Adalet
07 Gennaio 2019   •   Anita Atzori

Adalet: Chiunque può fare del suo ideale un progetto

«Adalet, il nuovo marchio di Fabrizio Corona. La linea più richiesta del momento spiegata dal suo brand manager Gianluca Gorgoglione, tra Made in Italy, libertà e voglia di giustizia»

Non è la prima volta che lancia una linea di abbigliamento, anzi in realtà questa sarebbe la seconda. Ma forse con una nuova consapevolezza. Adalet è il nuovo marchio d’abbigliamento di Fabrizio Corona, conosciuto da tutti come il re dei paparazzi. Già in passato con Corona’s aveva provato ad entrare nel mondo del fashion system, ma evidentemente non era ancora il suo momento. Stavolta, con una linea un po’ meno stravagante e dalla creatività più contenuta prova ad urlare il suo malcontento semplicemente con le parole. Come in realtà in qualsiasi occasione si dovrebbe fare, e in questo caso ci ha messo tutto l’impegno possibile. Habitué del gossip e delle bufere mediatiche stavolta fa un inversione di marcia e prova a stupire tutti con un marchio non poi così scontato.

Adalet si potrebbe pensare sia la solita trovata commerciale a prezzo stracciato, studiata a tavolino per influenzare le masse, e invece è proprio qui che dobbiamo ricrederci. Lanciata in un periodo non proprio favorevole dal fotografo più chiacchierato d’Italia, Adalet è sinonimo di giustizia in turco, un modo alternativo quanto originale di manifestare contro un diritto che non sempre viene esercitato. Adalet che in Turchia è stato simbolo di rivolta e di marcia quando un governo, che dovrebbe rappresentare e proteggere il popolo, ha scatenato una delle guerre più sanguinose degli ultimi anni. Erdogan, la sua politica e il suo odio. Adalet, la sua speranza, la sua rinascita. Così Fabrizio Corona, forse un po’ ispirato e per certi versi affascinato da questo movimento, manda in produzione una linea di abbigliamento Made in  Italy che ripercorre a pieno la libertà di espressione e manifestazione del pensiero. Certo direte voi “Detto da lui è poco credibile…” e magari avete persino ragione, ma la verità è che Adalet è un po’ per tutti. Adalet sono i carcerati sbattuti in cella senza prove certe, Adalet sono le persone in fila da vent’anni per una casa popolare, Adalet sono gli anziani maltrattati nelle case di riposo. Adalet sono gli operai pagati due euro l’ora, Adalet sono tutti gli italiani disoccupati o con una misera pensione. Adalet non è Fabrizio Corona ma chiunque si senta tradito dalla giustizia o più comunemente dallo Stato.

Variegato è l’assortimento di t-shirt, felpe, pantaloni e calze. Colori diversi, forme basic, ma sempre la stessa stampa. Una scritta che accomuna ogni capo e lo rende facilmente abbinabile con ogni prodotto dell’azienda. Bianco, nero, rosa, blu e rosso le tonalità predominanti della linea, alternate da leggeri camouflage e bande a vista. Per toglierci ogni dubbio e scoprire cosa si cela dietro il marchio più richiesto del momento, abbiamo fatto due chiacchiere col brand manager di Adalet Gianluca Gorgoglione, che ci ha spiegato le idee, i progetti e i motivi di questa linea. Un tour de force tra domande scomode e piccole curiosità che ogni appassionato di moda –  e di Fabrizio – forse avrebbe voluto chiedere. Una piacevole conversazione con una persona preparata, professionale e aperta al confronto. A voi il risultato!

