Ammore e malavita: intervista ad Andrea D’Alessio, il Virgilio delle Vele
«Da X-Factor a guida turistica per le Vele di Scampia: intervista ad Andrea D’Alessio, il beatboxer napoletano che i Manetti Bros hanno voluto nel loro film Ammore e malavita»
È stato il film rivelazione del 2017, con un incasso di 1,4 milioni di euro soltanto nella prima settimana di uscita nelle sale. Ora si prepara a fare incetta di premi ai prossimi David di Donatello, dove ha ricevuto il più alto numero di candidature, 15 in totale, tra Miglior film, Miglior regia e Miglior sceneggiatura originale. Stiamo parlando di Ammore e malavita, il film di Marco e Antonio Manetti, meglio conosciuti come Manetti Bros, che dopo Song’e Napule tornano a girare nella città partenopea e realizzano un musical all’italiana, anzi alla napoletana, che va a ripescare i canoni della sceneggiata classica unendoli agli elementi tipici del musical moderno. In una raffinata operazione di fusione di generi che da sempre caratterizza i due fratelli, re indiscussi del cinema underground nostrano, i Manetti Bros mettono in scena una Napoli diversa da quella vista ultimamente, soprattutto in tv, ma anzi una città che sa prendere in giro se stessa.
Ribattezzato “Na Na Land”, Ammore e malavita fa della colonna sonora il suo punto di forza, scritta da Nelson e ancora una volta realizzata da Pivio e Aldo De Scalzi, che con i Manetti Bros hanno già collaborato per il pluripremiato Song’e Napule. Una colonna sonora che unisce le musicalità della tradizione R&B con quelle della musica popolare napoletana, riletta attraverso 15 brani (13 in napoletano e 2 in inglese), tutti disponibili su Spotify. Ecco perché, oltre alle voci dei protagonisti possiamo ritrovare anche tantissime quelle di artisti napoletani, come Franco Ricciardi, Raiz, Tia Architto e Pino Mauro.
Ma tra tutti spicca anche il giovane cantautore Andrea D’Alessio, protagonista di una delle scene più divertenti del film, forse la più memorabile. Napoletano, 26 anni, quasi due metri di altezza, barba lunga stile hipster ed una voce intensa e particolarissima, difficile da classificare e per questo ancora più interessante. Molti lo ricorderanno per aver partecipato ad X-Factor nel 2013, dove stregò tutti con il suo talento da beatboxer. Ma a cinque anni da quell’esperienza, Andrea è un artista da tenere d’occhio. In questi anni infatti il giovane cantante napoletano è passato dalle particolarissime cover (che si possono ascoltare sul suo canale YouTube) alle grandi collaborazioni con numerosi artisti italiani, come Mario Biondi, Arisa (che lo ha voluto nel suo tour), 99 Posse, Clementino, Ensi, Giuliano Sangiorgi, Ty1, Reset e Ntò. Fino al salto improvviso sul grande schermo con Ammore e malavita.
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Conoscevi già i Manetti Bros? Avevi visto qualche loro film?
Sì, già li conoscevo perché si sono occupati della regia di moltissimi videoclip di artisti italiani (tra cui gli 883 e Max Pezzali, Alex Britti, Piotta e Francesco Renga). Nel 2014, poi, ho visto Song’e Napule e ne sono stato completamente rapito. È da lì che ho iniziato ad approfondire il loro percorso. Non mi sarei mai aspettato che un giorno li avrei conosciuti nel verso senso della parola.
Come sei stato coinvolto nel film?
Un po’ per caso. Sono stati Antonio e Marco a contattarmi, tramite Instagram. Avevano visto delle mie cover e pensavano potessi essere giusto per una parte all’interno del loro film. Ho dovuto fare un provino perché, sebbene sapessi cantare, non mi ero mai affacciato al mondo della recitazione.
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La tua scena è tra le più memorabili (potete guardarla qui). In un certo senso è una specie di film nel film, una presa in giro a Gomorra e al fenomeno del Gomorresimo. Cosa hai pensato la prima volta che hai letto la sceneggiatura?
