria tradizione ad arricchire l’enorme patrimonio storico e culturale che i giochi di carte custodiscono in loro» – commenta Mattia Fiore, Digital Marketing Specialist di Dal Negro.

Storia e curiosità delle carte: una passione millenaria

L’ipotesi più accreditata vede nascere le carte da gioco in Cina (tra il 608 al 908) e da qui, attraversando l’India e la Persia, arrivare in Turchia e nei paesi arabi. Portate poi in Europa dalle truppe moresche o dai mercanti veneziani che intrattenevano numerosi scambi con le regioni medio orientali per il commercio di spezie e seta.

Nel XIV secolo i mazzi più diffusi in Italia era quello dei Tarocchi, composto da 22 arcani maggiori e 56 arcani minori. Con il mazzo completo si giocava a Triumphi (Trionfi), invece con le carte “minori” si praticava un gioco simile alla briscola denominato “Trionfetti”. Nel corso della storia, l’evoluzione dei mazzi ha portato ad una diminuzione del numero delle carte, probabilmente per ridurre il prezzo finale, fino ai regionali attuali che perlopiù utilizzano mazzi da 40 carte.

Tra carte regionali, semi francesi e burraco: le preferenze degli italiani

In Italia di particolare interesse sono le carte regionali di cui possiamo distinguere quattro famiglie principali. Tipicamente queste carte vengono utilizzate per giochi come la celebre Briscola, la Scopa e il Tressette.

  • Seme italiano: tipo di seme diffuso in particolare nel Nord Italia, composto da bastoni, ori o denari, spade e coppe. Le spade hanno la forma di scimitarre ricurve, i bastoni sono dritti e lisci, le coppe hanno la base squadrata invece i denari ricordano più raffigurazioni di fiori e l’oro è poco presente. Infine, gli assi elaborati talvolta possono riportare un motto. In particolare, i semi utilizzati nelle carte Trevisane, Triestine, Bresciane, Bergamasche e Trentine, sono estremamente simili a quelli dei mazzi arabi antichi, attualmente conservati al museo Topkap di Istanbul.
  • Seme spagnolo: rispetto ai semi italiani si notano i bastoni nodosi a forma di tronchi e spade più corte e dritte. Le coppe poi sono più elaborate mentre i denari rappresentano delle monete dorate. Il formato è basso e largo, qui si può notare il rimando alle “naipes” spagnole. Ad oggi questo seme è in uso nelle carte Piacentine, Siciliane, Napoletane, Romagnole e Sarde.
  • Seme tedesco: cuori, campanelli, foglie e ghiande. In Italia vengono utilizzate solo nella zona dell’Alto Adige.
  • Seme francese: Cuori, picche, fiori e quadri sono i semi utilizzati nei mazzi di carte Milanesi, Piemontesi, Genovesi e Toscane.

Proprio quest’ultima tipologia si è imposta come standard internazionale, ed è tutt’ora utilizzata per giochi iconici come Scala Quaranta, Ramino, Machiavelli, Bridge e Poker. Giochi universalmente amati, capaci di conquistare tutti, dagli anziani ai ragazzi, dalle persone comuni a personalità di spicco, dell’arte e dello spettacolo. Ben più recente è invece la nascita del Burraco, un gioco che deriva dalla famiglia della Pinnacola, che si è sviluppato intorno agli anni ‘40 in Sud America, per poi diffondersi in tutta Italia. Tutti gli anni al Campionato italiano, a coppie e a squadre, che si disputano nella ormai consolidata sede di Riccione, sono migliaia le iscrizioni: persone che, da tutta Italia arrivano per sfidarsi a Burraco. La F.I.BUR. (Federazione Italiana Burraco, ente organizzatore del Campionato) conta quasi 16000 tesserati. 45.000  i mazzi dedicati al Burraco venduti mediamente da Dal Negro ogni anno.

Carte da gioco

Il gioco si rinnova: Seme con Seme e Carte Cucù

Le carte tradizionali rimangono le più apprezzate ma ci sono novità capaci di riscuotere grande successo, anche tra i più piccoli. Seme con Seme, ad esempio, è un gioco di carte basato sulla memoria che contribuisce a sostenere i progetti di Medici con l’Africa Cuamm. Parte del ricavato derivante dalla vendita del gioco viene infatti devoluto a sostegno dei progetti di cooperazione sanitaria portati avanti in Africa dall’associazione. Le Carte Cucù invece, opera di Nicolino Farina su commissione di 7bello Cartagiocofilia Italiana APS, sono invece dedicate a Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura per il 2023. Disegnate a mano, come un tempo, per omaggiare la memoria storica delle due città, sono un recente ingresso nel catalogo Dal Negro destinata a divenire un tassello importante nel racconto delle due città, unite ora in unico gioco, nonostante da sempre bonariamente rivali.