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25 Maggio 2018   •   Raffaella Celentano

Campagne pubblicitarie: ecco le migliori adv della moda made in Italy

«Grandi fotografi, testimonial d’eccellenza e nuove webstar… Ecco i protagonisti delle campagne pubblicitarie di maggior successo nel panorama fashion italiano»

Le vediamo praticamente tutti i giorni, e in molti affermano che ormai siamo completamente invasi dalla pubblicità… Ma quello che non tutti sanno è che le campagne pubblicitarie non sono tutte uguali, e alcune di esse possono trasformarsi in veri e propri capolavori dell’advertising. Che siano opera di grandi fotografi o di menti geniali del marketing, che si tratti di top model o volti meno noti, dietro una campagna pubblicitaria si nasconde un enorme lavoro che coinvolge molte persone. Essa, infatti, deve riflettere l’estetica della maison e non tradire la sua identità, deve far vendere un prodotto e, altro fattore importantissimo, deve conquistare il pubblico. Se riesce a soddisfare queste caratteristiche il gioco è fatto!

Ed ecco che alcune campagne pubblicitarie di moda sono diventate dei pilastri nel mondo della comunicazione, e vengono ancora riproposte come esempi da seguire per un lavoro eccellente. Vediamo quali sono questi capolavori pubblicitari che hanno fatto la storia del marketing e della moda Made in Italy

L’hanno chiamata la campagna che celebra le donne. Il fotografo di moda e ritrattista Mario Testino ha ritratto Irina Shayk, Ana Ivanović, Ella Mills e Dakota Johnson, quattro donne di successo in ambiti completamente differenti. La campagna è, poi, proseguita, coinvolgendo altre modelle e influencer. Un approccio innovativo che stravolge gli standard di comunicazione convenzionali. Infatti, la lingerie c’è, ma non si vede. Non si tratta, quindi, di pubblicizzare semplicemente il prodotto, ma di dare voce alla sensualità, il desiderio e la sicurezza delle donne Intimissimi.

Un innovativo progetto di comunicazione all’insegna dell’italianità e dello stile Made in Italy, con otto influencer come protagonisti: Dennis Mitch, Raphael Simacourbe, Roberto De Rosa, Paolo Stella, Giotto Calendoli, K.E Guerre, Ahmad Daabas e Ivano Marino. La nuova trovata del brand è un “diario italiano” presentato al Pitti Uomo di Firenze, volto a raccontare lo stile italiano attraverso un viaggio nei luoghi più interessanti del nostro Belpaese.

Il brand italiano è stato uno dei primi a raccogliere la sfida social, dedicando la sua campagna pubblicitaria per l’Autunno/Inverno 2014-15 alle web girls. La donna Patrizia Pepe è costantemente munita di tablet smartphone, e vive una vita intensa e attiva, ma non perde occasione di fotografare i suoi look migliori. Ecco, dunque, che arrivano i selfie pubblicati sui maggiori social network, con annessi commenti degli amici e del followers. Il web e i social si fondono con la moda, rendendo tutte le donne protagoniste indiscusse.

Per l’Autunno-Inverno 2013-14 i direttori creativi di Valentino, Pierpaolo Piccioli e Maria Grazia Chiuri, hanno scelto l’acclamato fotografo statunitense Terry Richardson. Famoso per le sue opere controverse (a volte censurate) e per il suo stile trasgressivo e provocatorio, Richardson ha lanciato una campagna pubblicitaria basata su colore, sensualità, artigianalità, femminilità e ribellione. Protagonisti assoluti erano i capi della collezione Rockstud, su sfondo neutro e tenuti in mano dallo stesso fotografo (lo si evince dai suoi tatuaggi messi in bella mostra). Insomma, niente volti famosi, a Valentino bastano sue nomi: il suo (ovviamente) e quello del fotografo.

Arriviamo ad una delle campagne pubblicitarie di maggior successo della storia della moda internazionale. Amata e odiata, acclamata e censurata, è il vero capolavoro dell’advertising italiano. Ognuno di noi ricorderà le immagini provocatorie di Benetton firmate da Oliviero Toscani, dal 1982 al 2000: bambini di differenti etnie, neonati, coppie omosessuali, baci improbabili, fino ad arrivare alle immagini altamente provocatorie di condannati a morte o malati di AIDS. Questo shockvertising ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali, e può essere considerato uno spartiacque tra un modello commerciale di fotografia pubblicitaria tradizionale e quello moderno: il protagonista non è più un oggetto, bensì un messaggio o uno stato d’animo capace di colpire il pubblico meglio di qualsiasi capo d’abbigliamento.

Raffaella Celentano