Ho pensato che fosse geniale, semplicemente geniale. Portare in giro dei turisti per le Vele di Scampia, eccitati all’idea di farsi derubare, è un’idea folle ma brillante. Tutto poi a ritmo di musica! Devo ammettere di aver avvertito una certa pressione perché si trattava del mio “debutto al cinema”. Ci tenevo a dare il massimo: sapevo che amici e parenti si sarebbero fiondati in sala.
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Nella scena interpreti “il Virgilio delle Vele”, come tu stesso hai chiamato il personaggio, un tour operator abbastanza minaccioso. È stato difficile immedesimarsi nel ruolo?
Non è stato difficile immedesimarsi perché l’intento dei Manetti e la caratterizzazione del personaggio è stata fin da subito molto chiara. L’incredibile ambientazione e il carisma degli altri personaggi di Ammore e malavita hanno reso tutto più credibile e mi hanno aiutato a calarmi nelle vesti di questo eccentrico personaggio. Sul set poi c’era una bella aria, mi aspettavo un clima più teso e invece è stato rincuorante essere circondato da registi come Marco e Antonio e dalla troupe.
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Parlando di musica, Scampia Disco Dance è un brano divertente ed orecchiabile, che non puoi fare a meno di canticchiare una volta uscito dal cinema. Come è stato il processo di creazione del brano?
Il momento musicale è stato fantastico, un momento di aggregazione puro. Il brano è divertentissimo e rappresenta a pieno la genialità di scrittura del film, ti posso assicurare che durante la fase di registrazione ci siamo divertiti molto! È stato scritto con Nelson, un autore eccezionale, e con Pivio e Aldo De Scalzi, due persone incredibili. Con loro ho avuto l’onore di collaborare anche alla realizzazione della colonna sonora de L’Ispettore Coliandro (serie tv realizzata sempre dai Manetti Bros).
Puoi dirmi qualcosa sulle riprese? La scena è coreografata, ma c’è stato anche spazio per l’improvvisazione?
Il giorno delle riprese è stato pazzesco. Non avevo mai messo piede su un set “attivo”, non avevo mai visto una cinepresa in azione a distanza così ravvicinata e mai visto dei professionisti all’opera. I Manetti hanno un modus operandi davvero coinvolgente e una capacità di mettere a proprio agio molto rara. Mi sono sentito al posto giusto nonostante sapessi di non appartenere a quel mondo. Delle coreografie si è occupato Luca Tommassini, un genio immenso che cura con passione ogni dettaglio. Quanto all’improvvisazione, per quanto riguarda la mia parte recitata i registi mi hanno dato delle direttive ben specifiche, ma mi hanno lasciato libero di improvvisare come meglio credevo.
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Dopo l’esperienza cinematografica in Ammore e malavita, Andrea è tornato alla sua musica, con un nuovo singolo intitolato Goodbye, di cui è autore e compositore, prodotto da Riccardo Onori e Christian Rigano, mixxato da Pino Pinaxa Pischetola e distribuito dalla Universal per la nascente etichetta BDP Media.
Goodbye (che potete ascoltare qui) è un pezzo autobiografico che dimostra le grandi capacità di questo “grande artista della voce”, come è stato definito da molti, un giovane talento che partendo dalla beatbox ha presto intrapreso un percorso di crescita musicale notevole. Ed a proposito di voce, Andrea ci rivela un suo ultimo desiderio…
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Tra i tuoi progetti futuri, ti piacerebbe lavorare ancora al cinema?
Mi piacerebbe davvero molto rimettermi in gioco. Il mio sogno nel cassetto sarebbe un film d’animazione. Sono sempre stato attratto dal mondo del doppiaggio. Fino a qualche tempo fa l’avrei ritenuto un desiderio irrealizzabile, ma a questo punto direi “mai dire mai”.
Potete seguire Andrea sul suo sito ufficiale e sulle sue pagine Facebook, Twitter e Instagram. Nell’attesa di scoprire se il suo debutto al cinema sarà stato in un film vincitore, non ci resta che sintonizzarci su Rai Uno il prossimo 21 marzo con i David di Donatello 2018. Noi ci saremo.
Serafina Pallante