Taranto
02 Maggio 2016   •   Snap Italy

Taranto: il primo maggio del riscatto

«Il primo maggio è come parola magica che corre di bocca in bocca, che rallegra gli animi di tutti i lavoratori del mondo, è parola d’ordine che si scambia fra quanti si interessano al proprio miglioramento»

La festa del lavoro viene festeggiata in tutto il mondo, o quasi, per ricordare e celebrare le battaglie e le rivendicazioni operaie, in particolare una, quella volta alla conquista dell’orario di lavoro quotidiano.Negli anni le rivendicazioni operaie però sono cambiate, si sono trasformate e hanno avuto connotazioni diverse. Chi ha paura di perdere il posto di lavoro, chi chiede un orario più flessibile, chi si sente costretto nel silenzio, chi ha paura per la propria salute.

Il 1 maggio diventa espressione di queste paure e diventa momento sociale di condivisione, sia dei problemi che affliggono i lavoratori sia di gioia espressa attraverso la musica. La celebrazione più famosa è quella del “Concertone” che si tiene ogni anno a Roma in Piazza San Giovanni ma da qualche anno c’è un altro concerto che si sta facendo strada prepotentemente: quello di Taranto, organizzato dal Comitato Cittadini Liberi e Pensanti, nata dal bisogno di esprimere il proprio dissenso verso la condizione degli operai tarantini che sono costretti a scegliere tra Lavoro e Salute.

Ieri siamo stati a Taranto e abbiamo condiviso le emozioni che operai, studenti, personalità dello spettacolo e attivisti hanno espresso sul palco. La particolarità dell’evento non sta solo nella sua ragion d’essere, ma anche nel modo in cui questo viene organizzato: infatti l’evento è finanziato interamente dalle donazioni e dall’impegno di chi ci lavora. Gli stessi artisti non prendono contributi economici per la loro presenza, il che impreziosisce la loro performance sul palco, eseguita con cuore e sentimento nei confronti dei cittadini tarantini.Non solo gli artisti nazionali, se vogliamo i big dell’evento, ma anche band e artisti locali hanno contribuito all’evento con la loro musica, come gli OrchestraMancina che ai nostri microfoni hanno detto: « il colpo mancino peggiore che questa città ha subito è la violenza, ma è dalla coscienza popolare che tutto questo deve cambiare, dai cittadini, e il primo maggio pian piano ci sta riuscendo. I ragazzi hanno creato non solo questo evento ma un’intera settimana di riconversione per la città fino ad arrivare all’uno maggio; spero che l’anno prossima ci sia un mese e tra due anni sei mesi di riconversione per donare a questa città il rispetto che merita»

Un messaggio di speranza da parte di chi la città la vive e che ha scelto una strada diversa dimostrando che è possibile, una scelta che ha trasformato un operaio ILVA in un musicista.Energia, divertimento e impegno sociale sono stati i valori espressi dai Terraross che nascono con l’intento di riportare in auge le tradizioni musicali del sud diventando il Gruppo Ufficiale di Terra Jonica: « un’energia pazzesca, nonostante il tempo, è stata sprigionata. Sono i cittadini che hanno dato energia a noi, ci hanno coinvolto, questa deve essere un’energia di speranza che deve essere liberata tutti i giorni per cambiare le cose. Questo è il messaggio che vogliamo trasmettere ed è il messaggio dei Cittadini Lavoratori Liberi e Pensanti, un messaggio in cui bisogna credere, ogni giorno, un messaggio positivo, sempre e comunque». Questa speranza è il messaggio che si vuole trasmettere, un’altra strada è possibile, è una scelta reale e concreta. Michele Riondino, organizzatore dell’evento dice: «può esserci un sistema economico fondato sul turismo, sul settore terziario, anche sull’industria ma che rispetti le regole, che rispetti i lavoratori. Se non possono convivere ambiente e lavoro una delle due deve morire. Se io dovessi scegliere opterei per l’ambiente, perché preferisco impegnarmi a trovare una soluzione professionale piuttosto che rinunciare alla mia salute»

