Val di Noto
29 Agosto 2018   •   Snap Italy

Val di Noto, mettersi in viaggio alla scoperta dello stile Barocco

«La val di Noto comprende alcune delle città della Sicilia che nel 2002 sono state riconosciute Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.»

Il nostro itinerario di oggi è nella Val di Noto (sito turistico) o Vallo di Noto. Il suo nome deriva dal fatto che un tempo era una circoscrizione amministrativa che si è occupata della giustizia e anche delle milizie del Regno delle due Sicilie. La zona comprendeva l’area sud-orientale siciliana, precisamente quella della provincia di Ragusa, di Siracusa e parte delle province di Catania, di Enna e di Caltanissetta.

Ragusa

Questo nuovo viaggio, infatti parte proprio da Ragusa, prima delle città comprese nella Val di Noto. È il settimo comune della regione per popolazione e terzo per superficie; definita la “città dei ponti” per la presenza di tre strutture di grande valore storico, la città racchiude dentro di sé tantissimi tesori che raccontano l’arte barocca, come ad esempio il Duomo di San Giorgio: la chiesa antica che sorgeva all’estremità est dell’abitato, dove si trova ancora l’antico portale, è stata riedificata al posto della chiesa di San Nicola grazie all’architetto Rosario Gagliardi, di cui ancora si conservano le tavole originali. All’interno si trovano le statue del Gagini, oltre che l’Organum Maximum, capolavoro composto da 3368 canne; sopra le porte laterali sono conservati i due simulacri che vengono portati in processione per le strade durante la festa patronale di San Giorgio: la statua del Santo a cavallo, opera dello scultore palermitano Bagnasco, che la realizzò nel 1874, e la grande cassa-reliquiario in lamina d’argento sbalzata.

Siracusa

Capoluogo della Sicilia, che si trova sempre all’interno della Val di Noto; tra i suoi pregi ha quello di avere un centro storico in totale stile barocco, ricostruito così dopo il violento terremoto del 1693. Una piccola curiosità: durante la Seconda Guerra Mondiale è stato firmato a sud-ovest di Siracusa, in contrada Santa Teresa Longarini, l’armistizio che sanciva la cessazione delle ostilità tra il Regno d’Italia e le forze alleate degli anglo-americani, passato alla storia come l’armistizio di Cassibile. Tra le tante opere presenti nella città vi consiglio di soffermarvi davanti al punto in cui sgorga la Fonte Aretusa, in Piazza Archimede. È una sorgente d’acqua dolce a pochi metri dal Mar Ionio, che nel tempo ha cambiato molte volte il suo aspetto, venendo circondata da grosse fortificazioni; la mitologia greca narra che Alfeo era innamorato dell’avvenente ninfa Aretusa, che non ricambiava il sentimento e fuggiva da lui; un giorno chiese aiuto alla dea Diana che la trasformò in un’oasi lussureggiante sulle coste dell’isola di Ortigia.

Per i più avventurosi, poi, consiglio di approfondire la conoscenza della Val di Noto arrivando all’interno del Parco Archeologico di Neapolis e di soffermarsi davanti all’Orecchio di Dioniso, chiamato così da Caravaggio; oppure di scoprire la Via dei Sepolcri e di visitare la presunta Tomba di Archimede, “presunta” poiché il periodo e il luogo dello scavo in realtà non coincidono con ciò che si racconta sull’uccisione e sulla sepoltura del famoso matematico: egli infatti, secondo Cicerone, fu sepolto a sud di Siracusa, forse nei pressi del fiume Ciane, ma la perdita della tomba originaria e la tradizione formatasi nei secoli hanno consacrato questo sito come simbolica tomba del più noto tra gli antichi siracusani.

Noto

Concludiamo il nostro breve viaggio all’interno della Val di Noto con il primo comune siciliano e il quarto italiano per estensione, definita Capitale del Barocco, che nel 2002 è diventato Patrimonio dell’Umanità per l’UNESCO grazie allo splendido centro storico. Di rara bellezza il Palazzo Ducezio, palazzo del municipio progettato da Vincenzo Sinatra nel 1746, ispirandosi ad alcuni palazzi francesi del XVII secolo; la facciata è caratterizzata da venti arcate sorrette da colonne con capitelli ionici nella sezione inferiore e da tredici finestroni rettangolari nella sezione superiore. All’interno non dimenticatevi di visitare la Sala degli specchi, un salone arredato con mobili in stile Luigi XV e grandi specchi scolpiti dall’avolese Sebastiano Dugo. Uscendo da Noto e proseguendo verso sud, merita una sosta la Riserva naturale di Vendicari. Divisa tra pantani, saline, spiagge e reperti storico-archeologici di rilievom al suo interno sorge la Torre Sveva, costruita da Pietro d’Aragona nel XV secolo.

L’area del Val di Noto è nota ai più anche per l’ambientazione della fiction televisiva del Commissario Montalbano. In effetti le più importanti location usate per le riprese cinematografiche sono Scicli, Ragusa Ibla, Donnalucata, Punta Secca e il Pisciotto a Sampieri.

Argia Renda