Intervista a Gianluca Gorgoglione, brand manager di Adalet

ADALET, tante menti facili hanno attribuito questo nome al suo anagramma, forse collegandolo alle precedenti bufere mediatiche di Fabrizio Corona, ma in realtà è tutt’altro. Giustizia, questo il suo significato in turco. Perché questo nome?
Il termine Adalet proviene dalla lingua Turca e la sua traduzione è giustizia, equità, parità oppure uguaglianza. Tutti diritti dei quali, nella maggior parte dei casi giudiziari, Fabrizio Corona è stato privato. Nel tempo in carcere Fabrizio ha avuto modo di dedicarsi alla lettura e in particolare, allo studio di un movimento turco (ADALET yuruyusu, letteralmente “la marcia per la la giustizia”) sorto per contrastare la dittatura Erdogan, traendo da quest’ultimo l’ispirazione per il suo nuovo brand, che vuole rappresentare la ribellione propria di tutti coloro i quali sono stati vittime di ingiustizie . Appena uscito dal carcere, ci siamo incontrati, per studiare insieme ogni dettaglio di quello che oggi è uno dei brand più popolari e affermati in Italia. Il progetto Adalet ha richiesto un grande impegno e nulla sarebbe stato possibile senza la passione dell’eccezionale team che lo ha progettato e senza l’aiuto di Imprenditori come il Dott.Giovanni Santopaolo e del direttore commerciale Fabrizio Nunziata che ne hanno contribuito il lancio sul territorio italiano. In 6 mesi siamo entrati in 300 negozi.

Quando l’idea di creare un brand innovativo come questo? Aveva messo in conto oltre all’apprezzamento l’enorme carico di critiche nei confronti del Re dei Paparazzi per antonomasia?
Nei giorni successivi al lancio, il marchio ha ottenuto un grande consenso, molti, incuriositi dal nuovo brand, lo hanno apprezzato, almeno da quanto abbiamo potuto costatare dalle molteplici interazioni sulle nostre pagine Instagram. Le critiche – già poche – peccavano di fondamenta, animate probabilmente solo da invidia nei confronti della forte personalità di Corona. Di fatto è innegabile che la maggior parte dei progetti nati in casa Corona, oltre ad aver fatturato milioni, hanno offerto innumerevoli posti di lavoro. Ottimo risultato.

Una linea basic ma a tratti urban, chi potrebbe indossare un capo Adalet?
Si tratta di uno stile streeetwear, nonostante ciò il marchio soddisfa una clientela variegata. Uomo-donna dai 13 ai 55 anni. Il merito va al significato del progetto Adalet capace di incuriosire anche una fascia più alta di età.

Parliamo di moda. Dove viene prodotta la linea? Possiamo concepirla come vero Made in Italy?
La linea viene prodotta in Italia dalla Gielle srl e oggi rappresenta uno dei pochi marchi streetwear 100% Made in Italy. Il nostro progetto punta da sempre sulla qualità della manifattura italiana. Ad oggi già 135 persone lavorano per il marchio. Adalet e in futuro auspichiamo di aumentare il personale predisposto a questo progetto, impegnandoci anche nella ricerca di tessuti e tecniche innovative per garantire il meglio ai nostri clienti.

Chi disegna e progetta la linea di abbigliamento più chiacchierata del momento?
La linea è progettata da Fabrizio Corona e disegnata da Gaetano Arena, giovane design di 21 anni.

Una limited edition chiamata “All Eyez on Me”, qual è l’obiettivo?
Durante il mese di Novembre Corona ha occupato la scena del gossip per via della sua relazione con Asia Argento, così con tono irriverente e provocatorio, contro tutti coloro che l’hanno accusato di aver programmato a tavolino la nascita di questo rapporto, abbiamo deciso di creare l’edizione limitata “all ayez on me” in coerenza con tutto il programma Adalet, espressione degli ideali e delle esperienze di Fabrizio .

Prezzi competitivi, 49,90 euro per una felpa e sulla cinquantina i pantaloni. Trovata commerciale o prodotto adatto a tutte le classi senza distinzioni?
Vogliamo che i prodotti Adalet siano accessibili a tutti. Chiunque voglia può farsi espressione dell’ideale alla base del nostro progetto.

Progetti per il futuro? Adalet si estenderà anche ad altri settori?
Ad oggi contiamo 13 licenze (kids, costumi, intimo, cover, profumi, borse, cinture, occhiali, cappelli, alcolici, gioielli, accendini Clipper, scarpe) che per fine anno 2019 dovrebbero salire a 22. Abbiamo in serbo una collaborazione importante con un brand sportivo famoso a livello mondiale, che uscirà per gennaio 2020. Per il nuovo anno, è in programma inoltre l’apertura di 10 store Adalet nelle più grandi città italiane.

Anita Atzori