Il primo maggio è stato sopratutto un momento di condivisione di idee, tra musica e interventi di persone che combattono contro gli abusi e che cercano di far prevalere il senso di umanità su ciò che ci circonda. Tra i più attesi quello con Yaris Varoufakis, ex ministro delle finanze del primo governo Tsipras, il quale ha detto: «il futuro dell’Europa è la capacità di combinare tecnologia, lavoro e ambiente e la creazione di un network di collaborazione internazionale»

Come sapete noi parliamo di Italia e sopratutto di ciò che è positivo, questo primo maggio è sopratutto qualcosa di bello, un messaggio di speranza e di cambiamento per questa città che può diventare simbolo di rivalsa. Roy Paci, tra gli altri organizzatori e promotori del concerto, a tal proposito ci ha detto: «questo concerto mette le basi per la costruzione di una vita sociale migliore, e basta farlo informando. I media parlano troppo spesso di ciò che succede fuori dall’Italia e parla poco di ciò che succede qui. Questo evento è un megafono enorme che ha come obiettivo quello di far vedere il bello che c’è di questo posto. La musica diventa veicolo di messaggi importanti, momenti di “Toda Joia”, di rivoluzione interna:la vera rivoluzione è la consapevolezza»

Verso le 19 cominciano ad arrivare i primi big sul palco tra cui la cantautrice Levante che ha regalato una bellissima performance. Tra i suoi successi sicuramente verrà ricordato “Alfonso”, pezzo nel quale la cantante parla del disagio che si prova ad una festa alla quale non si vuole partecipare. Quella di Taranto è una festa ma l’artista ha voluto esserci : «queste sono le vere feste, quelle di partecipazione, quelle reali, quelle sincere. Questa festa l’ho vissuta con grande entusiamo, non potevo desiderare nient’altro che questo. Ho ricevuto un calore pazzesco, ho cantato per loro, ho cantato per me e spero che Taranto abbia la sua rivincita, quella dei buoni». I cantanti e gli artisti parlano del pubblico, del calore che gli viene trasmesso, Renzo Rubino dice: «il vero spettacolo non è sul palco, il vero spettacolo sono loro. Taranto diventerà un simbolo di rinascita, di rivoluzione. A questa città hanno rubato il tramonto, hanno rubato l’orizzonte ma se i giovani vanno via qui non rimane nulla. Bisogna andare via per poi tornare e trasmettere ciò che si è imparato». Niccolò Fabi, uno degli artisti più attesi, ha detto: «quando dietro ad un concerto c’è una grande motivazione, sentita da tutti, da chi organizza, da chi guida il pullmino, da chi vende la birra e i panini, chi suona, chi ascolta è allora che esiste il concerto, quello vero, quello che lascia un segno, un sentimento di speranza a chi non ce l’ha»

Nella serata si sono susseguiti artisti come Niccolò Fabi, Daniele Silvestri, Litfiba, Teatro degli Orrori, AfterHours e I Ministri, tutti hanno donato grande energia e hanno ricevuto grande partecipazione da parte del pubblico che, come in una moderna Woodstock, hanno cantato a squarciagola ballando nel fango. Ma la musica è passata in secondo piano, è stato solo un veicolo per sensibilizzare i cittadini. Gli interventi sono stati molti e tutti con un preciso messaggio. Dai genitori di Giulio Regeni al sindaco di Lampdusa, dai lavoratori dell’associazione Cittadini Lavoratori liberi e pensanti a Yaris Varoufakis. Tutti avevano un messaggio comune, quello di rivalsa e di coscienza sociale, quello di amore per il prossimo e riscoperta della propria umanità. Un primo maggio, quello di Taranto, che non è spinto dalla voglia di divertirsi ma dalla voglia di esserci. Perché se è vero che tante gocce fanno un mare allora ieri c’era un oceano formato da persone che vogliono riscattarsi, che vogliono cambiare le cose, che vogliono vivere in un posto migliore e che vogliono avere la possibilità di rimanere nel proprio luogo di origine.

Lorenzo Bianchi  ( Tarantino )

Photo: Elisa Toma