castagne estate di san martino
08 Novembre 2016   •   Snap Italy

6 luoghi in Italia dove raccogliere (e mangiare) castagne

Le castagne sono un frutto tipico del nostro periodo autunnale, buone da mangiare e belle da raccogliere.

L’autunno è la stagione del cambiamento. Le foglie dalle mille sfumature cominciano a cadere dagli alberi, creando un tappeto che diverte i più piccoli e lascia a bocca aperta i più grandi.
Ottobre e Novembre sono i mesi delle gite nei boschi, per raccogliere castagne e marroni, e nei paesi limitrofi per mangiarle. La castagna è tipica del periodo autunnale, chiusa nel suo riccio è l’ingrediente di molte ricette. Tutti, almeno una volta nella vita, saranno scesi nel bosco più vicino a casa per farne una bella scorpacciata, ma per i veri appassionati ci sono paesi e zone in Italia che producono castagne IGP o DOP, riconosciute anche a livello europeo. Si tratta non solo di tradizione ma anche di eccellenza della gastronomia, di paesaggi meravigliosi ma anche di una grande risorsa economica.

Attenzione! È illegale raccogliere castagne in terreni privati o comunque non adibiti alle passeggiate e alla raccolta libera. Per questo è bene sempre informarsi prima con le organizzazioni turistiche locali sul come, quando e dove le castagne possano essere raccolte.

Noi di Snap Italy abbiamo stilato per voi una lista di 6 luoghi distribuiti in tutta Italia dove andare a raccogliere ottime castagne, con la possibilità di mangiarle poi nelle rispettive fiere.

Scopriamoli insieme:

NORD

  • CUNEO: la castagna di Cuneo è la regina indiscussa nel ricco ricettario della cucina cuneese ed è oggetto di tradizione, così come l’albero che la produce, il castagno. È riconosciuta come prodotto IGP, ed è la migliore d’Italia quanto a gusto e dimensione. I castagneti che la producono devono essere situati in posizioni soleggiate e riparati dal vento, con raccolte da Settembre a Novembre. Sono molti i prodotti culinari a cui la castagna dà vita: oltre alle classiche castagne bollite o arrostite, abbiamo il rotolo di cioccolato con marroni e il “marron glacé”. Può essere impiegata anche in ricette salate, come arrosti di maiale e capriolo.
    Nel mese di Ottobre si celebra la tradizionale Fiera Nazionale del Marrone, giunta quest’anno alla 18esima edizione. Si tratta di un evento dove a trionfare è la qualità; centinaia di espositori riempiono per tre giorni le strade del centro storico, invadendo la città di profumi, colori e sapori. Oltre ai momenti esclusivamente enogastronomici, la Fiera offre ampio spazio anche all’artigianato d’eccellenza, a cui si affiancano laboratori didattici, iniziative culturali, proposte turistiche, mostre, spettacoli e concerti. Il tutto a base di castagne!
  • COMBAI: siamo in Veneto, e questa volta a sfiziare il nostro palato e il nostro olfatto, è il marrone di Combai. Coltivato sin dal Medioevo, è dolce, profumato e croccante. È un prodotto IGP. Le ricette che nascono da questo frutto sono svariate: crema di zucca e marroni, lasagne radicchio e marroni, sformato di marroni, torta de nos e marroni, sfogliata di marroni al rum. Molto famosa è la Festa dei Marroni, giunta quest’anno alla sua 72esima edizione. Coinvolge migliaia di persone, che vengono per visitare il paese e godersi meravigliose passeggiate immersi nella natura, tra boschi e castagneti. Nei pomeriggi del weekend, lungo le vie del paese, viene allestita la “Fantastica Via” che vede l’esposizione di lavori artigianali mentre nei vari borghi vengono allestiti spettacoli per bambini. Da un punto di vista culinario si possono degustare tantissimi prodotti tipici, ma a regnare sono indubbiamente i marroni, proposti sotto varie forme, tra cui anche la “combaiota”, la famosa birra di marroni.

