vino in Italia
24 Ottobre 2019   •   Redazione

Vino in Italia: quanto se ne consuma nel Belpaese?

«Tra i paese leader per quanto riguarda la produzione, qual è la situazione del vino in Italia relativamente al consumo? Dati alla mano proviamo a rispondere.»

Con oltre 40 milioni di ettolitri all’anno, l’Italia copre un terzo della produzione globale di vino ed è senza dubbio fra i produttori più importanti del mondo. I vini italiani sono famosi ovunque e nel nostro italiano esistono alcune delle zone di più antica tradizione vinicola. L’italiano medio apprezza senz’altro il consumo regolare di un bicchiere di vino, ma l’immensa produzione del Paese lascerebbe pensare a un consumo altrettanto esorbitante. Noi non ci fidiamo e vogliamo conoscere la verità sul consumo del vino in Italia.

Considerando le diverse tradizioni e costumi propri delle varie regioni, abbiamo scoperto che la maggior parte del vino italiano viene prodotto per essere esportato, e non per consumo interno: i mercati di Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Giappone e altri ancora sono inondati di vino italiano. Andiamo a vedere nel dettaglio dove va a finire esattamente il vino prodotto in Italia.

vino in italia

La maggior parte del vino italiano va agli Stati Uniti

L’Italia si è qualificata come la maggiore produttrice di vino del mondo, sottraendo il primato alla Francia. Esportiamo vino in tutte le parti del mondo e molti dei nostri vini sono fra i più pregiati a livello internazionale. Stando alle cifre, gli americani risultano essere i maggiori consumatori di vino: 30,1 milioni di ettolitri nel 2015, contro i 27,2 milioni dei francesi e i 20,4 milioni degli italiani, vicini ai 20,5 dei tedeschi. Ovviamente, entra in gioco anche la popolazione complessiva dei vari Paesi (come vedremo più avanti): il consumo di vino pro capite dei cittadini americani non è comparabile a quello degli italiani.

Parlando dell’effettivo consumo di vino in Italia, le cifre possono risultare sorprendenti: quasi la metà della popolazione italiana non beve affatto vino e il consumo della bevanda è sceso del 20% dal 2008, primo anno di recessione economica e di netto declino nelle spese destinate ai prodotti di lusso.

Vino in Italia e non solo: i bevitori più forti sono gli andorrani

Tornando alle cifre relative ai consumi pro capite, molti non sanno che al numero 1 della lista c’è un Paese che non figura affatto fra i maggiori importatori e consumatori. Si tratta del piccolo Principato di Andorra: nel 2014, il Wine Institute ha riportato che gli abitanti di questo Paese hanno consumato complessivamente 3,9 milioni di ettolitri di vino. Una cifra impressionante, se si pensa che il numero di abitanti non arriva a 70.000, e che una parte di essi è troppo giovane per bere alcolici. Facendo un rapido calcolo, viene fuori che l’andorrano medio consuma ben 76 bottiglie di vino all’anno. Al secondo posto troviamo nientepopodimeno che Città del Vaticano. A seguire, Croazia, Portogallo e Francia. Come si può facilmente notare, l’importazione o la produzione di vino non corrispondono al suo consumo.

vino in Italia vino in Italia

Qual è la situazione per quanto riguarda altri vizi, come il tabagismo?

Paesi come Serbia, Grecia, Indonesia e Cina ospitano oggi più del 60% dei fumatori del mondo, ma è di nuovo Andorra a detenere il primato: ben 6400 sigarette a persona ogni anno. Gli italiani, invece si piazzano nella media, con una media di 1500 sigarette pro capite all’anno, non dissimile da quella di Spagna, Svizzera e Paesi Bassi. La situazione con il gioco d’azzardo è un po’ più preoccupante: l’Italia si situa al quarto posto per le perdite economiche annuali derivanti da questa attività. Numeri così alti sono facilmente spiegabili pensando al clima generalmente favorevole al gioco d’azzardo, con un importante mercato di scommesse online. Esistono centinaia di casinò online a disposizione dei giocatori italiani. Tuttavia, il divieto alle pubblicità di gioco d’azzardo correlato al Decreto Dignità potrebbe influenzare queste cifre, ammesso che non lo stia già facendo.

Insomma, la cultura del tabagismo è in declino nella maggior parte dei Paesi sviluppati del mondo, mentre l’Italia deve fare i conti con i suoi numerosi giocatori d’azzardo patologici e alle perdite di denaro correlate al gioco. Quanto al vino, invece, è lecito affermare che potremo continuare a goderci indisturbati i nostri eccellenti prodotti ancora per parecchio tempo.