15 Maggio 2015   •   Snap Italy

Pinsa romana, la vera alternativa alla nostra amata pizza!

«Digeribilità, gusto e qualità questi sono i punti vincenti della pinsa Romana»

Sapevate che la pizza (a proposito, se siete a Venezia e volete qualche consiglio date un’occhiata qui), da sempre simbolo della cucina italiana, ha da qualche anno una rivale? Nel 2001 è nata la pinsa, geniale riproposizione della pizza, ideata da Corrado Di Marco, discendente di un’antica famiglia di panificatori romani. Le caratteristiche della pinsa hanno permesso a questo nuovo prodotto di imporsi sia nella ristorazione che nei panifici, contrastando così la tradizionale pizza, già rivisitata in molte (forse troppe) versioni, dalla romana alla napoletana, dalla pizza cotta a legna a quella cotta nel forno elettrico.

Il numero dei locali in cui è possibile degustare la pinsa è in vorticosa crescita negli ultimi anni e solo a Roma sono più di 50 i locali nei quali è possibile sperimentare questa gustosa novità, tra questi ce ne sono alcuni degni di essere segnalati ai nostri lettori: Rigatoni, Domus Pinsa (FB), Chalet Squisito, Pinsa del grillo (sito ufficiale), Pinsa e buoi dei… (sito ufficiale) e La Pratolina.

Il successo della Pinsa è talmente grande che da qualche tempo ha contagiato anche il settore dello street food, infatti sempre nella Capitale è possibile trovare diversi locali che offrono “Pinsa da passeggio”, tra i migliori troviamo Magnifico Eat dove vengono servite anche delle pinse di dimensioni ridotte, poi c’è Pinsa Re (sito ufficiale), una catena che offre anche la soluzione Take Away, ed infine PinsereLa Pinsa nel tagliere (FB), vere e proprie pinserie al taglio.

Abbiamo intervistato Alberto Di Marco, che insieme al padre si occupa di far conoscere qualità ed eccellenza italiane nel mondo.

Cos’è la Pizzasnella?
La nostra azienda produce dal 1980 farine speciali per pizza, e una delle caratteristiche che ci ha sempre contraddistinti è la forte spinta innovativa dei nostri prodotti che vengono sempre costruiti tenendo come valore principale la qualità. Nel 1981 nasce la linea Pizzasnella, in quegli anni la pizza era un prodotto scarsamente digeribile e realizzato con aggiunta di zuccheri e grassi all’interno dell’impasto che rendevano la pizza un alimento con un apporto calorico estremamente rilevante. La linea Pizzasnella nasce con l’obiettivo di realizzare un prodotto leggero, grazie ai grani di alta qualità e a lunghe lievitazioni di almeno 48 ore, e soprattutto con un minor apporto calorico.

Come nasce la pinsa?
La Pinsa nasce nel 2001 da un idea di mio padre, Corrado Di Marco, che poi ha registrato il marchio a livello comunitario nel 2002. Era un giorno di giugno, mio padre venne da me e mi disse: «Voglio fare una rivoluzione nel mondo della pizza, non la farò più rotonda ma ovale e la chiamerò Pinsa». Dopo alcuni attimi di perplessità da parte mia, lui disse una frase che da quel giorno mi è rimasta impressa e che porterò sempre come insegnamento nella mia vita: «Non navigare mai nel mare dove navigano tutti, altrimenti affoghi come tutti gli altri». Ovviamente dietro quelle frasi c’era uno studio che lui portava avanti da tempo, non bastava infatti fare una forma diversa e dargli un nome diverso altrimenti non saremmo andati da nessuna parte, bisognava creare qualcosa di davvero diverso e che andasse a colpire (in senso positivo ovviamente) non il nostro cliente diretto, cioè il pizzaiolo, ma il consumatore finale.

In cosa il vostro prodotto si distingue dalla classica pizza?
Gli aspetti sono molteplici. Il mix di farine di alta qualità composto da frumento, farina di soia, farina di riso e pasta madre essiccata, tutto ciò rigorosamente Ogm free. Un altro aspetto importante riguarda l’impasto, infatti meno farina si usa e più buona viene la pizza. Questa è la pura verità, l’acqua ha zero calorie, si digerisce bene, dà maggiore croccantezza al prodotto e non meno importante l’acqua costa zero. L’impasto della Pinsa è un impasto ad elevata idratazione, dall’80% fino al 90% di acqua, e questo fa sì che sia un prodotto nettamente superiore alla pizza tonda classica, realizzata con idratazioni dal 50% al 55%, questo perché l’elevato contenuto di acqua abbatte il contenuto calorico del prodotto (le calorie derivano dall’amido della farina) e il prodotto risulta più croccante e più digeribile. Se a tutto questo aggiungiamo una maturazione in frigorifero di almeno 48 ore il prodotto che si ottiene è ad altissima digeribilità e non gonfia mai lo stomaco. Infine la forma ovale che migliora la cottura e aiuta il marketing.

Come hanno reagito i maestri pizzaioli alla nascita della pinsa?
Rispondo spiegandovi qual è la capacità imprenditoriale che maggiormente ammiro di mio padre, ovvero quella di leggere il mercato con 10 anni di anticipo. Quando nacque la Pinsa nel 2001 la sua visione era molto chiara, il mercato della pizzeria era estremamente statico e soprattutto si sarebbe saturato in pochi anni. Con la Pinsa lui ha giocato in contropiede e la risposta del mercato è stata eccezionale anche perché il prodotto che andava a proporre sul mercato era decisamente innovativo e soprattutto generava (e lo fa tutt’ora) un fenomeno particolare, chi mangia la Pinsa difficilmente torna a mangiare la pizza classica. Negli anni abbiamo messo insieme un bel team di maestri pizzaioli istruttori che girano tutto il mondo per insegnare questa tecnologia.

Ha letto delle polemiche riguardo allo spot di Mc Donald’s contro la pizza? Cosa ne pensa?
Credo che lo scopo di quello spot sia stato proprio quello di creare polemica e di attirare di conseguenza l’interesse sul proprio prodotto. Non so se avete notato quanto negli ultimi anni Mc Donald’s stia modificando la propria comunicazione, il modello di food da loro proposto che ha avuto grandissimo successo negli anni ’90 e 2000 sta entrando in crisi e questo è dovuto al cambio di atteggiamento nei confronti dell’alimentazione dei consumatori che oggi sono molto più attenti. Credo che questo spot-provocazione sia perfettamente in linea con la loro comunicazione.

Giuseppe Barone