törggelen
06 Settembre 2019   •   Snap Italy

Törggelen: l’Alto Adige come non l’avete mai visto

«Nonostante l’estate sia quasi terminata lo stesso non si può dire della nostra voglia di vacanze. Per questo, in attesa dell’autunno, vi portiamo alla scoperta del Törggelen: l’Alto Adige come non l’avete davvero mai visto.»

È vero, l’estate se ne sta pian piano andando in archivio, ma nonostante il ritorno dalle nostre vacanze non sia avvenuto più di qualche giorno fa, la voglia di ripartire non si è ancora assopita del tutto, spostando l’obiettivo su mete più fresche e dalle caratteristiche decisamente differenti dalle spiagge ammirate finora. In quest’ottica, se avete voglia di montagna e di qualche borgo caratteristico, vi consigliamo l’Alto Adige, teatro di una tradizione secolare come il törggelen. Come dite? non sapete di cosa stiamo parlando? Male, ma visto che ci sentiamo buoni proviamo a farvelo scoprire noi, sicuri che un pizzico di curiosità vi spingerà a volerlo vivere dal vivo, prendendovi qualche giorno di pausa in vista dell’autunno ormai alle porte.

Tutti gli anni, infatti, verso la fine di Ottobre (la data di riferimento è la Festa del Ringraziamento americana, ndr) turisti e gente del posto affollano le taverne altoatesine, innamorati di una tradizione ormai lunghissima come il törggelen. Per viverla a pieno e per immergervi completamente in quest’atmosfera magica vi consigliamo di prendervi più di qualche giorno e di prenotare un hotel in Alto Adige. Oltre al törggelen potreste approfittarne per organizzare un po’ di sano trekking o per visitare uno dei tanti borghi caratteristici che la regione cela gelosamente al suo interno.

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Origini e significato

Nato nella Valle Isarco, il törggelen si diffuse molto presto anche nel resto dell’Alto Adige. Più nello specifico, terminata la vendemmia, contadini e braccianti erano soliti incontrarsi nelle locande e nelle cantine del posto, intenti ad assaggiare il vino nuovo e a testarne la qualità. Insieme a loro, secondo tradizione, si fermavano anche semplici visitatori, che grazie alle porte delle stube (i soggiorni delle abitazioni alto atesione) aperte si univano a contadini e vignaioli per assaggiare il mosto e il “vino nuovo”. Non a caso il nome di questa festa deriva proprio dal latino “torculum”, termine che richiama la speciale attrezzatura utilizzata per torcere l’uva.

Oltre a questa, in realtà, esistono anche altre teorie, sicuramente meno note, legate all’origine di questa tradizione. Secondo alcuni, infatti, il törggelen in Alto Adige sarebbe stato utilizzato per convalidare in modo definitivo uno scambio di natura commerciale tra gli allevatori e i produttori di vino. In effetti, con gli allevatori a prendersi cura degli animali appartenenti ai viticoltori, questi ultimi li ripagavano invitandoli al törggelen, occasione in cui facevano assaggiare loro il vino nuovo. Altri ancora, invece, sostengono che la tradizione prenda origine dall’aiuto che i braccianti del posto fornivano ai viticoltori durante il periodo della vendemmia.

Il menu del törggelen

Buon vino ma non solo: oltre all’assaggio del vino nuovo durante il törggelen si mangia e lo si fa pure benone. Il classico menu altoatesino, infatti, inizia dalla classica zuppa calda a base d’orzo o zucca, mentre i carnivori potranno sedare la loro voglia di carne con il gulasch. Successivamente si prosegue con un bel tagliere a base di formaggi, speck e/o salumi fatti in casa. Per quanto riguarda i primi, invece, potreste trovarvi di fronte un piatto di canederli, gli spätzle al formaggio o le mezzelune ripiene, ovvero gli inimitabili schlutzer di segale, impreziositi dal ripieno a base di ricotta e spinaci. A seguire non può mancare la carne e, di conseguenza, non può mancare schlachtplatte, il cosiddetto “piatto del contadino”, in cui spiccano diversi tipi di carne (costine, carne salmistrata o wurstel) con crauti o patate a fare da contorno.

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A completare un pasto da re, come dessert, potreste trovare le caldarroste (già sentite il profumo vero?) e i krapfen dolci, da non confondere assolutamente con gli altrettanto rinomati bomboloni. La ricetta dei krapfen, infatti, prevede la presenza di uova nell’impasto (assenti nei bomboloni), mentre per quanto riguarda il ripieno marmellata o semi di papavero le farce più gettonate, con l’immancabile spolverata di zucchero ad arricchire un dolce da mille e una notte. Tuttavia il grande protagonista del törggelen in Alto Adige non può che essere il vino. Su tutti i menu troverete sia il siaßer (il mosto), di cui vanno matti anche i più piccoli, sia il nuie, il vero e proprio vino nuovo destinato quasi esclusivamente ai più grandi.

Una tradizione speciale

A prescindere dall’origine e dai piatti che troverete nel menu, quella del törggelen in Alto Adige è una tradizione popolare, molto in voga tanto tra gli altoatesini quanto tra i turisti. Due, nella sostanza, i momenti salienti di questa ricorrenza: una bella passeggiata tra i sentieri più belli dell’Alto Adige (Instagram addicted a raccolta) seguita da una bella scorpacciata a base delle specialità gastronomiche del posto, il tutto innaffiato dal vino nuovo, protagonista assoluto di questa tradizione. Perciò, se ancora non avete organizzato nulla per questo autunno vi consigliamo di venirvi a godere il törggelen in Alto Adige, perché la compagnia, il buon vino e l’atmosfera sono quei piaceri senza tempo che toccano il cuore, regalandovi momenti davvero indimenticabili.