ricambi per elettrodomestici
12 Novembre 2019   •   Redazione

L’obsolescenza e i ricambi per elettrodomestici, intervista a Gennaro Mauro

«In un’esclusiva intervista Gennaro Mauro ci racconta tutto quello che c’è da sapere sui ricambi per elettrodomestici e sulla guerra all’obsolescenza programmata.»

La guerra all’obsolescenza programmata sembra segnare un punto a favore dei consumatori, almeno in Europa. Per conoscere la situazione attuale e per capire che cosa potrebbe cambiare nei prossimi anni grazie ai provvedimenti adottati dalla Commissione Europea, abbiamo rivolto alcune domande a Gennaro Mauro di follettostore.it, uno degli e-commerce di ricambi per elettrodomestici più riforniti d’Italia. Ecco che cosa ci ha risposto.

Intervista a Gennaro Mauro

Gennaro, che cosa ha deciso la Commissione Europea a proposito della cosiddetta obsolescenza programmata?

La buona notizia per i consumatori è che la misura definita eco-design è stata adottata in maniera definitiva. Ciò vuol dire che tutti noi potremo usufruire di ricambi per elettrodomestici garantiti per almeno 7 anni. Inoltre, è prevista l’introduzione di nuove etichette energetiche, così che nei prossimi 10 anni riusciremo a risparmiare energia per 167 TWh. I vantaggi di carattere pratico ed economico riguarderanno tutti i cittadini della Ue: secondo le stime che la stessa Commissione Europea ha fornito attraverso una nota ufficiale, le famiglie avranno l’opportunità di risparmiare 150 euro ogni anno. Nel complesso, il risparmio di energia che si otterrà sarà pari al fabbisogno di tutta la Danimarca.

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Davvero niente male. Eppure la legge sui ricambi per elettrodomestici ha avuto un iter abbastanza travagliato, no?

L’iter burocratico è durato un anno, ma considerando i tempi e le lungaggini europee ci possiamo considerare fortunati. Quello che conta è che i produttori dovranno cambiare il modo in cui i nuovi elettrodomestici vengono progettati, e che i ricambi dovranno essere garantiti ai clienti per 7 o addirittura 10 anni, a seconda del prodotto di riferimento. L’obiettivo da raggiungere è quello di un design studiato in modo che possa essere privilegiata l’efficienza energetica. In più, i vari elettrodomestici dovranno essere facili da riparare.

Vita più lunga per gli apparecchi che ognuno di noi ha in casa, insomma.

Esattamente: il provvedimento della Commissione ambisce a prolungare la vita degli elettrodomestici che in molti casi sono sostituiti semplicemente perché non ci sono ricambi disponibili. In base alla norma, i ricambi lavastoviglie, come anche quelli per televisori e frigoriferi, dovranno essere disponibili per almeno 7 anni, mentre si arriva a 10 anni per le lavatrici. I cambiamenti introdotti con le nuove direttive dovrebbero ridurre in modo consistente la quantità di rifiuti elettronici che saranno prodotti.

Ci sono solo aspetti positivi, quindi?

Beh, non proprio. Un fattore critico ha a che fare con l’impossibilità di ottenere ricambi da parte dei clienti privati. È vero che i ricambi dovranno essere disponibili per 7 o 10 anni, però essi potranno essere forniti unicamente ai riparatori professionisti e ai centri di assistenza. Insomma, i consumatori dovranno comunque spendere cifre consistenti per le riparazioni, anche se è stato imposto il ricorso alle viti, in sostituzione della colla, per rendere il disassemblaggio più semplice. Un altro elemento potenzialmente negativo, invece, riguarda il fatto che gli elettrodomestici molto probabilmente inizieranno a costare di più. Insomma, forse risparmieremo sul fronte dei consumi, ma probabilmente spenderemo di più per acquistare gli apparecchi elettronicioggetti tecnologici. Quindi in realtà non avremmo alcun beneficio sul piano economico. Ciò non vuol dire che si tratti di provvedimenti inutili, perché comunque l’ambiente risentirà in positivo della novità: finalmente la smetteremo di sostituire e di buttare tra i rifiuti elettrodomestici che in realtà sarebbero ancora efficienti e in grado di funzionare.

Oltre alle novità normative europee anche in Italia si intravedono all’orizzonte dei cambiamenti importanti. Ce ne puoi parlare?

Sì, in Parlamento è allo studio un disegno di legge che si propone l’obiettivo di contrastare, appunto, l’obsolescenza programmata dei vari beni di consumo. Come si può leggere nel disegno di legge stesso, l’obsolescenza programmata si concretizza nel momento in cui viene favorito un precoce invecchiamento dei prodotti dai materiali utilizzati o dalle tecniche di fabbricazione che vengono adottate. Di conseguenza le riparazioni si rivelano complicate, o comunque non convenienti sul piano economico. Ma a volte l’obsolescenza programmata si basa su un meccanismo ancora più sottile, quando la sostituzione di un determinato pezzo obbliga, in realtà, a sostituire anche altri componenti. Infine, tale fenomeno si verifica anche se il funzionamento del prodotto viene compromesso e peggiorato dagli aggiornamenti software. Ebbene, il Parlamento italiano ha intenzione di porre fine a tutto questo.

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Cosa potrebbe cambiare per i cittadini italiani se la legge allo studio vedesse la luce?

È interessante leggere in modo particolare l’articolo 2 del disegno di legge. Nel caso in cui esso dovesse venire approvato, i consumatori avranno il diritto di usufruire dell’assistenza tecnica di cui avranno bisogno per l’intero periodo in cui il prodotto sarà in commercio. Verrebbe garantito, inoltre, il diritto a beneficiare di riparazioni effettuate a costi accessibili per tutti i servizi e i prodotti comprati. Nel momento in cui la produzione di un certo bene dovesse concludersi, poi, i pezzi di ricambio dovrebbero comunque risultare disponibili per i 5 anni successivi. E non è tutto, perché per gli elettrodomestici i pezzi di ricambio da 60 euro o più dovranno essere resi disponibili per ben 7 anni, e sempre con prezzi proporzionati e congrui.

In pratica che cosa cambierebbe rispetto a oggi?

Allo stato attuale, quando un consumatore è alle prese con un prodotto difettoso può chiedere che esso venga sostituito o riparato; ciò è vero solo per i due anni successivi alla data in cui l’articolo è stato consegnato. Nel caso in cui dovesse venire approvato il disegno di legge, per gli elettrodomestici di dimensioni piccole il termine sarebbe esteso a 5 anni, mentre per quelli di dimensioni grandi si arriverebbe a 10 anni. Per di più, tutti gli articoli dovrebbero essere corredati da un manuale di istruzioni in cui siano riportate informazioni dettagliate a proposito della loro durata di vita.

E se qualche produttore non dovesse rispettare tali prescrizioni?

Il disegno di legge è molto severo da questo punto di vista, prevedendo un periodo di reclusione fino a 2 anni per il produttore o per il distributore. Inoltre, se venisse verificato un tentativo di frode nei confronti del consumatore, verrebbe applicata una multa di 300mila euro.