CENTRO

  • MARRADI: scendiamo e ci spostiamo nel Centro Italia. Stavolta a catturare la nostra attenzione è il cosiddetto “Marron buono” di Marradi. Siamo in provincia di Firenze, il prodotto che troviamo è croccante, dolce, dalla polpa bianca, perfetto per caldarroste, marron glacé e per la tipica torta di marroni di Marradi. Ogni anno i marroni più belli sono esposti nella vetrina della Farmacia del Paese, dove sono indicati peso e provenienza. Anche in questo caso è la Sagra delle Castagne a cogliere l’attenzione di migliaia di visitatori. Si tiene tutte le domeniche del mese di Ottobre; gli stand per le vie del paese permettono di degustare i tortelli di marroni, la famosa torta, il castagnaccio, le marmellate di marroni, caldarroste e tanto altro. Ci sono poi prodotti tipici e artigianali da poter acquistare e “Il riccio”, ristorante self service dove si possono trovare piatti tipici della cucina marradese. A disposizione, inoltre, il tradizionale treno a vapore che collega Marradi a varie città limitrofe.
    Una piccola postilla, per gli amanti del trekking: Marrano ne è uno snodo fondamentale, ci sono molti sentieri interessanti per chi ama camminare in mezzo alla natura.
  •  VALLERANO: provincia di Viterbo, qui la castagna è DOP. È considerato un prodotto d’eccellenza del Lazio e come tale va protetto. La zona di Vallerano è particolarmente adatta alla crescita di castagne, coltivate già dal 1500. Il prodotto è gustoso, croccante, dalla polpa bianca, dolce, ideale per il consumo immediato, arrostita, bollita o come ingrediente per primi (zuppa) e secondi piatti (carne). Caratteristica anche l’essiccazione, che avviene nelle altrettanto secolari grotte di tufo. La raccolta avviene tra il 20 Settembre e il 10 Novembre. Anche qui, nel mese di Ottobre, si tiene ogni anno la tradizionale Festa della Castagna. Si possono consumare pasti nelle caratteristiche cantine scavate a mano nel tufo, con menù ricchi di prodotti tipici. Non mancano mercatini dell’antiquariato, caldarroste in piazza, gite con guide turistiche anche al castanificio, dove si possono osservare dal vivo le moderne tecniche di conservazione e produzione dei marroni. Gruppi folcloristici, esibizioni, artisti vari non fanno mai mancare l’atmosfera di allegria e spensieratezza all’interno del paese. Caratteristiche anche le vecchie cantine, dove venivano lavorate le castagne in passato.

SUD

  • MONTELLA: siamo scesi ancora, adesso la regione interessata è la Campania e il paese è quello di Montella. Le sue castagne sono un prodotto IGP e sono un vero e proprio culto. Di pezzatura media o medio-piccola, di forma prevalentemente tondeggianti, di sapore dolce e di gustosa croccantezza, a questi prodotti nel 2004 venne addirittura dedicata una canzone intitolata Castagna Monteddrese. La Sagra della Castagna IGP di Montella nasce nel 1977 ed è una celebrazione annuale di questo prodotto dai ricchi valori nutrizionali. Si svolge solitamente nei primi 10 giorni di Novembre. Anche qui tanti stand gastronomici, tanta musica e iniziative legate alla valorizzazione del folklore e dell’artigianato. Caratteristica la cerimonia di accensione dei bracieri e molto interessante il cosiddetto Museo della castagna. Struttura unica al mondo, al cui interno viene trattato l’aspetto agricolo/biologico  con forti approfondimenti sul prodotto, per poi arrivare al tema commerciale, evidenziando la dimensione internazionale del business e la grande esperienza ed evoluzione delle capacità di trasformazione e confezionamento del prodotto. Il tutto sfruttando tutti e cinque i sensi: vista, olfatto, udito, tatto e gusto.
  • ROCCADASPIDE: ancora Campania, questa volta in zona Cilento. Si tratta di un prodotto IGP che si distingue dagli altri per forma, dimensione e per le qualità organolettiche che ne permettono una migliore conservazione. Si tratta di castagne medio-grandi, con buccia di colore castano bruno, tendenzialmente rossastro, con striature scure poco evidenti, e seme bianco latteo, con polpa consistente, di sapore dolce, croccante e poco farinoso al palato. Da un punto di vista nutrizionale questa castagna è particolare per l’alta quantità di carboidrati e la bassissima quantità di proteine che contiene. È usata soprattutto per la produzione di marron glacés, marmellate e castagne al rum. Quest’anno si è svolta la 20esima edizione della Sagra della Castagna di Roccadaspide, che ogni anno richiama a sé circa 25.000 visitatori. Ogni sera è possibile degustare piatti a base di castagne e prodotti tipici del Cilento, oltre che sorseggiare ottimo vino. Si tratta di una festa popolare, antica e genuina; una ghiotta occasione che, gli amanti dello zucchero, non devono lasciarsi sfuggire per degustare, oltre alle caldarroste, un vasto assortimento di dolci a base di castagne. Nel corso della festa, che vede coinvolta l’intera comunità, si possono poi riscoprire antiche usanze come quelle dell’artigiano, curiosare tra stand e bancarelle, assistere all’esibizione di gruppi folkloristici.

Insomma, vi abbiamo convinti?

Chiara Rocca