24 Ottobre 2019   •   Sara Giannessi

Cosa vedere tra le meraviglie della Galleria Borghese

«Cosa vedere alla Galleria Borghese di Roma? Dopo la visita allo GNAM, rimanendo nella verde cornice di Villa Borghese, continua la scoperta delle meraviglie dei musei di Roma alla Galleria Borghese.»

Dopo esser stati allo GNAM vi portiamo alla scoperta di un altro luogo magico, immerso anch’esso nella magnifica cornice offerta da Villa Borghese. Parliamo ovviamente della Galleria, dove tra Caravaggio e Bernini troverete opere simbolo dell’arte italiana, la cui bellezza non ha davvero età. Perciò, senza indugiare ulteriormente, vi portiamo alla scoperta di cosa vedere alla Galleria Borghese di Roma, altro luogo magico della Città Eterna.

Storia e piccole curiosità

Prima ancora di capire cosa vedere alla Galleria Borghese, un piccolo appunto scontato ma necessario sulla storia della villa. Come si intuisce dal nome, la villa apparteneva alla famiglia Borghese, e fu costruita insieme al parco che oggi porta il nome di Villa Borghese. Come riporta il sito della Galleria, il primo nucleo della collezione fu iniziato dal cardinale Scipione, nipote del primo pontefice della famiglia Borghese appunto. Fu proprio questo cardinale uno dei primi committenti del Bernini, e questo spiega l’alto numero di opere dello scultore raccolte nella Galleria. Dalla creazione degli Uffizi di Firenze aveva preso il via a un nuovo tipo di collezionismo, non più di “arredamento” ma di esposizione. Ma comunque lo scopo del mecenatismo rimaneva la celebrazione della potenza del committente. Il cardinale Scipione Borghese fu un ottimo mecenate: fu lui infatti che commissionò a Bernini il Ratto di Proserpina e Apollo e Dafne.

cosa vedere alla galleria borghese

Sorte diversa toccò invece alle opere di Caravaggio. Nell’epoca dei papi è un periodo che ha prodotto a Roma opere meravigliose. Ma l’arte era anche fonte di potere, e metteva in gioco meccaniche controverse. Le opere di Caravaggio vennero infatti confiscate al proprietario originale, il Cavaliere d’Arpino presso cui Caravaggio aveva svolto l’apprendistato.

Altra pratica molto diffusa era quella dei falsi d’autore. Erano opere copiate da altri artisti, solitamente molto celebri, eseguite però da pittori esperti, che rendessero indistinguibile l’originale dalla copia. Alla Galleria ad esempio è conservata la Leda con cigno, di dubbia attribuzione, ma sicuramente copia di una tavola di Leonardo da Vinci. Della Leda di Leonardo però a oggi non rimangono che bozzetti, mentre grazie all’opera del cardinale il falso d’autore è arrivato fino a noi. Per il resto non ci sono dubbi: Caravaggio e Bernini sono i nomi più importanti che attirano al museo. Ma andiamo a scoprire nel dettaglio cose vedere alla Galleria Borghese.

Quali opere vedere alla Galleria Borghese: Gian Lorenzo Bernini

La Roma adornata dalle mani del Bernini”, cantava un rapper romano. Giustamente eletto a nome simbolo del Barocco italiano, Gian Lorenzo Bernini ha riempito Roma di statue e architetture piene di movimento. Opere in grado di stupire qualsiasi spettatore per la loro bellezza. Era appunto questo lo scopo del Barocco: creare opere d’arte semplicemente Belle, meravigliose. Alla Galleria Borghese sono preservati alcuni dei suoi capolavori.

cosa vedere alla galleria borghese

Impossibile non soffermarsi sulle superfici levigate e sui corpi estremamente plastici delle sue opere. Che siano le dita di Plutone che affondano nelle carni di Proserpina o gli arti di Dafne che si trasformano in corteccia, la capacità del Bernini di modellare il marmo a immagine e somiglianza della realtà è strabiliante. Apollo e Dafne e il Ratto di Proserpina vengono dalla mitologia romana, come anche le figure di Enea, Anchise e Ascanio. Il David invece viene dalla tradizione biblica dell’Antico Testamento.

Le opere di Antonio Canova

Altro scultore di grande fama ospitato alla Galleria Borghese è Antonio Canova, con la sua statua di Paolina, sorella di Napoleone Bonaparte, andata poi in sposa a un Borghese. Napoleone infatti aveva già commissionato a Canova un proprio ritratto in stile imperiale quanto era console, e probabilmente fu anche su suo suggerimento che il cognato si rivolse allo scultore per realizzare il regalo di nozze. Napoleone lasciò però un’impronta ben più visibile sul museo. La Galleria non fu infatti risparmiata dal prelievo di opere d’arte trasferite in Francia che mise in atto durante la sua discesa in Italia.

Paolina Borghese, Antonio Canova, Galleria Borghese

Cosa vedere alla Galleria Borghese: Tiziano e Raffaello

Ospitati rispettivamente nella sala 8 e nella sala 9, Tiziano e Raffaello sono altri due grandi nomi della storia dell’arte italiana che trovano posto nella Galleria. Di Tiziano si trova lo struggente Cristo Flagellato e Amore sacro e Amor Profano, emblema dell’umanesimo di Tiziano e della forte carica simbolica e intellettuale delle sue opere. Ogni elemento del quadro infatti sta lì a rappresentare allegoricamente un aspetto della concezione di Tiziano dell’amore.

Di Raffaello Sanzio invece emblematico è il ritratto della Dama con liocorno. Esemplare del concetto rinascimentale di arte, l’opera rappresenterebbe Santa Caterina. Il che spiegherebbe anche la presenza dell’unicorno, considerato simbolo di purezza in quanto si avvicinava solo alle ragazze vergini.

Le opere di Caravaggio

Arriviamo infine alla sala dedicata a Caravaggio, la sala del Sileno. In una così alta concentrazione di opere del Caravaggio, l’invito è quello di ammirare le opere e di capirne in senso attraverso lo sguardo del pittore. Caravaggio era infatti un uomo del popolo, e da questo non volle distanziarsi ma anzi ne fece prima fonte di ispirazione per le sue opere, allontanandosi invece da quella idealizzazione piatta di personaggi. Altri elementi come la perfetta resa della luce e dei colori sono poi evidenti a tutti.

La Galleria Borghese è forse uno dei più bei musei di Roma, sicuramente il più baroccamente meraviglioso.

Sara Giannessi