vini italiani più premiati
23 Marzo 2018   •   Redazione

Vini italiani più premiati: i 5 che avete assaggiato per forza

«Gentleman (Class Editore) ha stilato una classifica dei vini italiani più premiati. Quali saranno? Li avrete mai provati? Un indizio: vengono tutti da regioni diverse. Una gara durissima, in cui abbiamo selezionato cinque dei vini italiani più premiati»

Il criterio di assegnazione del titolo è stato stabilito da Cesare Pillon – decano tra i critici di vino – incrociando giudizi e rating delle maggiori guide italiane e di alcuni siti internazionali come Wine Advocate, James Suckling, Vinous.com e Wine Spectator. Questi siti sono tutti accreditati per quanto riguarda la valutazione dei vini provenienti da tutto il mondo. Quando è stato necessario le valutazioni sono arrivate a voti centesimali. Ma vediamo ora i cinque vini italiani più premiati, a partire dal quinto posto per poi risalire verso il podio.

5) Amarone della Valpolicella Classico 2009 (Veneto), 570 punti

Dal colore rosso rubino scuro con riflessi granato, questo vino veneto conquista la quinta posizione della classifica grazie al suo sapore importante e strutturato. Da abbinarsi con brasati e stracotti e sicuramente perfetto per accompagnare la tradizionale polenta. Col titolo di re tra i vini veronesi, l’Amarone della Volpicella prende corpo sempre dalla stessa uva delle stesse valli venete. L’uva alla base di questo vino viene lasciata appassire appositamente a gennaio e febbraio e poi vinificata in primavera. Il risultato è un passito secco di rara bontà.

4) Sodi di San Niccolò 2013 e Bolgheri Sassicaia 2014 (entrambi Toscana), 572 punti

Al quarto posto troviamo due vini a pari merito. E come poteva essere altrimenti, essendo entrambi toscani? Il Sodi di San Niccolò 2013 è un vino dalle note lievemente speziate e fruttate, con punte di balsamico e floreale. Di colore rosso rubino con riflessi granati è perfetto per affiancare salumi e carni sapide, ottimo anche con formaggi aromatici e saporiti. E non è nemmeno la prima volta che si trova nella Top 100 di Wine Spectator! Viene vinificato in acciaio e lasciato maturare anche fino a trenta mesi. Resta ottimo anche dopo molti anni dalla vendemmia.

E il Bolgheri Sassicaia 2014? L’altro grande toscano da il meglio di sé abbinato con secondi piatti raffinati a base di carne rossa o cacciagione. Ottimo anche con grigliate, filetti e arrosti di manzo e con tutti i piatti tipici della tradizione toscana a base di cinghiale. Resta uno dei più famosi vini italiani al mondo e rimane in barrique ad affinarsi per ben 24 mesi. Al naso richiama il profumo di frutti rossi e frutti di bosco con punte di erbe aromatiche e mandorle tostate.

3) Primitivo di Manduria ES 2015 (Puglia), 572.5

Il Primitivo di Manduria colpisce innanzitutto per il profumo che emana. Note avvolgenti che richiamano confettura, spezie orientali e frutta matura allo stesso tempo. E non si lascia mancare nemmeno una traccia sgrumata col soffio alcolico bilanciato sapientemente dall’acidità definita e dalla freschezza inaspettata. Da abbinate a praticamente tutti, da il meglio di sé accanto a grandi piatti di carne rossa cotta in ogni modo. Generoso e ampio al gusto, questo vino è in grado di coniugare intensità ed eleganza in un connubio unico nel suo genere.

2) Montiano 2015 (Lazio) e Torgiano Rosso Rubesco Vigna Monticchio Riserva 2012 (Umbria), 575 punti

Al secondo posto ci troviamo di fronte a un’altra situazione di parità. Ed entrambi meritano il secondo posto tra i vini italiani premiati maggiormente. Partiamo col celebre Tannico laziale. Questo vino ha l’odore dolce per eccellenza: note di vaniglia si mescolano con confettura, spezie dolci e saporiti frutti rossi. Il sapore elegante e la persistenza gustativa di questa specialità lo rendono l’accompagnamento perfetto per ogni genere di carne, in particolare il brasato. Prodotto di punta Falesco, questo vino nasce da uve di merlot piantate in una terra che tradizionalmente vede fiorire uva per i vini bianchi. Morbido, equilibrato, godibile al massimo, viene giustamente considerato uno dei vini italiani più premiati e più innovativi nel campo dei rossi.

Che dire dell’umbro Rubesco Vigna Monticchio? Ancora una volta parliamo di un vino di alta classe da abbinare a carni e formaggi, in particolare a tutta quella che è la cucina più raffinata internazionale. Il profumo è articolato, richiama mora e marasca, la violetta e alcune spezie, con un tocco di mentolato. Al gusto risulta fruttato e balsamico al punto giusto, morbido e vellutato ma persistente in bocca. Negli ultimi anni questo vino si è imposto sulla scena dei migliori vini italiani con ritrovato vigore e sempre mantenendo armonia ed equilibrio, tratti distintivi per eccellenza. Il suo nome deriva dal latino rubescere, arrossire.

1) San Leonardo 2013 (Trentino), 576 punti

Eccolo, è lui. Il primo classificato tra i vini italiani più premiati arriva dal profondo nord, precisamente dal Trentino. Cos’è esattamente che fa di lui il primo? Sicuramente rientra tra i vini mitici italiani, tra i più premiati in assoluto. Un mix tra sogno e tradizione, questo vino ha la capacità di trasmettere in maniera unica ciò che è il territorio da cui proviene. Elegante, possente, gustoso, il primo classificato rimane delicato all’odore. E delicato non significa semplice: assaggiandolo si viene trascinati in un vortice di sapore che comprende spezie e tabacco, prugne e ciliegie sposate per creare un gusto articolato. Il sapore e l’ampiezza offerta da questa eccellenza dell’enogastronomia italiana caratterizzano l’alta qualità di questo vino.

E voi? Quali di questi vini avete avuto la fortuna di provare?

Ilaria Roncone