10 Luglio 2019   •   Raffaella Celentano

The Dawn of Romanity: Fendi sfila a Roma sul colle Palatino

«Attesissimo ritorno a Roma per Fendi, che ha incantato il mondo intero con la sua sfilata Haute Couture The Dawn of Romanity, tenutasi sul Colle Palatino lo scorso 4 luglio»

Si intitola The Dawn of Romanity la collezione haute couture Fall/Winter 2019-2020 di Fendi, e rappresenta l’alba di un nuovo inizio per la maison romana. Un inizio senza il kaiser Karl Lagerfeld, scomparso lo scorso febbraio e a cui è stato dedicato questo incredibile show tenutosi a Roma, sul colle Palatino lo scorso 4 luglio.

L’annuncio del ritorno di Fendi a Roma, per presentare la collezione haute couture del prossimo inverno, è stato fatto ad aprile, quando la casa di moda ha scelto di sfilare sul Palatino e di finanziare il restauro del Tempio di Venere, donando 2.5 milioni di euro. Il restauro si inserisce in un ricco programma di mecenatismo portato avanti dal brand, che ha già finanziato i lavori di ristrutturazione di altri importanti monumenti romani: la Fontana di Trevi, il Palazzo della Civiltà Italiana (divenuto l’headquarter della maison), la Fontana dell’Acqua Paola al Gianicolo, la Fontana di Piazzale degli Eroi, la Fontana del Ninfeo al Pincio e la Fontana del Mosè. Insomma, pare proprio che Fendi non riesca a stare lontano dalla sua città natale, che in qualche modo è stata testimone e compagna di questo incredibile viaggio iniziato più di 90 anni fa.

La collezione The Dawn of Romanity riparte, dunque, da Roma e da Karl Lagerfeld. Ma non chiamatela sfilata celebrativa, il Kaiser non avrebbe voluto. Per Silvia Venturini Fendi, ora da sola al timone della maison fondata dai suoi nonni, è stato un modo per esprimere ciò che ha imparato da Lagerfeld sin da bambina.

«Ero ancora un’adolescente quando, anziché andare fuori con gli amici, restavo nello studio a guardarlo lavorare. Lui si meravigliava per questo, mi considerava strana, ma proprio per questo gli piacevo»

Di Lagerfeld ci sono i bozzetti, utilizzati come punto di partenza per l’intero progetto. Di Roma ci sono i marmi, la storia, la bellezza e l’artigianalità. 54 look, uno per ogni anno di collaborazione tra Karl Lagerfeld e Fendi, che in qualche modo riassumono tutto ciò che la maison è stata in questi anni e ciò che vuole essere nel futuro. Niente nostalgia, niente lacrime, ma solo una razionale emozione e la consapevolezza di dover conoscere il proprio passato per proiettarsi nel futuro poiché, come la stessa Silvia Venturini Fendi ha ricordato, «Il futuro si scrive sulle pagine del passato».

Tutto sulla collezione

La collezione, dunque, è stata pensata come un omaggio a Roma e a Karl Lagerfeld, che ne sono stati i principali motivi ispiratori. L’ufficio creativo della maison ha deciso di partire dai marmi romani, riprodotti su qualsiasi tessuto e perfino sulle pellicce (alcune delle quali erano riciclate) e sulle lavorazioni fur-like, materiali che sembrano pelliccia ma che in realtà sono ottenuti da una lavorazione con il mohair e con il cashmere. Perché Fendi è anche questo, innovazione e voglia di sfidare le convenzioni, introducendo il concetto di pelliccia sostenibile. E ancora, dopo i look da giorno, sulla passerella avanzano abiti in tulle e organza, con romantici ricami e trasparenze prese in prestito dalla tradizione dell’Alta Moda italiana. Volumi ottocenteschi, maniche a sbuffo e lunghi strascichi chiudono questo magico e indimenticabile defilé, che ha avuto come sfondo naturale il Colosseo e la bellezza di una notte romana. Una notte, ne siamo certi, che i (selezionatissimi) ospiti non dimenticheranno mai.

Raffaella Celentano