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02 Marzo 2018   •   Cecilia Gaudenzi

Soundreef: ecco quali sono gli artisti italiani che hanno lasciato la SIAE

«Soundreef è la startup che ha “osato” sfidare la Siae. Gli artisti italiani che stanno aderendo alla giovane e innovativa società sono sempre di più. Scopriamo insieme chi sono i più importanti.»

Per raccontare Soundreef (sito ufficiale) non c’è bisogno di molte parole, parlano i numeri. 20 paesi nel mondo, 10000 autori/editori in Italia, 25000 autori/editori nel mondo, 215000 brani, 250000000 ascoltatori mensili. Consideriamoli un’introduzione perché da dire c’è molto di più. Cominciamo dal principio. Soundreef nasce nel 2011 come società Ltd in Gran Bretagna dal progetto di due italiani, Davide D’Atri e Francesco Danieli, con l’obiettivo di gestire i diritti di diffusione della musica nei centri commerciali e in aree simili. La società comincia a lavorare in Italia nel 2014, forte dell’utilizzo di materiale proprio e non tutelato dalla SIAE. La Società Italiana Autori ed Editori, detentrice fino a quel momento del monopolio dei diritti d’autore non ci sta e comincia la sua battaglia per non perdere la propria posizione, finché verso la fine dello stesso anno i Giudici del Tribunale di Milano non dichiarano che «non sembra possibile affermare che la musica gestita da Soundreef in Italia, in centri commerciali e simili, debba obbligatoriamente essere affidata all’intermediazione della Siae». Ma non finisce mica qui.

Nel 2015 Davide d’Atri fonda in Italia Soundreef Spa e acquista la Soundreef Ltd senza la quale non può comunque operare in Italia, nonostante la sua sia una startup innovativa e il suo sistema per raccogliere i diritti d’autore sia trasparente e dinamico. Ad opporgli resistenza è ancora la SIAE che, come abbiamo già detto, detiene il monopolio dei diritti d’autore, assicurato per legge e tutelato dal governo stesso. La sfida si fa dura ma in sostegno a Soundreef si levano molte voci. È il 19 aprile 2016 quando startupper, imprenditori e innovatori chiedono, tramite lettera aperta al ministro della Cultura Franceschini e all’allora Premier Renzi di liberalizzare il settore del mercato musicale. Poi ci sono gli artisti stessi, e il primo Big a sostenere Soundreef è Fedez, rapper, produttore discografico e giudice di X Factor Italia. Porta bandiera degli artisti italiani “stufi” del sistema SIAE, il rapper milanese gli dice addio «sostengo chi fa della meritocrazia un valore fondante».

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Dopo il fenomeno di Comunisti col Rolex è la volta dell’Europa. Il monopolio SIAE è (o era) un’esclusiva in Europa e adesso anche la Commissione chiede di eliminarla in favore della libertà, della tecnologia e della trasparenza. Alla richiesta si aggiungono poi esponenti del mondo imprenditoriale e politici. La lotta continua poi a suon di artisti: inizialmente, infatti, è la volta del rapper calabrese Kento, mentre successivamente è il turno di Gigi D’Alessio. Il cantante napoletano, tra i più famosi artisti italianim abbandona la SIAE perché «non è trasparente». Così, con 20 milioni di dischi venduti in tutto il mondo e un repertorio di 750 brani, passa alla Soundreef, incaricandola di riscuotere i suoi frutti musicali.

Al coro contro la SIAE si aggiunge anche la voce dell’Antitrust. L’Authority che vigila sulla libera concorrenza dice basta al monopolio dei diritti d’autore che limita non solo l’iniziativa economica e la scelta degli utilizzatori. Invita a ripensare l’articolazione complessiva del settore, al fine di garantire una tutela adeguata agli autori e agli utilizzatori, sia intermedi che finali, e sollecita parlamento e governo ad agire per aprire il mercato dei diritti d’autore.

Nel frattempo, nell’agosto 2016, il numero degli artisti passati a Soudreef cresce a 8000. Tra loro anche il rapper torinese Mastafive e spicca il nome di Fabio Rovazzi, il giovane cantante autore del tormentone estivo 2016 Andiamo a comandare in cima alla classifica dei Top Singoli, aggiudicandosi il disco d’oro con il solo streaming in Italia, poi cinque volte disco di platino dalla FIMI. Anche Rovazzi, il pupillo di Fedez, lascia la SIAE per la Soudreef che definisce così «una realtà appena nata, un po’ come me». La startup italiana si inserisce come unico concorrente della potente SIAE e immediatamente scatta la similitudine con il racconto biblico di Davide e Golia, con Soundreef nei panni del piccolo Davide (che il suo fondatore si chiami proprio Davide dà ancora più valore alla veridicità del rimando, ndr) e la SIAE nei panni del gigante Golia. Arriviamo così al 2017, quando Soundreef gestisce ormai tutte le categorie di diritti d’autore ed ha ampliato la gamma dei suoi servizi, tra i quali: Background Music, Eventi Live, Radio & TV, Online, Diritti Meccanici e Tutela da plagio (in partnership con Safe Creative).

Anche Nesli, un altro tra i più importanti artisti italiani arriva a Sanremo sotto la bandiera di Soundreef. Anche il cantautore, rapper e produttore discografico, fratello minore di Fabri Fibra dice bye bye alla SIAE. Quell’anno la battaglia per i diritti d’autore si sposta sul palco dell’Ariston. Alla La 67ª edizione del Festival di Sanremo, infatti, Nesli non era l’unico artista in gara a non essere più iscritto alla SIAE. Oltre a lui anche Gigi D’Alessio, il maestro Adriano Pennino, Tommaso Pini tra i giovani e il maestro Maurizio Fabrizio.

Dal 2017 ad oggi Soundreef è diventato anche sponsor principale della squadra di pallacanestro di Siena, la Mens Sana Basket 1871 e detiene i diritti di 11 mila autori italiani. Tra loro ci sono anche J-Ax; 99 Posse, il gruppo costituitosi nel 1991 presso il Centro Sociale Occupato Officina 99 di Napoli; Enrico Ruggeri, tra i concorrenti dell’ultima edizione di Sanremo con i Decibel, suo storico gruppo; Noyz Narcos, cantante romano, classe 1979, un king del rap italian style, fondatore dei TruceBoys e del collettivo TruceKlan prima di intraprendere la carriera di solista; Dark Polo Gang, partiti dal Rione Monti di Roma nel 2014 con la loro trap e l’intensa attività social alla “Quanto sono bbbbbritish” hanno totalizzato sul web numeri da capogiro e una sempre più corposa fanbase.

La battaglia tra Golia/SIAE e Davide/Soundreef pare volgere in favore di quest’ultimo, che poco più di un mese fa ha annunciato che affiderà la riscossione del copyright per i suoi artisti a LEA, ovvero Liberi Editori Autori. Si tratta di una nuova associazione no-profit costituita proprio per permettere a Soundreef di operare in maniera legale nel nostro Paese, incrinando l’ormai perduto monopolio  della Società Italiana Autori ed Editori.

Cecilia Gaudenzi